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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

D'Alema imbottiglia il suo primo vino. Ma non è Negroamaro, né Primitivo...

L'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema si è dato al vino. Per ora un Cabernet Franc dal nome "Sfide”, poi un rosso e un bollicine rosè dalla sua tenuta umbra. Per ora niente Puglia.

Massimo D’Alema si è dato al vino, ma sfortunatamente non è quello pugliese. La sua prima etichetta, infatti, è un Cabernet Franc in purezza, prodotto in 3000 bottiglie, proveniente dai vigneti della tenuta “La Madeleine”, che l’ex “deputato di Gallipoli” aveva acquistato in Umbria nel 2009.

Il vino si chiama “Sfide” e rientra nel “Wine research team”, un progetto ideato dall’enologo Riccardo Cotarella (da anni sinonimo di Tre Bicchieri, vini prestigiosi e grandi aziende), che con una equipe dell’Università della Tuscia di Viterbo sta portando avanti un esperimento finalizzato a produrre vini di altissima qualità senza solforosa.

La produzione dell’ex presidente del Consiglio, rivela il sito Winenews, si arricchirà presto di due nuove etichette: il NarnOt (taglio bordolese, il cui nome deriva dall’unione dei nomi delle località in cui è situata la cantina: Narni e Otricoli) e il Nerosè, bollicine rose da uve di Pinot Nero.

Chissà se nel futuro della cantina D’Alema ci sarà spazio anche per Negramaro e Primitivo.

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