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Appello della Cgil: "Enel onori gli impegni a Brindisi sul Centro Ricerca"

Intervento del segretario generale della Cgil di Brindisi, Michela Almiento, sia sulla questione dei tagli al Centro di ricerche Enel di Brindisi, dove si sono condotte importanti attività sulle emissioni delle centrali termoelettriche e carbone (polveri sottili, impianto di cattura della CO2), sia sulla necessità di conoscere i piani industriali per la centrale di Cerano

Riceviamo e pubblichiamo il seguente intervento del segretario generale della Cgil di Brindisi, Michela Almiento, sia sulla questione dei tagli al Centro di ricerche Enel di Brindisi, dove si sono condotte importanti attività sulle emissioni delle centrali termoelettriche e carbone (polveri sottili, impianto di cattura della CO2), sia sulla necessità di conoscere i piani industriali per la centrale di Cerano, alla luce della nuova situazione del mercato energetico nazionale ed internazionale. Va ricordato che entro il 2019 Enel dovrebbe completare l'ammortamento dell'investimento di realizzazione della centrale termoelettrica più grande del Paese.

Mentre aspettiamo che il sindaco dia seguito a quanto proposto per l’auspicato accordo di programma per Brindisi, Enel decide di continuare a ridimensionare il Centro Ricerca in un silenzio  assordante da parte delle Istituzioni. Sono stati tanti i cambiamenti nel mercato dell’energia e nei piani industriali dell’azienda da quando si è discusso sull’ultimo testo di convenzione da sottoscrivere a Brindisi con Regione, Provincia e Comune, ma sicuramente niente può modificarsi rispetto all’impegno di innovare i processi produttivi attraverso investimenti concreti nella ricerca.

Dopo la realizzazione dei parchi carbone coperti presso la Centrale di Cerano, la crisi del termoelettrico, la profonda trasformazione nel gruppo Enel, registriamo, oggi,  la decisione di compromettere la sussistenza del Centro Ricerca di Brindisi con l’ennesima dichiarazione di esuberi di personale, nonostante il  costante e complessivo depauperamento di risorse umane e finanziarie.  Riteniamo, a questo punto, non più rinviabile  una disamina approfondita su quanto sta avvenendo nel sito produttivo brindisino.

Michela Almiento, segretaria Cgil BrindisiEnel onori quindi l’impegno, già assunto con Cgil Cisl Uil, di una riconvocazione dell’Osservatorio sulle politiche industriali ambientali e occupazionali, previsto dal Protocollo di relazioni industriali sottoscritto. Convocazione che diventa necessaria  dopo aver acquisito la nota di sua eccellenza il prefetto di Brindisi che, rilevata l’inapplicabilità del tentativo di conciliazione avviato dalle categorie del settore elettrico presso la prefettura per la vertenza Global Generation Centro Ricerca, invita l’Enel a esperire ogni possibile tentativo in azienda.

Abbiamo urgenza che la società dia un’informativa puntuale su quali siano i programmi relativi al nuovo piano industriale per la centrale di Cerano. Intanto,  come  Cgil,  non riteniamo  condivisibili e reali le motivazioni addotte da Enel nel dichiarare le unità di personale in esubero nel Centro di Ricerca, dove vengono peraltro già esternalizzate diverse attività.

Va invece  scongiurato il rischio che gli impegni assunti nei vari tavoli e in accordi istituzionali di potenziamento e rilancio del Centro Ricerca di Brindisi, realtà aziendale di eccellenza, vengano, di fatto e con decisione unilaterale, disattesi e  superati,  permettendo  ad  Enel di delocalizzare in altre parti d’Italia le attività di ricerca e di servizio specialistico sull’interazione ambiente-industria elettrica e sul riutilizzo dei residui di produzione.

Parliamo di campi specifici di ricerca che hanno ragion d’essere proprio nella nostra realtà anche in termini di applicazione diretta degli esiti che finora sono stati poco o affatto divulgati e attuati. Evidenziamo, inoltre, che il Centro Ricerca Enel a Brindisi venne istituito per attività direttamente collegate ai residui degli impianti elettrici, per un rapporto sinergico con la centrale di Cerano e per contribuire alla soluzione delle problematiche ambientali del territorio collaborando con le  Università..

Il Centro di Ricerca Enel di Brindisi, oggi, nonostante i pesanti ridimensionamenti subiti è ancora dotato di un patrimonio di professionalità e competenze che ne fanno un importante riferimento per attività di studio, monitoraggio, caratterizzazioni chimiche e per la messa a punto di metodi innovativi d'indagine e tutela ambientale per le esigenze di tutta la generazione Enel. Ogni minimo ulteriore taglio di personale sarebbe l'anticamera della  definitiva chiusura.

Una nuova politica di rilancio e l'attenta valorizzazione dell'insieme integrato delle professionalità esistenti è invece la richiesta della Cgil per contribuire a costruire il futuro della presenza Enel a Brindisi partendo proprio dalle competenze in campo ambientale del suo Centro di Ricerca.

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