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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Un servizio di "Report" su Eni e i dubbi su vendita Versalis e bonifiche

Molto interessante, e densa di molte indicazioni su due temi che oggi riguardano direttamente, anche se non solo, Brindisi la puntata di domenica sera di Report, dedicata ad Eni, con due sostanziosi approfondimenti sulla vendita di Versalis e sul tema delle bonifiche

BRINDISI – Molto interessante, e densa di molte indicazioni su due temi che oggi riguardano direttamente, anche se non solo, Brindisi la puntata di domenica sera di Report, dedicata ad Eni, con due sostanziosi approfondimenti sulla vendita di Versalis e sul tema delle bonifiche nei 39 Sin (le aree più inquinate d’Italia), molte delle quali legati ad insediamenti chimici. E molti tra coloro che non seguono le vicende della finanza e dell’industria, hanno scoperto, tra tante altre cose, che l’advisor scelto da Eni per la vendita del ramo chimica del gruppo è Rothschild, di cui è diventato vice-presidente l’ex amministratore delegato del gruppo del cane a sei zampe, Paolo Scaroni.

Le notizie dei media specializzati dicono che l’orientamento, su consiglio dell’advisor Rothschild,  è quello di cedere Versalis per 400milioni di euro ad un piccolo fondo di investimento americano, SK Capital, che ha partecipazioni in alcune società di chimica fine in vari paesi, e dichiara sul suo sito “SK Capital currently manages more than $1.5 billion of committed capital”. Cioè gestisce un capitale di 1,5 miliardi di dollari. Troppo poco per garantire la copertura del prezzo di acquisto di Versalis, dicono gli osservatori finanziari. Quindi probabilmente sarà versato un anticipo del 50 per cento, il resto a tranche con la copertura di prestiti bancari da rimborsare con gli utili di Versalis. Una scommessa un po’ azzardata, hanno detto gli esperti intervistati dagli autori del servizio di Report.

Non solo il confronto tra Eni e organizzazioni sindacali sulla sorte di Versalis, ma soprattutto l'intervento del governo diventerà decisivo per il futuro. Degli impegni assunti da Eni per la chimica verde come orizzonte di riconversione produttiva sin qui nulla di concreto si è visto, infatti, e le rassicurazioni dell’attuale amministratore delegato Claudio Descalzi, ex braccio destro di Scaroni, non hanno fugato neppure una delle ombre che si allungano sui petrolchimici del gruppo Brindisi incluso, ovviamente. Ma qui Report ha innestato l’altro grande tema, quello delle bonifiche. Includendo un dato: ad oggi la società partecipata del Ministero dell’Ambiente incaricata della progettazione e della gestione degli interventi, la Sogesid, ha assorbito secondo Report una cifra che supera di molto i 200 milioni di euro, ma senza completare alcuna bonifica.

La discarica Micorosa, un milione e mezzo di metri cubi di veleniLa questione riguarda direttamente Brindisi, dove su progetto Sogesid deve essere messa in sicurezza la discarica di Micorosa, un milione e mezzo circa di metri cubi di sostanze cancerogene scaricate in uno stagno delle Saline ai tempi d’oro della chimica. Ma a questo punto seguiamo la disgressione che ha portato Report dal tema delle bonifiche incompiute a ciò che è stato fatto in quella che era la più grande area mineraria e industriale d’Europa, la Ruhr. I tedeschi hanno trasformato l’inquinatissima regione in una zona di esperienze edilizie abitative ad altissima innovazione energetica e di ricerca industriale avanzata nel settore del solare e del fotovoltaico. E i terreni e le acque inquinate?

Sono stati valutati attentamente i costi delle tecnologie necessarie per trattare gli inquinanti, ed è stato accertato che si tratta di un’operazione economicamente impossibile. Allora i rifiuti sono stati incapsulati e stoccati, e ricoperti con sistemi, assicurano gli ingegneri che hanno realizzato quegli interventi, che rendono gli inquinanti assolutamente separati dall’ambiente circostante. La domanda è, tornando a Brindisi: nel caso di Micorosa, con un ribasso del 70 per cento su una base d’asta ritenuta già insufficiente per completare l’intervento, si potrà mai ottenere un risultato come quelli presi ad esempio della Ruhr? Si può giudicare tutto questo solo con il metro del diritto amministrativo? Che vigilanza esiste sugli interventi di bonifica? E che garanzie ci sono per la nostra salute e per quella delle generazioni future?

Per chi si fosse perso la punta di Report, va detto che il pezzo forte erano la presunta maxitangente pagata per acquisire diritti di prospezione petrolifera al largo della Nigeria, nel servizio intitolato "La trattativa" https://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-8c562995-f279-4f0e-87a3-87d44caed338.html La questione della cessione di Versalis e i problemi delle bonifiche e dell'energia sono invece affrontati nei servizi "La dismissione" e " A tutto sole?" https://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-8e879f44-7dd5-4585-acd0-19dfd9248ff2.html  e https://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-29764db0-7e91-458b-9c32-8fd3d44319af.html . Si parla anche di fotovoltaico, gas e della convenienza anche economica a puntare sulla salute dei cittadini nei siti più inquinati d'Italia.

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