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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Un impianto di compostaggio e uno di Remat per il Brindisino

La Provincia ottiene importanti modifiche di natura ambientale ed economica al testo del Piano regionale dei rifiuti

BRINDISI – La realizzazione di un centro unico, o in alternativa, di due impianti minori di compostaggio di capacità corrispondente alla produzione di frazione organica dei centri del territorio; un impianti ReMat per la frazione indifferenziata invece che uno per la produzione di Css da destinare alla combustione. Sono queste le due più importanti modifiche ottenute dalla Provincia di Brindisi nella stesura definitiva del Piano regionale dei rifiuti,  richieste avanzate in estate alla Regione dal presidente facente funzioni Domenico Tanzarella, e dal dirigente del Settore ecologia, Pasquale Epifani.

Ne dà notizia oggi la stessa amministrazione provinciale brindisina, citando i punti di modifica “più importanti e strategici che la Regione ha accolto”, dopo le osservazioni avanzate sullo base dello studio della proposta di piano che la giunta regionale aveva adottato con la delibera 1482 del 2 agosto 2018. Partiamo dal problema dell’impianto di compostaggio della frazione organica dei rifiuti, di cui il territorio brindisino è sprovvisto, con un notevole aggravio dei costi della Tari nei singoli Comuni dovuto al costo del trasporto in centri di trattamento in altre province.

“In primo luogo, per la Provincia di Brindisi il Piano regionale sulla gestione dei rifiuti deve prevedere la realizzazione nel territorio brindisino di un impianto pubblico di compostaggio, trattamento e recupero della frazione organica riveniente dalla raccolta differenziata dei RSU, di potenzialità pari alla produzione di rifiuto organico stimata sul territorio provinciale o, in alternativa, di due impianti più piccoli. In  ogni caso, deve essere favorita l’adozione di tecnologie che comportano il minor impatto ambientale possibile, sotto il profilo delle emissioni in atmosfera”, fa sapere la Provincia citando il primo dei risultati ottenuti.

C’è poi la questione della frazione indifferenziata. Il no alla termovalorizzazione è stato incartato: “Nel trattamento della frazione indifferenziata, la Provincia di Brindisi – dice il comunicato - ha indicato che sia favorito il recupero di materia, anziché quello energetico, prevedendo per il territorio provinciale di Brindisi un impianto ReMat (recupero della materia, in questo caso della frazione secca, ndr), nel quale si recuperi il maggior quantitativo possibile di materia del rifiuto indifferenziato, anziché produzione di Css end of waste destinato alla combustione”.

Infine, una modifica che servirà a non scompaginare attività già in corso: “Per individuare aree omogenee per l’affidamento dei servizi di spezzamento, raccolta e trasporto degli Rsu si deve tener conto, secondo la Provincia, delle attività già esperite  di alcuni Aro, al fine di non vanificare le attività amministrative già condotte”.

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