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Economia

"Per Tir e trailer nei porti pugliesi stesse agevolazioni di Trieste"

Emendamento alla legge di bilancio presentato dal deputato Mauro D'Attis. "Ce lo chiedono gli operatori del Mediterraneo Orientale"

BRINDISI – Agevolazioni per i trailer esteri anche nei porti pugliesi. Punta ad ottenere questi obiettivo, ciò quello di sviluppare l’intermodalità grazie alle convenienze offerte ai rotabili provenienti da Pesi extra Ue e Ue, un emendamento all’articolo 54 della legge di Bilancio, presentato alla Camera dei Deputati e che ha come primo firmatario il brindisino mauro D’Attis.

In sostanza, D’Attis e gli altri firmatari dell’emendamento chiedono al governo di estendere alla Puglia il regime di favore di cui si avvantaggia da anni il porto di Trieste, con i suoi cinque punti franchi , intercettando ad esempio la quota più alta del traffico Tir proveniente dalla Turchia. Il deputato di Forza Italia pertanto sollecita con l’emendamento   la liberalizzazione dei permessi di transito per i rotabili stranieri e l’esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per gli stessi nei porti di Brindisi, Bari, Taranto.

“Una esigenza che viene sollecitata dagli imprenditori dei paesi Mena(Medio Oriente e Nord Africa) i quali richiedono un maggior numero di approdi in Puglia, dichiarandosi disponibili ad investire in infrastrutture logistiche (terminal)”, sottolinea D’Attis annunciando la presentazione dell’emendamento. “L’attuale numero di permessi di transito, invece, non consente di soddisfare le esigenze del mercato e ciò comporta un mancato reddito-introito per tutto il sistema”.

“La Puglia, tra l’altro, è la regione italiana che unisce la maggiore vicinanza alla Turchia ed a molti paesi dell’area Mena – ricorda il deputato brindisino -  ad una notevole dotazione infrastrutturale (porti, aeroporti, interporti e rete stradale). Se verrà accolto, questo emendamento determinerà indubbi benefici per il porto di Brindisi”.

Su questa iniziativa, dice D’Attis, c’è anche l’apprezzamento del presidiente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, “il quale in questo momento si trova proprio in Turchia per verificare ipotesi di potenziamento dei collegamenti commerciali con la Puglia. Mi auguro che, così come sta facendo il presidente Patroni Griffi anche gli operatori economici pugliesi si spendano perché questo emendamento venga accolto dal Governo. In ogni caso, annuncio sin d’ora la presentazione di una proposta di legge sull’argomento, a tutela della Puglia e della sua portualità”.

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Il testo dell’emendamento alla legge di bilancio

Dopo l’articolo 54 aggiungere il seguente: “Art. 54-bis. – (Liberalizzazione dell’autotrasporto internazionale di merci in transito in Italia attraverso i porti pugliesi) – 1. A decorrere dal 1° marzo 2019 sono liberalizzati gli autotrasporti internazionali di merci in transito sul territorio italiano attraverso i porti presenti nei territori delle Autorità portuali del Mar Jonio e del Mar Mediterraneo Orientale.

2. Gli autotrasporti internazionali cui è fatto riferimento sono quelli eseguiti con veicoli esteri, carichi o vuoti, che transitano in Italia per essere imbarcati nei porti di cui al comma 1, ovvero eseguiti con veicoli esteri, carichi o vuoti, sbarcati nei porti di cui al comma1 e destinati a raggiungere un paese estero. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano ai veicoli interi, ai rimorchi e ai container.

3. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con proprio decreto, da adottarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sentite le associazioni degli autotrasportatori di cose per conto di terzi, disciplina le modalità e i criteri di accertamento dell’ammissibilità del transito in regime di liberalizzazione, di controllo e di irrogazione di sanzioni amministrative.

4. Dall’attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo discendono oneri pari a 22 milioni di euro per l’anno 2019 e a 30 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019”. Conseguentemente, all’articolo 90, comma 2, sostituire le parole “250 milioni di euro per l’anno 2019 e di 400 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020” con le seguenti: “228 milioni di euro per l’anno 2019 e di 370 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020”.

Tir in attesa di imbarco su un traghetto Grimaldi a Brindisi-001-2

Il porto franco di Trieste

Quali siano le convenienze dei punti franchi del porto di Trieste lo illustra nel proprio sito web la stessa Autorità di Sistema Portuale dello scalo giuliano. Introduzione merce: le procedure doganali per l’introduzione della merce sono semplificate, in quanto per le merci non unionali non è richiesta la dichiarazione doganale; per merci unionali, l’operatore può scegliere se presentare la dichiarazione di esportazione o introdurle in un magazzino doganale.

Esenzione da pagamenti per merci terze: vige l’esenzione dal pagamento del dazio, dell’IVA e delle misure di politica commerciale per le merci terze introdotte e per tutta la durata della loro permanenza nei punti franchi. Stoccaggio illimitato: la merce unionale e extra UE può essere stoccata senza limiti di tempo.

Conservazione dell’origine: le merci extra UE introdotte possono conservare l’origine (anche preferenziale) a condizione che siano sottoposte a vigilanza doganale (a mezzo scritture contabili). Manipolazioni semplici e industriali: le merci extra UE e quelle unionali possono essere sottoposte a manipolazioni semplici o essere sottoposte a trasformazioni industriali;

Introduzione come esportazione da UE: la merce unionale introdotta nel PF si considera esportata all’atto dell’ingresso nei punti franchi, in quanto territori extradoganali. Acquisizione dell’origine UE: la merce trasformata in Punto Franco acquisisce origine UE a condizione che siano rispettate le regole di origine.

Acquisizione del “Made in”: la merce lavorata nei punti franchi può acquisire il “made in” a condizione che siano rispettate le regole in materia di origine non preferenziale. Credito doganale: all’atto dell’importazione delle merci, può essere utilizzato il credito doganale triestino che consente il differimento del pagamento del dazio, dell’IVA a 180 giorni dalla data dell’operazione doganale.

Tir nel porto di Trieste-2

A ciò va aggiunto quanto segue. Diritti portuali agevolati: collegati al decreto interministeriale n. 339 del 1989 per la determinazione dei diritti portuali con aliquota agevolata.

Esenzione diritti fissi sulla circolazione dei veicoli: collegata al decreto interministeriale del 17.01.81 e del 04.05.01 per la liberalizzazione dei trasporti delle merci in transito per l’Italia attraverso il Porto di Trieste L. 1146/59 (esenzione dal pagamento del diritto fisso sulla circolazione per gli autoveicoli e i rimorchi internazionali adibiti al trasporto internazionale di cose per trasporti da e per il territorio o il porto di Trieste).

Accesso marittimo paritario: riconducibile all’art. 5 dell’Allegato VIII e all’art. 6 Decreto Commissariale n.29/55; art. 6 D.Comm. 53/59 (diritto di accesso in condizioni di assoluta parità alle navi di qualsiasi bandiera per il carico e lo scarico delle merci).

Accesso ferroviario: collegato all’art. 3 p. 4 del “decreto attuativo” (2017). Al fine di promuovere lo sviluppo dei servizi ferroviari nel porto franco, tenuto conto del principio di libertà di transito, si garantisce la libertà di accesso a tutti i vettori ferroviari anche a mezzo di società strumentali, o l’assunzione di partecipazioni societarie, finalizzate alla promozione di collegamenti logistici e intermodali funzionali allo sviluppo del sistema portuale.

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