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Economia

Grimaldi chiede la gestione delle rampe traghetti. Coro di no: "Sarà monopolio"

Il presidente dell'Autorità portuale, Hercules Haralambides, ha approfittato del convengo organizzato stamani da Federalberghi su trasporti e turismo per ufficializzare che la compagnia armatoriale Grimaldi ha presentato richiesta di concessione ventennale di un'area del porto di Brindisi: quella in cui si trovano le due rampe traghetti di Punta delle Terrare

BRINDISI – Il presidente dell’Autorità portuale, Hercules Haralambides, ha approfittato del convengo organizzato stamani da Federalberghi su trasporti e turismo per ufficializzare che la compagnia armatoriale Grimaldi ha presentato richiesta di concessione ventennale di un’area del porto di Brindisi: quella in cui si trovano le due rampe traghetti di Punta delle Terrare, le uniche disponibili in tutto il porto. L’annuncio ha innescato una discussione incandescente all’interno della sala conferenze della Camera di Commercio, sede appunto dell’incontro dal titolo “Trasporti e turismo: analisi, strategia e prospettive”. 

Da un lato, gli operatori portuali (Teodoro Titi, Franco Aversa e Pasquale Giurgola su tutti) chiedevano maggiore chiarezza sui contenuti della Il tavolo della conferenza-18richiesta di concessione,  poiché questa, a loro avviso, potrebbe portare alla nascita di un nuovo monopolio nel porto di Brindisi che chiuderebbe le porte ad altre compagnia marittime. Dall’altro, la stessa Grimaldi, rappresentata dal responsabile commerciale del traffico Adriatico, Nunzio Savarese, spiegava che da parte sua non c’è alcuna intenzione di chiudere il porto di Brindisi ad operatori concorrenti, anche perché, come dichiarato da Savarese a BrindisiReport al termine del convegno, “nel porto di Brindisi ci sono un’infinità di banchine”.

Non solo, nelle battute iniziali dell’incontro si è anche aperto un fronte fra il presidente Haralambides e il sindaco Consales. Il primo ha di fatto scaricato sull’amministrazione comunale le responsabilità dei commenti negativi dei passeggeri della nave da crociera “Mein Schiff”, sull’accoglienza ricevuta a Brindisi. Il secondo ha invece accusato l’Autorità portuale di non aver svolto quel ruolo di coordinamento che avrebbe dovuto svolgere in questi mesi, anche a causa delle numerose assenze, sempre a detta di Consales, del presidente. 

L’argomento principale del convegno, insomma, è passato in secondo piano rispetto allo scambio di battute (in alcuni casi anche dai toni coloriti) su quali scenari possano aprirsi per il porto di Brindisi nel caso in cui la richiesta di concessione di Grimaldi dovesse concludersi positivamente. Vecchie diatribe legate alla gestione del porto sono riesplose stamani nella Camera di Commercio, in presenza anche del presidente di IMG_1986-2Federalberghi, Pierangelo Argentieri, che ha mediato la discussione, del comandante della Capitaneria di porto, Mario Valente, dell’assessore regionale ai Trasporti, Giovani Giannini, del presidente del Cna Trasporti, Riccardo Ciliberti, e di Giuseppe Danese, in rappresentanza dell’ente camerale.

Dopo l’intervento iniziale di Danese, che ha rimarcato la “necessità che associazioni e istituzioni diano un giro di chiave per il rilancio di un mercato in forte incremento come quello della così detta blu economy”, ha preso la parola Haralambides. “Spesso – dichiara il presidente dell’Authority – mi sento chiedere cosa possiamo fare per rilanciare questo porto, ma la mia posizione è che bisognerebbe chiedersi cosa fare per rilanciare questa città”. 

Prima di arrivare all’annuncio che infiamma la sala conferenze, Haralambides parla dell’approdo di Grimaldi come di una “rivoluzione, un evento unico – dichiara il presidente  - per questa città, abituata ad altro tipo e qualità di navi”. Per il presidente, “Grimaldi ha fatto di Brindisi un vero e proprio hub, aiutando a sviluppare il traffico del nostro porto”. 

“Il bilancio 2013 dell’Autorità portuale – prosegue Haralambides – è il migliore mai presentato da questo ente, con aumento delle entrate, abbattimento dei costi e un profitto importante”. Quanto all’istanza presentata dal gruppo campano, il professore manifesta l’auspicio che “le cose possano andare bene”. “L’intenzione di Grimaldi – dichiara Haralambides – è di restare qui”. Il progetto della compagnia armatoriale, insieme a quello sulla piastra logistica, “fa di Brindisi – proclama Haralambides – un vero e proprio hub di trasporti e logistica, come dice l’articolo 29 del decreto legge Sblocca Italia (quello che si occupa della pianificazione strategica della portualità e della logistica, ndr). Tutto questo può essere inserito nel piano di trasporti strategici nazionali”. 

In vista quindi della riforma del sistema nazionale delle Autorità portuali che aproderà in Consiglio dei Ministri, Haralambides sostiene la necessità di fare fronte comune con i porti di Taranto, Otranto e Gallipoli, invitando i sindaci di tali Comuni (oltre a quello di Lecce) a essere “protagonisti su questo scenario”. Ma ad accendere il convegno sono le dichiarazioni del presidente sul comitato portuale e sull’accoglienza ai passeggeri della Tui Cruises. 

Riguardo la prima questione, Haralambides afferma: “Chiedo ogni giorno di lavorare tutti insieme con un obbiettivo comune, ma il bilancio dell’ente è Pasquale Giurgola-2stato approvato solo grazie al doppio voto espresso dal presidente, visto che la metà dei componenti del comitato portuale erano assenti”. L’imprenditore Pasquale Giurgola (nella foto a destra), presente in sala, a questo punto interrompe Haralambides, affermando con tono perentorio:  “Scusi presidente, ma non si è fatto un esame di coscienza sul perché undici componenti del comitato portuale non hanno preso parte alla seduta? Non sono venuti – prosegue Giurgola – perché non c’è trasparenza nell’ente”. L’imprenditore cita quindi il caso di un componente del comitato che ancora non ha avuto risposta a una richiesta di chiarimenti, messa nero su bianco lo scorso 4 settembre e seguita ieri (15 settembre) da un sollecito, sull’istanza di concessione di Grimaldi.

E poi, Giurgola denuncia la mancata pubblicazione sul sito internet ufficiale dell’Authority di alcuni documenti, fra delibere e decreti presidenziali. Al termine del battibecco, Haralambides lascia l’incontro, perdendosi quindi la replica di Consales alle sue considerazioni sull’insoddisfazione manifestata dai crocieristi. “Per il comandante della nave Mein Schiff – afferma Haralambides – il nostro porto è uno dei migliori. I commenti negativi dei passeggeri riguardano invece la città stessa, che adesso non ha la capacità di gestire i circa 100mila passeggeri previsti per l’anno prossimo grazie ai 30-35 approdi che verranno effettuati dalle navi della Tui Cruises e della Msc”. 

Il primo cittadino, dopo aver espresso il suo malcontento per l’assenza di Haralambides, ribatte: “L’attore principale di questa vicenda – dichiara Consales – è il presidente dell’Autorità portuale”. “Con che faccia – prosegue il sindaco – difendiamo l’idea che la città debba avere una propria Autorità portuale, se questa non funziona? Abbiamo fatto diverse discussioni sul porto, alle quali l’Authority mancava. Entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto Sblocca Italia bisognerà dire quali sono i programmi di sviluppo e noi abbiamo bisogno di sapere, una volta per tutte, quale sarà il nostro interlocutore. I passeggeri della Tui, forse, nel rilasciare commenti negativi su Brindisi, non sanno che in quella città mancava un ente di gestione del porto”.

Nunzio Savarese-2Il responsabile commerciale di Grimaldi, Savarese (nella foto a sinistra), non entra ovviamente nel merito della querelle politica. Gli operatori portuali si aspettano da lui dei chiarimenti sui termini dell’istanza di concessione. Ma questi, in realtà, non arrivano. Il dirigente della compagnia armatoriale sciorina i numeri fatti registrare dalla società a partire dal momento del suo arrivo nel porto di Brindisi, nell’aprile del 2012: “In tre mesi abbiamo fatto un investimento da 120 milioni di euro; nel 2012 abbiamo movimentato 30mila camion e 100mila passeggeri; nel 2013, 70mila camion e 200mila passeggeri; il 2014, stando alle nostre stime, dovrebbe chiudersi con un incremento del 40% di entrambi i traffici”. 

“Abbiamo fatto transitare nel porto – dichiara ancora Savarese – 60mila camion che prima usavano solo le autostrade. La nostra presenza è stata una rivoluzione positiva per il porto di Brindisi. Un minimo di ricchezza, il nostro gruppo l’ha portata”. Per il futuro, Savarese preannuncia che altre due navi, attualmente in cantiere, saranno impiegate sulla rotta Brindisi – Patrasso - Igoumenitsa. La richiesta di concessione, dunque, a detta di Savarese, servirà a migliorare soprattutto “i servizi di sicurezza e quelli di carico”. Quanto al timore che la concessione ventennale possa preludere alla gestione delle rampe in regime di monopolio, Savarese cerca di rassicurare gli operatori portuali.

 “Noi – dichiara il responsabile commerciale del gruppo – abbiamo bisogno di operatori. Il nostro augurio è anzi che nel porto di Brindisi ci siano tanti operatori”. Nell’assicurare che il porto “sarà aperto a tutti”, Savarese fa l’esempio di quanto accade a Barcellona, “dove abbiamo investito 200milioni di euro per un terminal in cui ormeggiano altre quattro compagnie oltre alla nostra, utilizzando i servizi resi da noi”. “Perché – conclude Savarese – invece di pensare alla richiesta di concessione di Grimaldi, non si pensa a come creare nuove opportunità d’ormeggio?”.

Il paragone con Barcellona non va a genio agli operatorio portuali che partecipano alla discussione. “Il porto di Brindisi – dichiara l’agente marittimo Franco Aversa – a differenza di quello di Barcellona, ha un solo ormeggio sicuro. Dare in concessione la banchina significherebbe chiudere il porto. Il vettore faccia il vettore. Il terminalista – conclude Aversa – faccia il terminalista”. 

Ancora più duro è l’intervento di Teodoro Titi (nella foto a destra), dell’agenzia Titi shipping. “Se si dovesse concedere la banchina – dichiara Titi – si consumerebbe Teodoro Titi, affianco al segretario generale dell'Autorità portuale, Giuffrè-3l’ennesimo delitto ai danni del porto di Brindisi. Non si può dare uno spazio portuale a un vettore. Paragonare Barcellona con Brindisi non è corretto, perché il nostro porto in effetti è grande, ma non ha banchine. A Brindisi, di fatto, Grimaldi avrebbe l’esclusiva perché non abbiamo tante banchine da destinare ad altre navi. Se chi gestisce il porto è il vettore – conclude l’agente marittimo – sarà lui a dettare le politiche di strategia rispetto ai maggiori concorrenti. La gestione del terminal di un porto non si può dare a una sola compagnia”. 

Intervenuti nella seconda fase del convegno, il presidente del Cna trasporti, Ciliberti, e l’assessore regionale ai Trasporti, Giannini, si tengono fuori dall’agone. Quest’ultimo, però, rimarca come la “condivisione di politiche e obiettivi sia la strada per le politiche di sviluppo”. “Oggi – afferma Giannini – si è riproposto un clima rovente al quale avevo già assistito la prima volta che sono venuto a Brindisi per parlare di vicende portuali. Ma le discussioni che ho appena sentito vanno fatte nell’ambito dell’Autorità portuale. Alcune regole – prosegue Giannini – le detta il mercato. Le regole del gioco le detta il soggetto preposto al governo di un determinato ambito. Oggi affronterò il tema del convegno. Del resto, semmai, ne riparliamo in comitato portuale”.

Dopo l’assessore regionale intervengono anche il consigliere regionale Antonio Scianaro, una professionista nel settore del marketing territoriale, Emma Taveri, e Giuseppe Danese, che chiude i lavori rimarcando l’importanza delle risorse investite da Grimaldi nel porto di Brindisi: “O non sappiamo come è fatto il porto – afferma Danese in riferimento alle polemiche sulla richiesta di concessione – o abbiamo a che fare con un operatore pazzo, oppure con uno che ha deciso di rischiare più di ogni altro, investendo 400 milioni di euro nel porto di Brindisi (queste parole Franco Aversa-2innescano uno scontro verbale con Franco Aversa, a detta del quale i 400milioni spesi da Grimaldi per la realizzazione delle navi che saranno operative a Brindisi, non possono essere considerati un investimento per il porto stesso, ndr)”. (Nella foto a sinistra, Franco Aversa)

Ma al di là del “caso Grimaldi”, non vanno trascurati una serie di problemi logistici che, come riferito dal comandante della Capitaneria Valente, frenano in maniera significativa lo sviluppo del porto di Brindisi.  “Tui e Msc sono ben accette, ma se non cambia il cono d’atterraggio – dichiara Valente – c’è il rischio che le navi da crociera restino fuori. Se ho una nave mercantile che arriva il giorno prima di una nave da crociera, un posto nel porto glielo devo dare. E se la nave mercantile non finisce i lavori prima che arrivi quella da crociera, dove metto quest’ultima?”. 

Valente manifesta inoltre delle perplessità sul fatto che una nave da crociera, così come avvenuto per la Mein Schiff, debba attraccare nel porto esterno, accanto alla banchina carbonifera. “Ho proposto al comandante della nave e alla compagnia di attraccare nel porto interno. Ma quando ci hanno chiesto se altre navi crocieristiche di analoghe dimensioni avevano mai fatto questa operazione – afferma ancora Valente – ho dovuto rispondere di no”.

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