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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Il turismo bussa ai castelli, ma ci vuole il pedaggio. L'assessore si arrabbia

BRINDISI – Brindisi ha importanti potenzialità turistiche, ma bisogna lavorare senza approssimazione, scegliendo gli obiettivi, e anche sperimentando nuove strade per valorizzare le risorse. Su queste basi era nato il progetto delle minicrociere nel porto, in cui l’assessore comunale al Turismo, Teo Titi, crede molto. Lui lo fa già con successo come agente marittimo specializzato in yachting, convincendo i Vip in transito a sbarcare almeno per un paio di giorni per visitare la città, la Valle d’Itria, Lecce.

BRINDISI – Brindisi ha importanti potenzialità turistiche, ma bisogna lavorare senza approssimazione, scegliendo gli obiettivi, e anche sperimentando nuove strade per valorizzare le risorse. Su queste basi era nato il progetto delle minicrociere nel porto, in cui l’assessore comunale al Turismo, Teo Titi, crede molto.  Lui lo fa già con successo come agente marittimo specializzato in yachting, convincendo i Vip in transito a sbarcare almeno per un  paio di giorni per visitare la città, la Valle d’Itria, Lecce.

Si è deciso di puntare anche sul porto e sui suoi due castelli d’acqua: uno, quello svevo che ospitò Federico II il 9 novembre 1225 dopo le nozze con Jolanda di Brienne, nel Seno di Ponente, e dal 1909 base della Marina; l’altro, a dividere il porto medio dall’avamporto (ma una volta a guardia degli accessi, ed espugnato una sola volta), meglio noto come Forte a Mare. Il progetto è “Minicrociere nel porto di Brindisi”, 3 euro a persona per un tour in motobarca, inizialmente con due soste visita inclusa: alla cappella sacrario del Monumento al Marinaio e al Castello Alfonsino - Forte a Mare, che ancora ospita la mostra di arte contemporanea “Intramoenia Extrart- Castelli di Puglia” curata da Achille Bonito Oliva.

Un solo mese di programmazione, affidata alla società Eliconarte di Brindisi, in collaborazione con la Fondazione Biblioteca Arcivescovile “A. De Leo” e con il patrocinio economico (per iniziare, 2500 euro) dell’amministrazione comunale di Brindisi, assessorati al Turismo e alle Attività Produttive, della Camera di Commercio e di Confcommercio. Due soli giorni alla settimana, il sabato e la domenica, dalle 17,45 alle 20.

Titi dovrebbe essere contento per il successo dell'iniziativa, che ha tutte le carte in regola per essere ripetuta per più mesi e per più giorni alla settimana. Invece quando lo chiamiamo per trarre i bilanci, non nasconde perplessità e unapunta di polemica. “L’esperimento non è andato bene, è andato benissimo – racconta Titi – tanto che Eliconarte ci ha fatto sapere che a fine agosto c’era una lista di attesa inevasa di 280 persone. Allora abbiamo pensato di prorogare il progetto ancora per qualche settimana. Vuol dire che in alcuni casi le sensibilità non sono scontate”.

“In altre parole, per proseguire - prosegue l'asessore comunale al Turismo -  avremmo dovuto rifinanziare l’attività, ma non certo su richiesta di Eliconarte o delle Biblioteca De Leo. Per continuare ad accedere a Forte a Mare, ad esempio, la Soprintendenza ai Beni culturali ha chiesto che venissero coperte le spese di due unità che avrebbe dovuto inviare per tenere aperto il castello. Alla modica cifra di 40 euro l’ora ciascuna. Quindi minimo 160 euro per ogni giornata di programmazione. E’ chiaro che tutto ciò non rientrava nel nostro budget per il 2010”.

C'era una soluzione di riserva, quella della Marina Militare. "Ci siamo rivolti al Comando Marina per sostituire Forte a Mare con una visita al Castello Svevo. Ma nel corso dell'incontro  è stato chiarito che la Marina era disponibile a garantire l’approdo alla motobarca alla banchina della base navale, e l’accesso ad alcune sale del castello. Ma ciò avrebbe comportato spese da coprire. La mia delusione è legata a questo: alla fine bisogna dire che due dei beni monumentali di Brindisi, malgrado la disponibilità ricevuta in tante occasioni, presentano oneri di accesso persino per il Comune, che deve metterli in bilancio in ogni programmazione che include i castelli”, si rammarica l’assessore al Turismo.

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