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Delrio agli operatori: "Avete un grande porto". La Ops si presenta

Dopo il giro tra le banchine, e l'incontro con il cluster degli operatori marittimi, il ministro Graziano Delrio ha dati ed informazioni sufficienti per valutare le potenzialità commerciale delle infrastrutture logistiche brindisine

BRINDISI - Dopo il giro in auto per le banchine assieme al commissario straordinario Mario Valente, e dopo l’incontro con il presidente della neonata associazione degli Operatori portuali salentini, Teo Titi, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, oggi a Brindisi per propugnare la causa del Sì per conto del governo Renzi, ha dati ed informazioni sufficienti per valutare le potenzialità commerciale delle infrastrutture logistiche brindisine, inclusa quella di una multimodalità sin qui poco considerata e sfruttata, che va dalle aree retroportuali, alla sinergia porto-aeroporto, a quella nave-treno, mentre il traffico ro-ro per ora sembra in crescita grazie alle autostrade del mare.

Ma il punto è: quali saranno le scelte della nuova Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale formata dalla rete degli scali di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Molfetta, alla quale la Ops vuole aggiungere di fatto anche Otranto? Che compiti saranno assegnati a Brindisi in una strategia di sistema? Quali saranno i tempi dei un nuovo strumento di urbanistica portuale, indispensabile per realizzare nuove infrastrutture? Su questo, Tuti ha esposto al ministro Delrio una serie di problematiche ma anche di disponibilità e di condivisione della nuova politica della portualità italiana.

Gli operatori marittimi brindisini tra il pubblico-2

La Ops ha approfittato infatti della presenza a Brindisi del titolare del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti per presentare il nuovo cluster che riunisce per ora 46 aziende della portualità brindisina e di Otranto, che totalizzano insieme circa 800 dipendenti, e per accreditare l’associazione come interlocutore riconosciuto della nuova Adsp e dello stesso ministero. Il cluster crede nella logica di sistema tracciata dalla riforma, ha detto Teo Titi a Graziano Delrio. Anzi, è stata proprio l’avvento della nuova governance dei porti italiani a “risvegliare gli animi” a spingere agenzie marittime, spedizionieri, imprese portuali, operatori della cantieristica e dei servizi di Brindisi a compiere per la prima volta nella storia il grande passo di associarsi.

Titi ha anche detto al ministro Delrio che gli operatori brindisini avrebbero preferito che in Puglia fosse stata accettata l’impostazione originaria della riforma, con una sola autorità portuale per tutti gli scali della regione, mentre la politica ha voluto separare Taranto dal resto degli altri porti, per formare anche una Autorità di sistema portuale del Mare Ionio. Ora però si tratta di partire, e la Ops vuole rivendicare il ruolo altamente strategico del porto di Brindisi e delle sue infrastrutture nelle politiche della nuova Adsp con Bari, Manfredonia, Barletta e Monopoli, ma anche nelle strategie quadro dell’Italia nei traffici marittimi internazionali.

La Operatori portuali salentini si pone di fronte a queste prospettive con spirito propositivo, pronta a dire la propria opinione sulla visione di portualità di sistema nella Puglia adriatica, e contemporaneamente Titi ha voluto puntualizzare e chiarire che in ciò non vi ì spazio per alcun atteggiamento campanilistico, ricordando al contrario le varie manifestazioni di apertura di Brindisi in diverse circostanze, in cui anche agli altri sono state date lezioni di fiducia nel lavoro in rete tra porti e città. Non a caso, uno degli eventi maggiormente auspicati dalla Ops è la nascita di una associazione unica degli operatori portuali pugliesi.

Delrio ha apprezzato l’atteggiamento di fiducia della portualità brindisina nei confronti della riforma, e le sinergie tra le diverse competenze. Il ministro ha definito Brindisi come il porto con maggiori potenzialità nell’Italia Meridionale, ed rimasto colpito dai grandi spazi operativi offerti dalle infrastrutture esistenti e dai vasti specchi d’acqua dei tre bacini portuali, quelli naturali del porto interno e medio, e quello dell’avamporto racchiuso dalla diga di Punta Riso, ma anche richiamato la funzione importante delle Regioni nella programmazione e nel supporto al rilancio della portualità italiana. Ora la prova di avvio della nuova Autorità portuale di sistema, non appena sarà compito l’iter per la nomina del nuovo presidente. Il ministero condivide con la Regione Puglia, lo ricordiamo, la designazione di Ugo Patroni Griffi, professore di Diritto internazionale ed ex presidente dell’ente Fiera del Levante.

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