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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Il Garante: fine esclusività nel rimorchio

Fine del monopolio del rimorchio nei porti italiani? E’ questa la strada aperta da un recente provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato su ricorso della società Rimorchiatori Siciliani Srl, che si era vista respingere dalla Capitaneria di Porto di Milazzo la richiesta di rilascio della concessione per il servizio di rimorchio ed assistenza navale nel porto e nella rada, dove già opera la Capieci Spa. L’Agcm ha evidenziato che il provvedimento della Capitaneria di Milazzo e gli atti a suo sostegno “integrino una violazione dei principi a tutela della concorrenza sanciti dalle normative europee”.

Fine del monopolio del rimorchio nei porti italiani? E’ questa la strada aperta da un recente provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato su ricorso della società Rimorchiatori Siciliani Srl, che si era vista respingere dalla Capitaneria di Porto di Milazzo la richiesta di rilascio della concessione per il servizio di rimorchio ed assistenza navale nel porto e nella rada, dove già opera la Capieci Spa. L’Agcm ha evidenziato che il provvedimento della Capitaneria di Milazzo e gli atti a suo sostegno “integrino una violazione dei principi a tutela della concorrenza sanciti dalle normative europee”.

Ne dà notizia il giornale specializzato Ship2Shore, raccogliendo anche le reazioni negative di Confitarma e Assorimorchiatori alla decisione dell’Authority, e quelle del presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, invece favorevole.

“Il provvedimento di diniego adottato dalla Capitaneria di Porto di Milazzo, fondato esclusivamente sulla circostanza che l’attuale assetto normativo sui servizi tecnico-nautici non consentirebbe l’accoglimento dell’istanza della società segnalante, è in contrasto con i principi di libertà di concorrenza cui deve essere ispirata l’interpretazione della normativa vigente (la legge 84/94) che, infatti, non esclude la possibilità di adottare modalità concorrenziali di gestione dei servizi tecnico-nautici in ambito portuale”, afferma l’Agcm nel provvedimento pubblicato sul suo ultimo bollettino.

“Sebbene la disciplina vigente in materia di organizzazione e disciplina dei servizi tecnico-nautici all’interno dei Porti ne rimetta alle Autorità portuali l’organizzazione, ciò non significa che gli affidamenti delle concessioni debbano essere effettuati in esclusiva e, per di più, senza una gara pubblica. Invero, la scelta del modello di gestione dei servizi deve essere il risultato di un’adeguata ponderazione tra la tutela della concorrenza e l’esigenza collettiva alla sicurezza pubblica”, aggiunge l’Authority della concorrenza.

Dure le reazioni di Confitarma ed Assorimorchiatori (il cui presidente è anche l’armatore della Capieci Spa): “L’ipotesi del rilascio di un’altra concessione nello stesso porto non appare una scelta idonea a garantire condizioni economiche ed operative più vantaggiose per gli utenti del servizio. Sul punto è necessario infatti ricordare come l’impresa concessionaria sia tenuta a mettere a disposizione del porto un numero definito di rimorchiatori aventi caratteristiche tecniche idonee a soddisfare sia le esigenze di sicurezza portuale che quelle di efficienza del servizio”.

Perciò, due società concorrenti dovrebbero affrontare spese molto alte di adeguamento dei mezzi nautici per essere quanto meno allo stesso livello, e ciò scaricherebbe sugli utenti dei servizi portuali – secondo le due associazioni – i costi di tali investimenti con aumenti delle tariffe di rimorchio. Ma l’Authority garante della concorrenza e del mercato ha più volte – ricorda Ship2Shore - aveva richiamato proprio la necessità di rivedere anche il sistema di definizione delle tariffe. Pur dichiarandosi aperte alla necessità di indire delle gare per l’assegnazione del servizio – esigenza rilevata nel provvedimento dell’Agcm – le associazioni di categoria difendono l’esclusività del servizio.

Favorevolissimo, invece, come già detto, Paolo Costa, che ha dichiarato a Ship2Shore come la legge 84/94 non escluda “la possibilità di adottare modalità concorrenziali di gestione dei servizi tecnico-nautici e che la garanzia della sicurezza non è certamente data dall’assenza di concorrenza”, e che finalmente l’Agcm esercita il proprio potere nei porti, dando una speranza alle segnalazioni di violazioni dei principi comunitari.

Il pronunciamento dell’Agcm potrebbe perciò aprire anche a Brindisi un fronte sul tema dell’esclusività del servizio di rimorchio. Non resterebbe che attende l’arrivo di una richiesta di concessione in Capitaneria di Porto, per verificare la portata e gli effetti della decisione dell’Authority per il caso Milazzo.

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