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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Haralambidis dice no anche alla Regione

BRINDISI – La risposta di Iraklis Haralambidis alla richiesta di ritiro della proposta di nomina a segretario generale dell’Autorità portuale di Brindisi di Manlio Guadagnuolo , sottoscritta da undici componenti il Comitato portuale, compreso il delegato della Regione Puglia, è un impolitico, ostinato e a questo punto autolesionistico “no”.

BRINDISI – La risposta di Iraklis Haralambidis alla richiesta di ritiro della proposta di nomina a segretario generale dell’Autorità portuale di Brindisi di Manlio Guadagnuolo , sottoscritta da undici componenti il Comitato portuale, compreso il delegato della Regione Puglia, è un impolitico, ostinato e a questo punto autolesionistico “no”. Haralambidis ha formalizzato il rifiuto a rinviare la seduta del Comitato portuale di domani scrivendo direttamente a Nichi Vendola, e per conoscenza al nuovo ministro Maurizio Lupi, al direttore generale del Ministero dei Trasporti, Cosimo Caliendo, ad Assoporti, e al Comitato portuale stesso.

Haralambidis considera “assolutamente inconsueta e irrituale” la formulazione della richiesta e la boccia, dichiarandosi sorpreso dal fatto che anche la Regione si sia unita a quanti hanno chiesto il rinvio della seduta e il ritiro della proposta Guadagnuolo, pretendendo nel contempo di conoscere anche i nomi degli altri candidati. Un atteggiamento irriguardoso – questo sì – delle istanze di una parte prevalente del Comitato portuale, che aggrava le fratture istituzionali, che isola maggiormente il porto di Brindisi dalle altre Authority pugliesi, e che denota una imprudenza di fondo visto che lo stesso presidente opera in regime di sospensiva di una sentenza che giudica illegittima la sua nomina.

A meno che Haralambidis non si senta certo di aver già vinto la causa intentatagli dall’ingegnere Calogero Casilli, a meno che il professore ellenico non si senta le spalle coperte da qualcuno che opera nell’ombra sino al punto da rispondere picche anche alla Regione Puglia. Ma, se l’iniziativa dei firmatari del documento che Haralambidis respinge avrà successo sino in fondo, la seduta del Comitato portuale andrà a vuoto e con essa la nomina di Manlio Guadagnuolo, su cui il presidente sub judice si è arroccato senza fornire alcuna motivazione rifiutandosi di offrire punti di paragone (i curricula degli altri candidati).

Poi sarà solo guerra, una conflittualità che si potrà concludere, nell’interesse del porto di Brindisi e del sistema portuale pugliese, con la destituzione definitiva di Iraklis Haralambidis e del sistema di gestione che rappresenta, chiuso alle istanze istituzionali ed agli operatori portuali, solo formalmente aperto ai rapporti con le altre Authority della regione ma in realtà fautore di un “atto ostile” come il tentativo di nominare a segretario generale un avversario acerrimo del presidente dell’Autorità portuale di Bari, assolutamente carente sul piano della trasparenza, e infine ritenuto meritevole di richieste di proroga indagini da parte della procura di Brindisi per alcuni progetti.

 

 

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