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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

"Ingegneria via da Cittadella? La storia dei costi non è convincente"

Sarebbe ora che il rettore Zara cominciasse a parlare chiaro sul problema del polo di Brindisi-Cittadella della Ricerca dell'Università del Salento, invece di preannunciare spostamenti a Lecce dei corsi di Ingegneria che vi si svolgono da alcuni anni nati con il non trascurabile concorso economico della Provincia e del Comune di Brindisi

BRINDISI - Sarebbe ora che il rettore Zara cominciasse a parlare chiaro sul problema del polo di Brindisi-Cittadella della Ricerca dell'Università del Salento, invece di preannunciare spostamenti a Lecce dei corsi di Ingegneria che vi si svolgono da alcuni anni nati con il non trascurabile concorso economico della Provincia e del Comune di Brindisi, in caso di mancato rinnovo della copertura dei costi da parte degli enti locali. E confermare o smentire se, mentre chiede un milione di euro per non trasferire nel capoluogo salentino la triennale di Ingegneria industriale e la specialistica di Ingegneria aerospaziale, ha già preso accordi con il Politecnico di Bari per integrare quest'ultimo corso, ed ha già deciso comunque lo spostamento della triennale a Lecce.

Ancora una volta il polo universitario brindisino di Unisalento si trova di fronte all'ultimatum "o coprite le spese o ce ne andiamo". E' già accaduto per la frequentatissima facoltà di Scienze sociali, adesso tocca a Ingegneria. Al di là del "giallo" dei presunti accordi già presi, ci sono molti altri aspetti che oggi vengono sollevati dai consiglieri comunali brindisini Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune e Giuseppe Cellie di Sinistra Italiana. "Ancora una volta la presenza dell’Università a Brindisi è messa in discussione. Con grande rammarico abbiamo letto - scrivono in una nota - dell’ultimatum che il prof. Zara, rettore dell’Università del Salento, ha posto a Provincia e Comune e anche Regione. Un milione di euro entro gennaio pena lo stop dei due corsi di laurea rimasti in Cittadella della Ricerca: la Triennale in Ingegneria Industriale e la Magistrale in Ingegneria Aerospaziale".

"E’ vero, il Rettore ha ragione. Tutti gli attori in campo a partire dagli Enti Locali debbono fare la propria parte, ma condividerà il rettore Zara che anche l’Università del Salento, e si badi bene del Salento e non di Lecce deve fare la sua parte", scrivono Rossi e Cellie. "Quando il Rettore dice che a fronte del mancato pagamento del milione di euro i corsi  si trasferiranno a Lecce sa bene che il Corso Magistrale in Ingegneria Aerospaziale si svolge solo ed esclusivamente a Brindisi. Il suo trasferimento a Lecce non ne azzera il costo, non essendo un doppione. Gli stessi docenti sarebbero a carico dell’Università per sostenere lo stesso corso a Lecce. E lo stesso vale per il corso Triennale per Ingegneria Industriale, corso tenuto da molti docenti che insegnano sia a Lecce che a Brindisi e che non percepiscono due stipendi, ma solo dei rimborsi spese per essere presenti anche a Brindisi".

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Da qui la richiesta dei conteggi e delle spese che inducono l'Unisalento a sostenere che non può più mantenere Ingegneria industriale Aerospaziale nella attuale sede di Cittadella della Ricerca. "Con ciò vogliamo dire al Rettore che occorrerebbe una rendicontazione puntuale degli effettivi costi imputabili alla sede di Brindisi . L’Università ha uso gratuito dei locali, delle utenze e dei costi per il personale di guardiania e di pulizia. Su questi ultimi vi è un problema che potrebbe rientrare con la Regione che si disse disponibile a farsene carico. In definitiva non si dovrebbe parlare quindi del milione di euro  ma dei  costi extra  per la presenza a Brindisi a carico dell’Università del Salento che sono quelli legati ai docenti la gran parte dei quali restano immutati se le attività si trasferiscono a Lecce. Diminuirebbero solo i rimborsi per gli spostamenti e per il 'sacrificio' richiesto per svolgere la docenza fuori Lecce, perché ripetiamo il Corso di Ingegneria Aerospaziale sarebbe tenuto a Lecce dagli stessi docenti ( con le stesse retribuzioni ) così come gran parte dei docenti di Ingegneria Industriale svolgono la loro attività in parte a Brindisi e in parte a Lecce".

E' dunque un problema legato alle trasferte del corpo docente? E i progetti di Unisalento sostenuti da imprese con sede a Brindisi ma svolti a Lecce, non fanno testo? "Ricordiamo al Rettore che in questi anni l’Università del Salento con i soldi versati dal Comune e Provincia ha anche fatto numerose assunzioni di personale amministrativo per la sede di Brindisi alcuni dei quali lavorano full time o part time  a Lecce. Spesso inoltre - dicono Rossi e Cellie - si chiede ai privati, alle aziende del settore di contribuire. Ebbene l’Avio Aero  che come tutti sanno ha uno stabilimento a Brindisi ha chiuso un accordo con quella del Salento per sostenere un indirizzo di un corso di laura in Ingegneria . Corso che si tiene a Lecce, con i contributi di un’azienda presente a Brindisi".

"Si comprende come quindi la presenza a Brindisi dell’Università del Salento a Brindisi non è solo una questione economica, che pure vi è ma non nella misura del milione di euro, ma - concludono i due consiglieri comunali brindisini - anche di scelte e responsabilità. Se l’Università di Lecce ha scelto come atto politico di ridenominarsi in Università del Salento è perché ritiene strategico puntare e sviluppare la sua presenza nell’intero Salento, Brindisi compresa. Pensiamo quindi che l’Università se vuole essere del Salento debba fare la sua parte insieme agli Enti Locali e Regione. Invitiamo quindi tutti i rappresentanti di Comune , Provincia , Regione ed Università a trovare un accordo che non sia solo economico, ma riguardi anche lo sviluppo del nostro territorio".  

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