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Economia

Vertenza Dema: incontro al Mise e aggiornamento a gennaio

Regione Puglia pronta a sostenere rinnovo cassa integrazione per Dmc, ma serve il piano industriale

ROMA - Si delinea la possibilità di un accordo tra le organizzazioni sindacali ed il Gruppo Dema, a confronto oggi a Roma al Mise (e in contemporanea con la manifestazione nazionale dei metalmeccanici) a condizione che ci sia un rilancio di investimenti che renda competitivo il gruppo, e che faccia rientrare il programma di lacrime e sangue proposto dall’azienda nel precedente incontro. Lo fa sapere la Fiom di Brindisi, che ha partecipato al tavolo presso il Ministero dello Sviluppo economico assieme agli altri sindacati di categoria pugliesi e della Campania.

Sarà determinante l’esito dell’aggiornamento a gennaio della trattativa mediata dal governo, anche perché nel caso di Brindisi incombe la scadenza a febbraio della casa integrazione per i 99 dipendenti ex Gse transitati in una delle sue società costituite da Dema, la Dcm (si tratta di 28 impiegati e 71 operai), che al contrario di quanto previsto dal piano industriale precedente e non applicato, sono stati inseriti tra i 200 esuberi complessivamente annunciati dal gruppo invece che integrati nella Dar, altra costola nata a Brindisi dalla Gse, società che invece è operativa.

Stamani a Roma il capo della Task force pugliese per il lavoro, Leo Caroli, ha dichiarato che la Regione intende sostenere innanzitutto la prosecuzione della casa integrazione per il personale Dcm, ma ciò sarà normativamente possibile solo se Dema presenterà un nuovo piano di rilancio industriale. Quindi a gennaio l’obiettivo è giungere al varo di un piano di lungo respiro concordato con il Mise, che – sottolinea la Fiom Cgil – dovrà essere però costantemente monitorato per garantirne l’applicazione.

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