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Resin Montaggi licenzia tutti. Il Cobas guida la lotta dei 14 lavoratori

Perdere 14 posti di lavoro in una realtà come Brindisi, con un sistema industriale che si regge in parte sugli appalti distribuiti dai grandi gruppi, e in parte sull’economia di scala dell’energia, della chimica e sul difficile mercato delle costruzioni meccaniche, è una vicenda grave ma anche un segnale poco rassicurante

BRINDISI – Perdere 14 posti di lavoro in una realtà come Brindisi, con un sistema industriale che si regge in parte sugli appalti distribuiti dai grandi gruppi, e in parte sull’economia di scala dell’energia, della chimica e sul difficile mercato delle costruzioni meccaniche, è una vicenda grave ma anche un segnale poco rassicurante. Offre queste due chiavi di lettura del caso Resin Montaggi il sindacato Cobas del Lavoro Privato, che ha dichiarato lo stato di agitazione dei 14 lavoratori coinvolti nella procedura di licenziamento a causa di una grave crisi di commesse lavorative.

La prima iniziativa di lotta sarà il sit-in organizzato dal Cobas per mercoledì 29 Ottobre alle ore 10 in Largo San Paolo, davanti gli Uffici del Mercato del Lavoro della Provincia. Il sit-in, spiega Roberto Aprile del Cobas, si svolgerà in concomitanza della convocazione di un incontro chiesto dall’azienda per chiudere una situazione di crisi attraverso il licenziamento di tutti i lavoratori presenti in azienda .

“La Nuova Resin Montaggi è una piccola ma significativa “azienda storica” del nostro territorio che si occupa di costruire tubi industriali di resina nei suoi capannoni   e di manutenzione di tubi e manufatti in resina sugli impianti industriali”, spiega una nota del sindacato lo stesso Aprile. “La grave crisi occupazionale della Nuova Resin Montaggi nasce secondo noi da un distorto sistema degli appalti ,che di fatto tende a metter fuori chi non si allinea a delle regole ben precise”.

Si tratta di una critica al sistema che il Cobas nella stessa mattina di mercoledì riporterà anche al prefetto: “Sistema degli appalti  in cui si vedono  nascere come aziende locali, ma  solo sulla carta, società espressione di gente direttamente o indirettamente legata a potentati  politici. Per questo dopo la riunione di mercoledì 29 come Sindacato Cobas ci recheremo in Prefettura dove esporremo la reale situazione del nostro territorio”.

“Si firmano in Prefettura ‘Protocolli per la legalità’ ma nei fatti continuiamo ad essere sottoposti ad  un sistema degli appalti che ci sembra avere una direzione occulta , che sceglie non in base alla professionalità ma in base ad altri criteri”, denuncia il Cobas del Lavoro privato. “E le aggiudicazioni delle gare avvengono a prezzi così ribassati da far venire seri dubbi sulla liceità dei fondi a disposizione di chi ha vinto. La lotta  per salvare i lavoratori della Nuova Resin Montaggi deve quindi diventare la battaglia di tutta la città contro i ricatti dei grandi gruppi industriali che continuano non a portare sviluppo ma ad affamarci sempre di più”.

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