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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Infrastrutture, Cittadella, bonifiche e zona Zes: "Investiremo sul territorio"

Diverse le tematiche affrontate dal ministro per la Coesione Territoriale, Claudio De Vincenti, e dal vice ministro del Mise, Teresa Bellanova, nel corso di un tavolo tecnico sui progetti per il rilancio di porto e industria presentati al governo

BRINDISI – Nuovi investimenti per le infrastrutture dell’area portuale e della zona industriale, lavori di bonifica dell’area Sin, potenziamento della Cittadella della ricerca, Parco industriale integrato e zone Zes. Sono queste le tematiche affrontate stamani dal ministro della Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, e dalla viceministro del Mise (Ministero per lo Sviluppo Economico), Teresa Bellanova, in prefettura, nell’ambito di un tavolo tecnico convocato dal presidente del Consorzio Asi di Brindisi, Domenico Bianco, sulla questione riguardante i vari progetti in cantiere per il rilancio dell’area industriale del capoluogo.

Hanno partecipato all’incontro, oltre al padrone di casa, il prefetto Valerio Valenti, i rappresentanti del Comune, dell’Autorità di sistema portuale, di Confindustria, delle organizzazioni sindacali e di Unisalento. Si tratta del secondo appuntamento con il ministro De Vincenti, dopo la riunione svoltasi lo scorso 26 maggio presso la sede del Consorzio Asi, dove vennero presentati i progetti strategici per l’Area di Brindisi, e le riunioni tenutesi il 20 luglio e l'11 settembre presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma.

Incontro prefettura con ministro De Vincenti-3

Gli impegni assunti dal ministro

Sono almeno quattro gli impegni che il ministro si è assunto con il territorio: uno per ogni tematica.

Infrastrutture. Per quanto riguarda le infrastrutture, “abbiamo ragionato sulle risorse – dichiara De Vincenti ai giornalisti al termine del vertice - e soprattutto sulle procedure da accelerare per un potenziamento dell’infrastruttura portuale. In particolare si avvierà la project review (valutazione dei progetti, ndr)”.

Bonifiche. Di estrema importanza è la questione ambientale, se si pensa che da due anni si è in attesa dell’avvio dei lavori di bonifica e risanamento dell’area Sin, per i quali il governo ha stanziato 25 milioni. “Abbiamo definito – afferma ancora il ministro - le modalità con cui finalmente riusciremo a sbloccare le bonifiche e gli interventi di risanamento ambientale”.

Un altro particolare della discarica Micorosa

“La competenza – spiega De Vincenti - verrà attribuita direttamente al Ministero dell’Ambiente attraverso la Sogesid (una società interamente partecipata dallo Stato Italiano, costituita nel 1994 come concessionaria di impianti di depurazione in Campania per favorire il processo di industrializzazione nel settore delle risorse idriche, ndr). Questo consentirà di dare un’accelerata rispetto a una prima fase in cui la competenza era stata attribuita al Comune, ma si erano incontrate delle difficoltà nell’ avviare i lavori”.

Cittadella della ricerca. Per quanto riguarda il nodo Cittadella, il ministero ha ricevuto uno studio di fattibilità dall’Enea, in base al quale verrà stanziata una prima somma per potenziare la struttura.

Cittadella della Ricerca

Parco industriale integrato. Il governo è pronto a stanziare dei fondi anche per la realizzazione di un parco industriale integrato. A tal proposito, De Vincenti spiega che in questa fase si sta cercando di mettere a fuoco le caratteristiche che dovrebbe avere tale progetto. “Il vice ministro Bellanova – afferma il ministro - coordinerà un gruppo di lavoro che approfondirà il tema anche sul versante tecnico, in modo che potremo ritornare al tavolo per definire come intervenire per dare più efficienza e sinergia all’area industriale di Brindisi”.

Zona Zes

Una grande occasione di rilancio per l’area portuale e le attività industriali potrebbe derivare dall’istituzione di una Zes (Zona economica speciale, una regione geografica dotata di una legislazione economica differente dalla legislazione in atto nella nazione di appartenenza. “In Puglia – afferma il ministro – c’è la possibilità di realizzare due Aree Zes, vista la presenza di due porti Cor (quelli di Bari e Taranto, ndr). Si potrebbe quindi fare una zona Zes a Taranto e una zona Zes che inglobi Brindisi e Bari. Questa potrebbe essere una grande occasione di sviluppo per Brindisi, in quanto consentirebbe di collegare il porto alla rete dei grandi porti europei”.

La vice ministro Teresa Bellanova-2

Questioni occupazionali

La vice ministro Bellanova si è confrontata con i sindacati sulle varie problematiche occupazionali che attanagliano il territorio. “Siamo di fronte a un percorso importante – dichiara la viceministro al termine della riunione – che ha a cuore un aspetto fondamentale: il rispetto per il territorio e l’uso corretto delle risorse. Troppe risorse nel corso degli anni sono state dissipate. Troppi progetti sono stati presentati e sono stati utili solo per finanziare i progettisti. Noi abbiamo bisogno di fare un lavoro approfondito perché le risorse devono essere destinate a infrastrutture utili al territorio per fare servizi utili alle imprese. Perché solo attraverso  imprese sane e forti possiamo avere un lavoro sano e a tempo indeterminato”. 

I progetti per il rilancio dell'area industriale

1) Completamento dell’infrastrutturazione portuale mediante banchinaggio, dragaggio dei fondali e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena Est (proposto da Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale). L’obiettivo è quello di aumentare la profondità dei fondali per permettere l’ormeggio di navi di maggiori dimensioni, di aumentare il numero degli accosti e di rendere disponibile una cassa di colmata per le operazioni di pulizia e dragaggio dei fondali nel porto di Brindisi;

2) Una piastra logistica integrata retroportuale (PLIR) – progetto proposto da Asi, Comune e Autorità portuale – per potenziare l’accessibilità al porto e la retroportualità, completando la dotazione minima indispensabile alla piena operatività dell’intermodalità ferro-gomma e il conseguente potenziamento degli impianti logistici retroportuali. Il progetto “opifici” della PLIR (proposto da Asi e Autorità portuale) si prefigge poi di consentire l’insediamento di operatori logistici interessati all’intermodalità “gomma-gomma” e “gomma-ferro” e/o alla manipolazione delle merci provenienti a mezzo nave;

3) Recupero dell’area ex carbonile della Centrale Brindisi Nord per adibirla ad attività logistiche portuali (proponenti: Comune di Brindisi, Autorità portuale e Asi)). In sostanza, l’ara industriale adiacente alle nuove banchine di Costa Morena Ovest sarebbe destinata ad attività connesse con il porto

4) Mettere in comune le utilities e le facilities di alcune tra le maggiori imprese della zona industriale, secondo lo studio di fattibilità commissionato – sotto il coordinamento di Confindustria Brindisi – al Politecnico di Bari e all’Università del Salento. L’intento, secondo il progetto proposto da Asi, è quello di creare il Parco tecnologico integrato di Brindisi, che consentirebbe di ridurre i costi di produzione, di elevare il livello di competitività delle aziende già insediate e di attrarre nuovi investimenti. Ciò comporterebbe, per esempio, di favorire l’integrazione delle infrastrutture energetiche, di incrementare l’autoconsumo e l’efficienza energetica nella zona industriale di Brindisi (con un conseguente miglioramento dell’impatto ambientale), di garantire la disponibilità di collegamenti di mutuo soccorso tra le imprese (con riduzione dei costi), di incrementare la qualità del servizio elettrico;

5) Interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria della rete stradale a servizio dell’area industriale retroportuale (proposto dal Comune di Brindisi) per migliorare, appunto, la sicurezza e la stessa fruibilità delle strade nelle aree industriale e retroportuale;

6) Parco di torri minieoliche a supporto degli impianti di pubblica illuminazione della zona industriale di Brindisi (proponente: Consorzio Asi). La produzione di energia da fonti rinnovabili permetterebbe di ridurre i costi di energizzazione degli impianti di pubblica illuminazione nell’area industriale;

7) Il SIN di Brindisi ha già ottenuto un finanziamento di 25 milioni di euro (finanziato con fondi Sviluppo e Coesione 2014/2020 nell’ambito della Legge di Stabilità 2014, c.d. emendamento Tomaselli) per: un’analisi di rischio specifica del sito; messa in sicurezza della falda freatica “Costa Morena”, compreso trattamento delle acque; messa in sicurezza e bonifica della falda freatica “Fiume Grande” compresi impianto di trattamento delle acque di falda e messa in sicurezza o bonifica di eventuali sorgenti contaminanti; caratterizzazione del villaggio residenziale San Pietro. Soggetto proponente: Comune di Brindisi. Progettazione in corso a cura di Sogesid, società convenzionata con il Ministero dell’Ambiente;

8) Interventi per l’utilizzo di aree produttive perimetrate dal SIN di Brindisi e già assoggettate a caratterizzazione e investigazione ambientale (proponenti: Comune di Brindisi e Asi). Si punta, insomma, a rendere possibile in tempi certi la fruizione di vasti terreni disponibili nella zona industriale di Brindisi e parzialmente urbanizzati, anticipando una serie di attività preliminari che farebbero capo alle aziende interessate a insediarsi e riducendo i margini d’incertezza sui siti richiesti;

9)  East Village – Hub della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo del territorio (proposto da Provincia di Brindisi). Si tratterebbe di riqualificare in ottica “smart” ed ecosostenibile le infrastrutture della Cittadella della Ricerca e di aumentarne la ricettività fino a mille nuove unità di lavoro in aggiunta elle 400 attuali, realizzando un hub della conoscenza e dell’innovazione a sostegno costante dello sviluppo del territorio.

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