BRINDISI – L’accordo firmato stasera (6 dicembre) fra le organizzazioni sindacali e la curatela fallimentare della “Gse Industria aeronautica Srl” ha cristallizzato uno scenario rispetto al quale non c’erano via di fuga: se il prossimo 27 dicembre dovesse andare deserta anche la terza asta per la cessione dell’azienda, tutti e 227 i dipendenti resteranno senza lavoro, a decorrere dall’1 gennaio 2018. L’esercizio provvisorio non potrà essere prorogato oltre la soglia del 31 dicembre. Di conseguenza non si potrà sperare neanche in una proroga della cassa integrazione in deroga.

Il curatore fallimentare, il responsabile delle risorse umane della Gse, il responsabile di sito, i rappresentanti dei sindacati (Fiom Cgil, Fim Cisil, Fismic Confsal, Uilm Uil, Ugl metalmeccanici, Cobas, Rsu) e un rappresentante dell’ufficio crisi aziendali e vertenze collettive della Provincia si sono incontrati nel primo pomeriffio presso i locali del servizio Politiche attive del lavoro della Provincia. La riunione si è conclusa dopo due ore e mezza. 

La Gse, come noto, è stata dichiarata fallita il 13 gennaio 2017 con sentenza del tribunale di Brindisi che ha autorizzato l’esercizio provvisorio fino al 28 febbraio 2017, per poi estenderlo fino al 31 dicembre 2017, per garantire la prosecuzione dei contratti in essere con i tre principali committenti e la conseguente cessione aziendale.  La curatela fallimentare ha fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga per la durata di 12 mesi a decorrere dall’1 marzo 2017, seppur limitatamente alla durata dell’esercizio provvisorio, quindi fino al 31 dicembre.

Dopo la conclusione con esito negativo della fase sindacale, lo scorso 4 novembre è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo. L’ultima speranza, adesso, è riposta nell’asta del 27 dicembre. Perché solo in caso di aggiudicazione a un acquirente, il licenziamento non avrà effetto.