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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Mesagne

Il piano anticrisi Isbem: azzerare il personale di ricerca e tagli sull'orario

Alessandro Distante spiega le misure contingenti per ridurre le perdite in attesa dei fondi pubblici, e l'incidente con i sindacati

MESAGNE – Con un lunghissimo comunicato stampa, più un dossier sullo stato finanziario dell’Istituto biomedico euro mediterraneo di Mesagne che una ricostruzione dei fatti, il presidente dello stesso Isbem, Alessandro Distante, fa sapere questa sera che il suo vice Vincenzo Rizzo si è scusato con lui, con Confindustria Brindisi e con i sindacati presenti all’incontro di ieri per il passaggio in cui oltre ad alzare i toni ha anche battuto i pugni sul tavolo della trattativa, finalizzata alla ricerca di un accordo per la riduzione del monte ore lavorative del personale dell’istituto, con il ricorso al Fondo integrazione salariale (Fis).

Da questa impennata di Rizzo è nato poi uno scontro verbale con il rappresentante del sindacato Uiltucs, e l’abbandono della sala da parte di quello della Filcams Cgil, che è stato rincorso e raggiunto dallo stesso Rizzo che lo ha abbancato alle spalle sollevandolo quasi di peso per indurlo a tornare alla trattativa. Situazione che stava ulteriormente degenerando, senonché il sopraggiungere del collega della Uiltucs ha posto fine al corpo a corpo indesiderato, evitando anche che il sindacalista della Cgil reagisse fisicamente per liberarsi da solo.

La spiegazione di Distante

Alessandro Distante-3Distante (nella foto a destra) così invece descrive e motiva la reazione del vicepresidente Vincenzo Rizzo: “Nella riunione del 12 ultimo scorso, a valle della relazione della Confindustria in merito al carico di lavoro inerente il personale a tempo indeterminato, alcuni sindacalisti hanno chiesto una serie di garanzie di ripristino delle ore per tale personale, reiterando che ciò doveva essere prioritario non solo rispetto alle altre unità di personale dell’Isbem ma anche rispetto all’agenda che Isbem si è imposta”.

“Di fatto, ciò significava – afferma Distante -  scardinare il piano industriale che l’Isbem ha approvato nel CdA, presentandolo poi in trasparenza al sindacato oltre che a tutti i lavoratori che l’hanno accettato. Senza dire che gli stessi sindacalisti hanno insinuato - con toni non proprio ‘britannici’ - che l’Isbem avrebbe potuto utilizzare impropriamente lo strumento Fis per alleviare la crisi finanziaria. Questi interventi e questa insinuazione ha irritato l’Ing. Rizzo che ha iper-reagito verbalmente, cosa per cui si è scusato immediatamente con tutti i presenti, indistintamente ed anche personalmente con gli stessi ospiti”.

“Scambiare per aggressione fisica il suo invito a rientrare dal sagrato del Convento (dove i sindacalisti si erano spostati) al fine di ridiscutere i problemi nella sala dell’affresco del 1592 (c’è San Francesco in adorazione di Gesù deposto sul grembo di Maria, quasi una metafora moderna delle condizioni del Mezzogiorno), mi sembra una ‘favola metropolitana’, cioè una simulazione di ‘fallo’ quella per cui non si da il ‘rigore’ e forse per benevolenza nemmeno l’ammonizione”, sostiene Distante.

La richiesta dei sindacati

Ognuno ovviamente è libero di sostenere la propria tesi, ma non si capisce perché i sindacati debbano approvare un piano industriale senza poter osservare e chiedere, come ha fatto Amedeo Montagna segretario della Filcams Cgil, che parallelamente si siglasse un verbale in cui Isbem si sarebbe dovuto impegnare a pagare gli stipendi arretrati sin dallo scorso mese di settembre, fissando le scadenze per la corresponsione delle retribuzioni dovute alle sei unità in discussione, tre delle quali a tempo pieno e le restanti part-time.

Ma per il professor Distante forse si sarebbe dovuto firmare e basta? Così pare: “Mi preme infine sottolineare che l’Isbem non è composto solo di quei lavoratori presenti ma anche di altre persone che attendono una proposta di assunzione per le varie attività in essere per cui non è né giusto né appropriato che i sindacati impongano ad Isbem un piano industriale che non è appropriato per un istituto di ricerca”. Questo passaggio contenuto nel comunicato stampa di questa sera non favorisce certo la ricerca dell’accordo, perché il compito del sindacato è proprio quello di entrare nel merito dei piani industriali, a tutela degli interessi dei lavoratori.

La crisi Isbem

Le ragioni della crisi di Isbem il presidente Alessandro Distante le spiega così: “A causa del ritardato finanziamento di un progetto presentato nel 2016 a seguito di un bando promosso dal Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) e per il fisiologico ritardo nell’avvio di un altro importante progetto di ricerca vinto sul bando Innonetwork, promosso dalla Regione Puglia, l’Isbem è entrato in una transitoria crisi finanziaria ed economica che lo ha fortemente penalizzato per l’anno in questione, cioè il 2017”.

Per superare tale crisi, l’istituto (che sostiene di spendere solo per la gestione dell’ex Convento dei Cappuccini ricevuto in comodato d’suo dal Comune di Mesagne,  circa 60mila euro l’anno), ha predisposto un piano triennale di riduzione delle perdite “incentrato su una riduzione di tutte le voci di costo, al fine di raggiungere il pareggio di bilancio già dell’esercizio 2018”. Per fare ciò, Isbem istituto di ricerca intende liberarsi transitoriamente al 100 per cento proprio del costo del “personale addetto alla ricerca, in mancanza della relativa copertura economica e finanziaria”.

Per il resto, “riduzione del 50% del monte orario di ogni risorsa che è coinvolta in Isbem stabilmente in attività tecniche, manutentive e amministrative che sono funzionali all’operatività di questo piccolo Istituto di ricerca periferico, ma prezioso per il territorio; riduzione del 50% del monte orario di ogni risorsa operante stabilmente in Isbem su progetti e programmi che non hanno un conto economico in pareggio e necessitano di un elevato cofinanziamento da parte dell’Ente; nessun licenziamento di personale, in modo tale che tutto il personale operante stabilmente, abbia ad avere una continuità lavorativa”.

Vedremo nei prossimi giorni se Confindustria Brindisi, cui l’istituto è associato, che stava mediando la ricerca dell’accordo, riuscirà a mettere nuovamente attorno ad un tavolo i vertici Isbem e sindacati confederali di categoria.

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