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Il direttore di Confindustria: "L'Asi ai politici? Era prevedibile"

BRINDISI - Nomine per l’assemblea del consorzio Asi, con corredo di bagarre interne ai partiti. In attesa che il Comune di Brindisi sciolga il nodo delle designazioni, sulla vicenda BrindisiReport.it ha intervistato il direttore di Confindustria Brindisi, Angelo Guarini. Ne viene fuori una situazione di malessere e la denuncia di carenze infrastrutturali che la politica ha scarsamente considerato, ma anche una forte perplessità per le nomine in atto.

BRINDISI - Nomine per l’assemblea del consorzio Asi, con corredo di bagarre interne ai partiti. In attesa che il Comune di Brindisi sciolga il nodo delle designazioni, sulla vicenda BrindisiReport.it  ha intervistato il direttore di Confindustria Brindisi, Angelo Guarini. Ne viene fuori una situazione di malessere e la denuncia di carenze infrastrutturali che la politica ha scarsamente considerato, ma anche una forte perplessità per le nomine in atto.

Direttore, stando ai nomi designati fino a questo momento dagli enti aventi diritto, l’assemblea del consorzio Asi sarà interamente popolata da volti noti della politica, più che dell’imprenditoria. Crede che sia un buon punto di partenza per il consorzio brindisino?

Tutto previsto e prevedibile: logiche da manuale Cencelli. C’era da aspettarselo. In tutta questa vicenda c’è un vizio d’origine, che sta in una legge regionale mal formulata, che è a sua volta specchio di una visione distorta della questione in ambito nazionale. Non ne faccio una questione di parte, per me centrodestra e centrosinistra pari sono, è la prospettiva che è sbagliata. Sarebbe decisamente il caso, dopo lunghi  anni di commissariamento, che il condominio fosse rappresentato dai condomini, leggi gli imprenditori, che prima e meglio degli altri conoscono i problemi dai quali è afflitta la zona industriale. Dunque prima e meglio di chiunque altro potrebbero mettere a punto soluzioni condivise e dirette agli interessi di tutti, al di sopra delle parti. E invece niente, siamo di fronte al solito valzer di poltrone, sintomo di una mediocrità generalizzata. Ma a voler vedere il bicchiere mezzo pieno…

Vediamo il bicchiere mezzo pieno.

E’ un primo passo dopo il commissariamento. Mi auguro che i rappresentanti designati dagli enti in seno all’assemblea siano capaci di indicare per il consiglio d’amministrazione, gente preparata, capace di mettere a punto una politica industriale seria e risolutiva per lo sviluppo dell’intero territorio.

Quali dovrebbero essere, secondo lei, le priorità nell’agenda del futuro presidente e del futuro consiglio d’amministrazione?

Guardi, malgrado antifurto, sistemi d’allarme, e ogni sorta di misura contro i raid criminali, i furti e le scorrerie nella zona industriale continuano ad essere ben superiori alla soglia d’allarme. Esiste un problema sicurezza che va affrontato il più rapidamente possibile, e in maniera organica, di concerto con le istituzioni. Esiste poi un problema infrastrutturale serio, a partire dall’Adsl. E’ impensabile che nelle nostre zone industriali la capacità di navigazione sia a intermittenza, o non ci sia affatto. Idem per manutenzione stradale e illuminazione. Insomma, problemi elementari che rendono la quotidianità in seno alle imprese assai complicata. Glielo dico anche guardando alle abissali differenze fra la nostra zona industriale e quelle nelle quali mi capita di imbattermi più di qualche volta, all’estero. C’è un abisso incolmato ma non incolmabile. Dovremmo avere più riguardo anche all’aspetto dell’accoglienza. Non so immaginare cosa pensa un imprenditore ospite venendo in visita dalle nostre parti…

Suggerisca un identikit o, se preferisce, un nome per la futura presidenza del consorzio Asi di Brindisi.

I nomi non hanno importanza, c’è per fortuna molta gente capace in giro. Dev’essere senz’altro una persona preparata, con le idee chiare in materia di politica industriale. Possibilmente un tecnico, che quando si parla di certe cose non strabuzzi gli occhi: che sappia insomma, di cosa si sta parlando. Sarebbe già qualcosa.

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