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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

No agli Ogm dagli assessori regionali all'Agricoltura. A Galan chiesto il veto su mais e patata transgenici

ROMA - Gli assessori regionali all’Agricoltura compatti contro il transgenico in Italia. Lo rende noto l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno, coordinatore della Commissione Politiche Agricole che, nell’ultima riunione ha ritenuto di non esprimersi sulle “Linee guida di coesistenza tra colture convenzionali, biologiche e geneticamente modificata”, poiché come spiega lo stesso assessore Stefàno “sono oggi superate dai nuovi orientamenti proposti dalla Commissione Europea che prevedono libertà per gli Stati membri di decidere in merito alla coltivazione di colture geneticamente modificate”.

ROMA - Gli assessori regionali all’Agricoltura compatti contro il transgenico in Italia. Lo rende noto l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno, coordinatore della Commissione Politiche Agricole che, nell’ultima riunione ha ritenuto di non esprimersi sulle “Linee guida di coesistenza tra colture convenzionali, biologiche e geneticamente modificata”, poiché come spiega lo stesso assessore Stefàno “sono oggi superate  dai nuovi orientamenti proposti dalla Commissione Europea che prevedono libertà per gli Stati membri di decidere in merito alla coltivazione di colture geneticamente modificate”.

La Commissione ha poi approvato all’unanimità un ordine del giorno dell’assessore Stefàno  che sarà licenziato dalla Conferenza delle Regioni del prossimo 7 ottobre, con cui chiedere al ministro delle Politiche Agricole Galan di vietare la coltivazione del mais MON 810 e della patata Amflora. Di procedere cioè, come si legge nell’odg “con l’esercizio della clausola di salvaguardia ai sensi dell’articolo 23 della direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 marzo 2001, sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati e che abroga la direttiva 90/220/CE del Consiglio, così come recepita dall’articolo 25 del decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224”.

Lo stesso ordine del giorno, inoltre, impegna il ministro Galan a rappresentare, anche in occasione delle riunioni in sede comunitaria la posizione unanime delle Regioni e delle Province autonome di assoluta contrarietà rispetto alla autorizzazione della coltivazione degli organismi geneticamente modificati sul territorio nazionale, “tenuto conto delle competenze in materia riconosciute in questo campo dalla Costituzione alla Regione”, aggiunge Stefàno.

“Un momento importante – conclude Stefàno – che vede le Regioni unite su un tema così importante, quale quello delle coltivazioni transgeniche, e propone una bussola chiara per le posizioni che dovrà assumere in Europa il governo italiano. Posizione che dovrà tener conto del no unanime delle Regioni, proprio per le competenze che la Costituzione stessa ci riconosce in materia”.

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