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Economia

Centri per minori stranieri: sindaci e prefetto alla ricerca di soluzioni

Ma la sorte della coop Giocartacli, che non paga gli stipendi da gennaio, la deciderà il Tar l'11 luglio

BRINDISI - Prime decisioni stamani in prefettura a Brindisi per la vertenza Giocartacli, la cooperativa che gestisce - attualmente sulla base di un provvedimento cautelare del Tar - i due centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati che hanno sede in territorio di San Vito dei Normanni.

La coop non paga gli stipendi ai 16 dipendenti dallo scorso mese di gennaio, ed ha ricevuto a marzo l'ultimo pagamento dal Comune di Brindisi per conto dell'Ambito sociale Br/1 di cui fa parte anche il Comune di San Vito. Le quote successive non sono state versate in quanto la Giocartacli non ha potuto ottenere il Documento unico di regolarità contributiva. Il sindacato Cobas, che segue il problema, aveva chiesto l'intervnto dei sindaci dei due Comuni per giungere ad una convocazione in Prefettura delle parti.

Il prefetto Valerio Valenti si occuperà di verificare l'aspetto dell'arretrato contributivo della cooperativa, per verificare se vi siano soluzioni possibili, mentre per la sorte dei 16 posti di lavoro bisognerà attendere l'udienza di merito del Tar, fissata per l'11 luglio, nell'ambito del ricorso proposto da Giocartacli dopo l'esito di attività ispettive richieste dal Tribunale dei Minori di Lecce, che condussero a provvedimenti di chiusura delle due strutture, atti poi sospesi dallo stesso Tar.

Se i giudici amministrativi l'11 luglio dovessero confermare o meno le decisioni assunte dopo le ispezioni, il problema del futuro dei 16 lavoratori si porrebbe in entrambi i casi. Ma i sindaci di Brindisi, Riccardo Rossi, e quello di San Vito dei Normanni, Domenico Conte, hanno assicurato che se Giocartacli dovesse essere estromessa dalla gestione, si troverà una soluzione condivisa sia per ospitare altrove i minori ospiti delle due strutture, che per salvare i 16 posti di lavoro, o in territorio del capoluogo o in quello sanvitese, senza porre questioni di campanile.

Se dovesse vincere l'attuale cooperativa, dovrà dimostrare di essere in grado di risanare la situazione contributiva e quella salariale, altrimenti anche in questo caso si passerebbe alla valutazione di altre prospettive per garantire continuità del servizio e posti di lavoro.

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