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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

"Haralambides, fissare subito la causa"

BRINDISI – Non si potrà più indugiare oltre, per sciogliere il nodo della legittimità della nomina di Iraklis Haralambidis alla presidenza dell’Autorità Portuale di Brindisi: il Tar di Lecce dovrà subito con apposita ordinanza fissare la data dell’udienza di merito. Lo ha stabilito la sesta sezione Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, accogliendo il ricorso dell’ingegnere Calogero Casilli, che si era visto respingere dai giudici amministrativi salentini in sede cautelare la richiesta di sospensiva della nomina di Haralambidis, ed aveva quindi impugnato quell’ordinanza, ma senza che fosse stabilita la data della causa.

BRINDISI – Non si potrà più indugiare oltre, per sciogliere il nodo della legittimità della nomina di Iraklis Haralambidis alla presidenza dell’Autorità Portuale di Brindisi: il Tar di Lecce dovrà subito con apposita ordinanza fissare la data dell’udienza di merito. Lo ha stabilito la sesta sezione Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, accogliendo il ricorso dell’ingegnere Calogero Casilli, che si era visto respingere dai giudici amministrativi salentini in sede cautelare la richiesta di sospensiva della nomina di Haralambidis, ed aveva quindi impugnato quell’ordinanza, ma senza che fosse stabilita la data della causa.

Ora l’ordinanza del Consiglio di Stato che sollecita il Tar di Lecce, tuttavia “fermi restando, nelle more della definizione della controversia, gli effetti del provvedimento impugnato” , cioè il professore ellenico resterà in carica provvisoriamente sino alla sentenza. Ma quanto meno questa situazione di incertezza dovrà avere uno sbocco e non restare sospesa nel limbo, mentre nel porto di Brindisi si è ormai arrivati ai ferri corti.

“Considerato che la controversia, impregiudicato il suo esito, implica la soluzione di complesse questioni che devono trovare definizione nel giudizio di merito; che, pertanto, accoglie l’appello ai soli fini della sollecita definizione nel merito della causa, fermi restando, nelle more della definizione della controversia, gli effetti del provvedimento impugnato”, si legge nell’ordinanza. Pertanto, “il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, Sezione Sesta, accoglie l’appello ai soli fini della sollecita definizione nel merito. Spese compensate. Ordina che a cura della segreteria la presente ordinanza sia trasmessa al Tar per la sollecita fissazione dell'udienza di merito ai sensi dell'art. 55, comma 10, codice procedura amministrativo”.

Cosa dice il comma 10 dell’articolo 55, del nuovo codice amministrativo varato con decreto nel 2010: “Il tribunale amministrativo regionale, in sede cautelare,  se ritiene  che  le   esigenze   del   ricorrente   siano   apprezzabili favorevolmente  e   tutelabili   adeguatamente   con   la   sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa con  ordinanza  collegiale la data di discussione del ricorso nel  merito.  Nello  stesso  senso può provvedere il Consiglio di Stato (ed è il caso di specie, ndr), motivando  sulle  ragioni  per cui ritiene di riformare l'ordinanza cautelare di primo grado; in tal caso,  la  pronuncia   di   appello   è   trasmessa   al   tribunale amministrativo regionale per la sollecita fissazione dell'udienza  di merito”.

Insomma, la causa si deve fare perché si deve giungere al punto. Dopo di che, inevitabilmente entrerà nel merito anche il Consiglio di Stato, e il caso Haralambidis arricchirà una giurisprudenza che su questo tema delle funzioni che può assumere in  un ente pubblico italiano un cittadino comunitario pare ancora scarna e controversa. Iraklis Haralambidis intanto resterà un presidente sub judice.

Ciò dovrebbe consigliare al presidente dell'Authority di agire evitando conflittualità come quelle in atto e con la massima disponibilità alla concertazione e all’ascolto anche degli enti locali, Comune e Provincia, sugli assetti futuri del porto che non sono certo separabili da quelli della città e del territorio metropolitano. Al contrario, oggi l’Autorità Portuale di Brindisi ha l’immagine,  ma anche la sostanza di un ente chiuso in se stesso, che non risponde a nessuno dei risultati della gestione. Come si sa, quando si vuole, i ministeri sono molto lontani.

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