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“Appalti a Cerano, ferita aperta da dieci anni ma Enel denuncia solo ora”

Il segretario generale Uil, Licchello: "E' arrivato il momento di accertare chi sono, se ci sono,i ricattati. Basta con i tagli che portano al suicidio le imprese e al sacrificio i lavoratori". De Giorgio della Cisl: "Scettico su questo esposto". Chiesto incontro con il prefetto

BRINDISI – Dieci anni e più di lotte sindacali e denunce pubbliche, affidate alla stampa, su appalti interni alla centrale Enel Cerano con ribassi ritenuti eccessivi se non addirittura da suicidio per le imprese costrette a ridurre all’osso i costi, partendo da quelli per i lavoratori portati al patibolo in termini di sicurezza nei cantieri. Oltre due lustri di appelli rivolti alla stessa società, di incontri anche in Confindustria sino ad arrivare alla firma di un protocollo di legalità e poi scoprire che Enel denuncia. Denuncia solo “oggi” presunte irregolarità. Quali? E perché solo ora?

Antonio Licchello“C’è sempre stata una miriade di appalti con successivi sub-appalti così come c’è sempre stato un continuo cambiamento di personale da un’impresa all’altra e puntualmente sono stati sollevati dubbi sugli affidamenti”, dice il segretario della Uil Antonio Licchello, da 19 anni alla guida della sigla sindacale, periodo scandito dalle vicende interne alla centrale poi intitolata a Federico II legate da un lato alla questione ambientale e dall’altro a quella economica.

“La situazione non può certamente definirsi nuova, ma l’elemento di rottura rispetto al passato è costituito dal fatto che è l’Enel stessa a rivolgersi alla magistratura dopo aver respinto al mittente qualsiasi ipotesi di irregolarità, sospetti o di dubbi. Ci sono stati ricatti? Chi sono i ricattatori? Brindisi ha diritto di sapere”, continua  Licchello.

I sindacalisti del capoluogo hanno sempre sostenuto l’esistenza di zone d'ombra nell’affidamento degli appalti, osservando la situazione dal punto di vista dei lavoratori dipendenti: “Sono ferite che il tessuto brindisino si porta dietro da tempo: le ditte hanno lamentato per anni tagli notevoli e i lavoratori hanno denunciato ai sindacati contratti molto distanti da quelli proposti in sede di gara, tanto che delle volte ci sono sembrati quasi delle invenzioni”, ricorda Licchello.

“Abbiamo denunciato per oltre dieci anni appalti a basso costo, gare che non hanno permesso l’inserimento di imprese del posto e di conseguenza l’assunzione di forza lavoro locale: questi interrogativi sono stati rivolti alla società Enel, ma ogni volta ci siamo sentiti dire che non era questa la verità e che le ditte locali erano subentrate in sub-appalto”, va avanti il segretario generale della Uil.

“Ho perso il conto di tutte le volte in cui Enel smentiva le nostre segnalazioni. L’ultima è avvenuta lo scorso anno, in Confindustria, sede in cui gli imprenditori si sentono tutelati. Ma il mondo sindacale non è mai entrato nel contenuto reale degli appalti, ne è venuto a conoscenza di riflesso ascoltando i lavoratori ai quali va riconosciuto il diritto non solo al lavoro, perché poi bisogna verificare a quali sono le condizioni vengono assunti. Credo che ora, con l’inchiesta in corso della Procura, sia necessario un incontro in prefettura e per questo già la prossima settimana la Uil si attiverà per chiedere un confronto con sua eccellenza Annunziato Vardè”.

de giorgio-2“Sono abbastanza scettico di fronte alla denuncia dell’Enel”, dice Piero De Giorgio, per anni al timone della Cisl. Il testimone è passato ad Antonio Baldassarre, al sindacato è rimasta l’eredità di De Giorgio anche sul piano delle battaglie per gli appalti interni alla centrale Enel: “Ricordo che la stessa Enel firmò un accordo di legalità e sicurezza e per questo non posso che chiedermi e chiedere come mai la società oggi denuncia. Noi come sindacato ci siamo sempre lamentati del sistema degli appalti e in particolare del gioco al massacro dei ribassi che finiscono per avere conseguenze sui nostri lavoratori, motivo alla base degli stati di agitazione. Le proteste c’erano dieci anni fa e sono rimaste, ma per Enel non c’è mai stato alcun problema”.

“Oggi, invece, apprendiamo di gare che sarebbero state bandite per 50mila euro mentre i lavori oggetto dell’appalto sarebbero stati retribuiti addirittura 400mila euro: ora, ammesso che dovesse effettivamente essere così, mi chiedo se ci siano responsabilità dell’Enel che tra l’altro ha sporto denuncia. Ecco perché, ripeto, sono scettico e mi auguro che la Procura di Brindisi dia risposte che tutto il mondo imprenditoriale e i lavoratori stanno aspettando. Da tempo”.

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