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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

La Cgil: riaprire il confronto con Alenia e Finmeccanica

BRINDISI - La Fiom Cgil di Brindisi pronta a riprendere il confronto con Alenia e Finmeccanica sulla situazione dei siti produttivi locali del gruppo, lo stabilimento ex Aeronavali e il centro di eccellenza strutture di Agusta. "Il recente annuncio, da parte di Alenia Aeronautica, della chiusura del sito brindisino ex Aeronavali, ha visto i sindacati territoriali e pugliesi, insieme alle istituzioni provinciali e regionali reagire in sintonia nel richiedere ad Alenia e a Finmeccanica un piano industriale alternativo alla chiusura.

BRINDISI - La Fiom Cgil di Brindisi pronta a riprendere il confronto con Alenia e Finmeccanica sulla situazione dei siti produttivi locali del gruppo, lo stabilimento ex Aeronavali e il centro di eccellenza strutture di Agusta. "Il recente annuncio, da parte di Alenia Aeronautica, della chiusura del sito brindisino ex Aeronavali, ha visto i sindacati territoriali e pugliesi, insieme alle istituzioni provinciali e regionali reagire in sintonia nel richiedere ad Alenia e a Finmeccanica un piano industriale alternativo alla chiusura che sia coerente con le scelte di considerare la Puglia un territorio in cui continuare ad investire, come peraltro fatto sinora", dice la Fiom. Ma "nell’attesa di conoscere le risposte aziendali, riteniamo di dover  focalizzare l’impegno sindacale sulla situazione dell’intero sistema aerospaziale pugliese  - annuncia il sindacato metalmeccanici della Cgil in un comunicato -  il quale, pur vivendo una fase espansiva, presenta delle criticità che la vicenda Aeronavali ha riportato all’attenzione di tutti. Il sistema pugliese presenta serie debolezze che vanno affrontate oggi".

Fiom e segreteria confederale della Cgil hanno incontrato i lavoratori a Brindisi " che hanno evidenziato tutte le problematiche relative agli insediamenti produttivi del settore. Officine Aeronavali,  sin dal momento della dismissione da parte di Agusta, ha conosciuto un lento declino in termini di attività e di organici che ora giunge all’annunciata chiusura, anziché diventare un’opportunità per gli ex lavoratori di Agusta nel campo delle revisioni e delle trasformazioni aeronautiche. La scelta di chiudere il sito di Brindisi non è attribuibile alla sua presunta non competitività o alla crisi internazionale, bensì deriva dal fatto che Alenia, irresponsabilmente, sta uscendo da questo segmento industriale", afferma la Cgil, contestando quindi l'obiettività del dato degli elevati costi orari che l'azienda indica come ragione della rinuncia al settore delle manutenzioni.

"Se Aeronavali piange Agusta non ride, poiché la perdita delle revisioni da parte dello stabilimento di Brindisi non è stata compensata da alcun arricchimento produttivo", aggiunge poi la Fiom. "La stessa Avio procede fra problemi di qualità e chiusure collettive a spese dei lavoratori. E’ quindi ora che la situazione di Aeronavali diventi una vertenza che riguarda il destino dell’intero comparto aerospaziale brindisino e pugliese, mettendo da parte ipocrisie e finte battaglie". La Cgil e la Fiom sono convinte che "i sindacati insieme alle Rsu e ai lavoratori devono sostanziare il proprio ruolo negoziale dotandosi di una piattaforma territoriale da presentare al tavolo negoziale, da riconvocare rapidamente, per rivendicare nei confronti di Alenia e di Finmeccanica, risposte industriali complessive per i siti Aeronavali e Agusta", per rafforzarne le attività di progettazione e  ingegnerizzazione puntando al prodotto completo.

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