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Economia Fasano

Grande debutto a Borgo Egnazia per  Edda 2016 e Sessantanni 2014

Il meglio della nuova produzione dei vini di San Marzano in una degustazione tecnica con la stampa sabato 20 maggio a Borgo Egnazia

FASANO - L'autenticità originaria del Primitivo, in chiave inedita e moderna, di Sessantanni 2014, e le intriganti note floreali di Edda 2016 hanno convinto il pubblico di appassionati e giornalisti che si sono dati appuntamento in Puglia (sabato 20 maggio - Borgo Egnazia) per scoprire le due anteprime di Cantine San Marzano.

“Siamo soddisfatti di aver presentato le nostre nuove punte a un parterre d’eccezione, per la prima volta, in questa location unica – ha detto il Presidente di Cantine San Marzano, Francesco Cavallo -. Abbiamo voluto mostrare la bellezza della Puglia e del vino, oltre naturalmente al lavoro di recupero e valorizzazione del patrimonio vitivinicolo pugliese che portiamo avanti da sempre”.

EDDA 2-2-2

Recupero e tutela dell’alberello alla base della nascita del progetto Sessantanni Primitivo di Manduria Dop, bandiera aziendale al centro della degustazione con la nuova annata 2014, insieme a tre precedenti (2006, 2009 e 2011), tenuta da Francesco Cavallo e Mauro di Maggio, Presidente e Direttore Generale di Cantine San Marzano, sotto la preziosa regia della Federazione Italiana Sommelier Puglia (FIS), nella persona del suo Presidente, Giuseppe Cupertino, e Alessia Borrelli, sommelier. Tra i presenti in sala anche Luca Maruffa, Responsabile Comunicazione, Caterina Bellanova, Responsabile qualità e produzione, Davide Ragusa, Enologo, e Tommaso Galiotta, Agronomo di Cantine San Marzano.

Degustazione anteprime San Marzano 2-2

Punto di riferimento internazionale per il Primitivo di Manduria, ottenuto da “vecchie vigne” ad alberello, la prima bottiglia di Sessantanni nasce, grazie all'intuizione del Presidente Cavallo, nel 2003, dalla vendemmia del 2000. “L'idea - come ha spiegato lo stesso Presidente – si è concretizzata con il rilevamento di un vigneto di 20 ettari con viti ad alberello di oltre sessant’anni di età, altrimenti destinate all'abbandono, negli anni ribattezzato Valle del Sessantanni”. Il vigneto è sito a San Marzano di San Giuseppe in suoli di terre rosse residuali, a tessitura fine, con generoso substrato calcareo e radi affioramenti rocciosi e con un’intensa presenza di ossidi di ferro che conferiscono la nota e riconosciuta tinta rossa.

Mauro di Maggio-2 Francesco Cavallo-3Accanto al successo consolidato di Sessantanni, si sta facendo largo il bianco top di San Marzano: Edda Bianco Salento Igp 2016, alla sua terza annata. “Una sfida continua capace di farci misurare con un terroir senza tradizione per i bianchi”, ha detto il Direttore Mauro di Maggio, legato particolarmente alla nascita di questa etichetta.

“Edda - ha spiegato il Direttore - è il sogno di mio padre, Mario di Maggio, storico socio viticultore della cantina: quello cioè di produrre un grande bianco in una terra da sempre casa di grandi rossi. Mio padre ha sempre amato passeggiare tra i vigneti alla ricerca di varietà autoctone a bacca bianca meno conosciute. Questo gli ha permesso di recuperare vecchie cultivar, come il Minutolo, il Moscatello Selvatico o la Passulara, che oggi ritroviamo, unite alle uve di Chardonnay, in un vino 'senza ricetta': aromatico, elegante, fresco, delicato e minerale". Un vino che nasce in un vigneto di 6 ettari, a Monteparano, in provincia di Taranto (azienda Li Marini), in terreni costieri di medio impasto, tendenzialmente sabbiosi, poco profondi a tessitura media fine e ben strutturati; molto ossigenati e drenati, con prevalenza di scheletro di origine tufacea, ricco di minerali.

Sessantanni 2014-2

Un piccolo focus è stato poi dedicato a Masseria Samia, un gioiello architettonico risalente al XVI-XVII secolo sito in località Torre Ovo, a due passi dal Mar Ionio, ora in fase di restauro. Qui nascerà un vero e proprio “giardino mediterraneo”, con un vigneto sperimentale, per la riscoperta di vecchie varietà autoctone in via di estinzione, oltre a un frutteto, uliveto e flora mediterranea, per un percorso nella biodiversità pugliese, in quel patrimonio genetico dimenticato negli ultimi decenni. Un progetto agronomico e culturale che ben rappresenta l'idea di futuro di Cantine San Marzano: una ricerca costante basata sulla condivisione di conoscenza e bellezza.

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