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Economia

Cantiere Balsamo Shipping, incubo licenziamenti: Fiom all'attacco

La Cgil chiama in causa l'Autorità di sistema portuale e chiede una trattativa in sede di task force regionale lavoro

BRINDISI – Prima il blocco dovuto ad una vicenda giudiziaria da cui il management societario è uscito definitivamente assolto, ora il diniego da parte dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale al rinnovo della concessione demaniale nella zona del porto medio storicamente occupata dall’impresa: per i cantieri navali Balsamo Shipping Srl (zona Materdomini) e Damarin il futuro è tutt’altro che roseo, con gravi con seguente per la ventina di unità addette, malgrado il portafogli commesse sia tutt’altro che vuoto.

Non è una novità quella della volontà di sgomberare Balsamo Shipping e Damarin dal porto: la posizione attuale dell’Adsp è la stessa portata avanti dall’ex Autorità Portuale di Brindisi, fondata inizialmente sulle somme dovute all’ente dai cantieri per canoni demaniali arretrati, adesso non si sa bene perché, malgrado quei canoni “siano stati onorati a mezzo polizza assicurativa”, sottolineano la segreteria generale Cgil e la Fiom di Brindisi, che annunciano di essere pronte a scendere in campo se, in vista della data del 26 aprile, data entro cui si dovrà decidere sulla questione del destino di quell’area demaniale, non sarà stata avviata una procedura presso  la Task Force Regionale Politiche del Lavoro alla ricerca di soluzioni.

Intanto lavoratori e sindacato manifesteranno lunedì 16 aprile davanti alla sede di Brindisi della Adsp dalle 9,30, fanno sapere il segretario generale della Cgil di Brindisi, Antonio macchia, e quello della Fiom Cgil, Angelo Leo, in una nota diretta all’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, e per conoscenza la prefetto Valerio Valenti, al questore Maurizio Masciopinto, al governatore della Puglia, Michele Emiliano, al commissario straordinario al Comune di Brindisi, Santi Giuffrè, e alla stessa task force regionale.

La lettera della Cgil

“I Cantieri Balsamo Shipping Srl  e Damarin sono una realtà economica del nostro territorio sin dal 1972 e da sempre hanno dato lavoro al territorio, portando sino ad oggi al compiuto pensionamento oltre 50 unità professionali. Da sempre hanno operato sul mercato nelle nuove costruzioni sia per operatori pubblici che privati quali Navalcostarmi, Fincantieri, la Guardia di Finanza e il Corpo delle Capitanerie di Porto”., ricorda la Cgil.

“Una vicenda giudiziaria, conclusasi con l’assoluzione piena del management, però ha bloccato l’economia dell’Azienda, che con molta fatica sta provando a tornare ad essere quella realtà economica che tanto lustro ha dato al territorio. Non ultimo si è inserita la problematica relativa al pagamento dei canoni demaniali in favore dell’Autorità Sistema Portuale Mare Adriatico, che sebbene siano stati onorati a mezzo polizza assicurativa, hanno generato – prosegue la Cgil riassumendo le origini della crisi -  comunque da parte dell’Ente concedente, la richiesta di liberare la zona in concessione, con conseguente licenziamento dei lavoratori in essa applicati”.

“Inoltre, chi in questo momento applica clausole asettiche che mirano alla liberazione della zona concessa, dovrebbe tenere a mente che la Cantieri Balsamo ha investito ingenti somme per rendere l’area demaniale una zona ad alta produttività in materia cantieristica, sicché tale investimento dovrà comunque essere tenuto da conto. A questo punto, per quanto di nostra competenza, vi sono circa 20 famiglie che, laddove si verificasse la chiusura del cantiere a causa della esecuzione delle richieste dell’Autorità, rimarrebbero senza reddito in un territorio che già soffre su diversi settori”, avvertono la segreteria generale Cgil e quella del sindacato metalmeccanici, la Fiom.

I Cantieri Balsamo Shipping e Damarin-2

L’ombra incombente dei licenziamenti

“Occorre puntualizzare che questa richiesta è tanto più sconcertante se si considera che l’azienda dal punto di vista delle commesse è in pieno exploit economico e può far fronte anche ad un incremento ingente di forza lavoro, sicché questa decisione appare doppiamente punitiva e priva di utilità economica, sia per il territorio Brindisino, che per la stessa Autorità di Sistema. Adesso il termine ultimo è giunto, ove entro il 26 aprile non si riesca a risolvere la problematica relativa al rilascio dell’area demaniale, il cantiere sarà costretto a chiudere e i lavoratori tutti professionisti con alta specializzazione in materia cantieristico-navale saranno licenziati”.

“Più volte l’azienda ha cercato un incontro con i vertici dell’Autorità di Sistema, ma non è stato possibile che ciò avvenisse”, partanto, spiega la Cgil, “ si rende necessario  chiedere un incontro pubblico  teso alla discussione e risoluzione della problematica che,  per quanto compete a Cgil e Fiom Cgil abbraccia essenzialmente le problematiche dei dipendenti coinvolti, ma che sicuramente dovrà riguardare la soluzione della intera controversia sotto i diversi aspetti logistico-economici.

I licenziamenti, del resto, sono stati già preannunciati dai cantieri navali Balsamo Shipping e Damarin: “Infine, in data odierna l’azienda ha comunicato con propria missiva – di cui si allega copia -  ai lavoratori che nei prossimi giorni avvierà le procedure di licenziamento di tutto il personale. Alla luce di tutto quanto innanzi dedotto, si pone con urgenza la necessità di risolvere quanto prima la vertenza, pertanto si chiede ai rappresentanti ed organi in indirizzo di fissare con sollecitudine un incontro fra tutte le parti interessate presso la Task Force Regionale Politiche del Lavoro, al fine di concludere l’annosa vicenda che vede coinvolte tante famiglie”.

“Ora – conclude il sindacato -  tenuto conto che ad oggi non si sono posti in essere tutti gli opportuni provvedimenti per risolvere tale grave problematica, le scriventi preannunciano, oltre alla manifestazione comunicata, ulteriori iniziative anche di carattere pubblico presso la sede della Regione Puglia in difesa dei lavoratori”.

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