Cgil in piazza per i nuovi referendum su voucher e responsabilità appalti
Sulla giornata di mobilitazione nazionale della Cgil sui due nuovi quesiti referendari sui voucher e sulla responsabilità solidale di appaltanti e appaltatori, che sabato mattina interesserà anche Brindisi, un intervento del segretario generale della Cgil, Antonio Macchia
BRINDISI - Sulla giornata di mobilitazione nazionale della Cgil sui due nuovi quesiti referendari sui voucher e sulla responsabilità solidale di appaltanti e appaltatori, che sabato mattina interesserà anche Brindisi con una manifestazione a piazza Vittoria, riceviamo e pubblichiamo un intervento del segretario generale della Cgil della provincia di Brindisi, Antonio Macchia.
La Cgil come sempre è in campo al fianco dei lavoratori. Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale del gennaio scorso, la campagna Cgil per i due sì ai Referendum su voucher e appalti prende il via con una prima iniziativa che si terrà in tutta Italia sabato 11 febbraio
Per inquadrare il senso del quesito referendario in materia di responsabilità solidale negli appalti, occorre fare alcune considerazioni di fondo; i referendum promossi dalla Cgil sono la promanazione della proposta di legge d’iniziativa popolare denominata Carta dei diritti universali del lavoro che, in un progetto di riforma complessiva del mondo del lavoro e di allargamento delle tutele e delle garanzie per i lavoratori, si occupa anche degli appalti.
Per la prima giornata nazionale dedicata al referendum per “l’abrogazione dei voucher” e per la “responsabilità solidale in materia di appalti”, anche a Brindisi si alzeranno in cielo centinaia di palloncini con gli slogan dei due referendum popolari per il lavoro. I voucher hanno avuto un’impennata, solo nei primi 10 mesi del 2016 ne sono stati venduti 121,5 milioni da 10 euro, +32,3%. Nello specifico la Puglia, ha visto esplodere i voucher da 1,1 milione del 2013 ai 5,7 milioni sino all’ottobre 2016.
Questa vergogna legalizzata è il frutto di una politica indolente, che da tempo ormai si è occupata soprattutto del profitto economico, noncurante del fatto che quella politica avrebbe schiacciato la dignità di tutti quegli uomini e donne che quotidianamente e con onestà, con il loro lavoro arricchiscono l’Italia, ma ultimamente non riescono nemmeno a viverci con quelle esigue somme.
Ee questo fa anche maggiore rabbia se si considera che la nostra Carta Costituzionale nei suoi precetti prevede ben altro all’ art.36 ( “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”). I voucher negano tutto ciò.
Così come per il quesito sulla responsabilità negli appalti. Ad essere interessato è l’art.29 Legge Biagi nella sua attuale formulazione. Il quesito chiede che ci sia un’uguale responsabilità, in tutto e per tutto (responsabilità solidale), tra appaltatore e appaltante nei confronti dei lavoratori che di quell’appalto o sub appalto sono stati parte attiva.
Con l’abrogazione delle norme che limitano la responsabilità solidale degli appalti si difendono i diritti dei lavoratori occupati negli appalti e sub appalti coinvolti in processi di esternalizzazione, assicurando loro tutela dell’occupazione nei casi di cambi d’appalto e contrastando le pratiche di concorrenza sleale assunte da imprese non rispettose del dettato formativo. Il lavoro deve tornare ad essere un modo per ridare dignità a tutti coloro che ogni giorno vivono lavorando.
In ogni caso il nostro pensiero rimane saldo anche e soprattutto al quesito referendario che non ha passato il vaglio della Corte: la riforma dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori”. Ogni giorno la Cgil si batte per far si che la normativa in vigore sia messa in secondo piano, a favore di una maggiore tutela della occupazione. Nello specifico la Cgil della Provincia di Brindisi nei passaggi di cantiere, sino ad oggi, ha sottoscritto numeroso accordi che riconoscono la non applicazione dell’art.18 nella nuova formulazione. Per il futuro si insisterà affinché questa norma torni a restituire la serenità ai lavoratori.