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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Dopo Haralambidis, cercansi segretario

BRINDISI – Si è svolto ieri al riparo dai riflettori lo scambio delle consegne tra il commissario straordinario Ferdinando Lolli e il rientrante presidente dell’Autorità portuale, Iraklis Haralambidis, che il Consiglio di Stato ha riammesso nelle funzioni dopo aver scaricato alla Corte di Giustizia europea il dilemma se il professore greco può o non può, in qualità di cittadino straniero, occupare la direzione di un ente strategico per l’economia nazionale, qual è appunto un’Autorità portuale.

BRINDISI – Si è svolto ieri al riparo dai riflettori lo scambio delle consegne tra il commissario straordinario Ferdinando Lolli e il rientrante presidente dell’Autorità portuale, Iraklis Haralambidis, che il Consiglio di Stato ha riammesso nelle funzioni dopo aver scaricato alla Corte di Giustizia europea il dilemma se il professore greco può o non può, in qualità di cittadino straniero, occupare la direzione di un ente strategico per l’economia nazionale, qual è appunto un’Autorità portuale.

Si vedrà in questi mesi se la giustizia europea è più veloce di quella italiana – oggetto di biasimo per i suoi tempi infiniti proprio da parte della istituzioni comunitarie – e risolverà il caso Haralambidis in tempi rapidi, oppure se lo farà arrivare sino a fine mandato prima di emettere un verdetto qualunque, secondo percorsi giudicanti molto più “mediterranei”. Ma Brindisi è un luogo dove l’Authority è di fatto una repubblica indipendente da molti punti di vista, e la politica non ha mai preso in seria considerazione tale problema al di là dei soliti proclami.

Basti dire che a Brindisi il segretario generale dell’Autorità portuale gode di una dinamica retributiva superiore a quella del presidente dell’Autorità portuale di Bari, e che il presidente ha indennità annuale superiore – come più volte rilevato – a quella del presidente degli Stati Uniti. Ma questo non ha mai smosso molte coscienze.

Tornato zitto zitto il presidente sub judice, tra un paio di mesi si aprirà invece il problema della partenza del segretario generale Nicola De Nobile, che dovrebbe tornare al porto che lasciò per venire a Brindisi, quello di Massa. Resta da vedere se Haralambidis ammetterà una selezione per scegliere il successore di Del Nobile, oppure se porterà al comitato portuale una proposta maturata in maniera diversa. In realtà, secondo alcune fonti, un nome circola già da qualche tempo.

Del resto, si tratta di un tecnico che si era candidato anche la volta scorsa, quando il professore greco riconfermò invece il segretario che era giunto alla fine del primo mandato. Il nome che gira è quello dell’ingegnere Giuseppe Roberto Tomasicchio, barese, che mise piede come consulente all’Autorità portuale di Brindisi nell’epoca della presidenza Giurgola, proprio come Del Nobile.

Tomasicchio non era un esordiente. Infatti era stato per qualche tempo alle dipendenze dell’Autorità portuale di Bari, quando al vertice c’era Tommaso Affinita. Impegnato politicamente con Italia dei Valori, di cui è stato il responsabile dei dipartimenti tematici regionali,si è dedicato ad attività di consulenza, progettazione e alla docenza presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università del Salento, nella materia delle opere marittime.

L’ingegnere Tomasicchio, stando alla pubblicazione delle attività professionali e di consulenza esterne dei docenti e del personale tecnico e amministrativo che l’Università del Salento rende note in ossequio alle norma sulla trasparenza (non lo avremmo mai saputo, se fosse dipeso dall’Autorità portuale di Brindisi che invece non rende note le consulenze che utilizza), è presente da qualche tempo presso l’ente portuale di Brindisi con rapporti appunto di consulente.

Lo è stato, non sappiamo se lo sia tutt’ora, anche se da cinque anni fa parte della terza commissione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, quella che si occupa delle opere marittime e dei piani regolatori dei porti. Un vortice di attività, in cui l’ingegnere Tomasicchio si è ritrovato da un lato consulente anche dell’Autorità portuale di Brindisi, e dall’altro esaminatore e valutatore dei progetti dello stesso ente. In Italia capita, e nessuno se ne lamenta.

Con il padre Ugo, famoso ingegnere, presidente onorario del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Roberto Tomasicchio ha firmato anche il “Manuale di ingegneria portuale costiera” (la tutela delle coste dai fenomeni erosivi è il suo tema scientifico preferito). Ugo Tomasicchio a sua volta è stato presidente della commissione del Cslp di cui il figlio è membro attualmente. In quella veste, nel 1999 probabilmente, sottoscrisse il parere favorevole all’adeguamento tecnico funzionale del progetto del rigassificatore di Brindisi, che come è stato poi dimostrato in realtà richiedeva la Valutazione di impatto ambientale (se non anche una variante al Piano regolatore portuale).

Parere che fu cassato quando nel corso delle indagini sull’iter autorizzativo del rigassificatore il pm e la polizia giudiziaria ne rilevarono l’incongruenza. Sembra che Ugo Tomasicchio abbia spiegato quella decisione col fatto che British Gas e l’Autorità portuale di Brindisi avevano inviato il progetto dopo averlo spacchettato, disorientando l’organismo preposto alla valutazione.

Se sarà Roberto Tomasicchio, come dicono le indiscrezioni, il nuovo segretario generale dell’Autorità portuale di Brindisi, dovrebbe rinunciare all’incarico nel Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, non si sa se alla docenza e alle attività professionali esterne. In caso contrario, l’ente portuale di Brindisi avrebbe al vertice due figure in perenne mobilità.

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