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Non ci sono più navi per Corfù

BRINDISI – Per la prima volta dopo tanti anni, e bisogna tornare indietro davvero di molto, Brindisi non avrà un collegamento via nave per Corfù e Paxos, le più vicine delle Isole Ionie, il paradiso estivo dietro l’angolo, quasi un’appendice naturale dell’estate, un pezzo di storia del nostro porto.

BRINDISI – Per la prima volta dopo tanti anni, e bisogna tornare indietro davvero di molto, Brindisi non avrà un collegamento via nave per Corfù e Paxos, le più vicine delle Isole Ionie, il paradiso estivo dietro l’angolo, quasi un’appendice naturale dell’estate per tante generazioni di questa città e di questo territorio. La Grimaldi, pur avendo in linea due traghetti che hanno fatto la spola con la Grecia anche in pieno inverno tutti i giorni, punta soprattutto sulle merci e sui Tir, e continuerà a scalare solo Igoumenitsa e Patrasso per tutta l’estate, salvo cambi di programma. Bari al momento è nelle condizioni di Brindisi, ma forse avrà almeno una nave che servirà il porto di Corfù dall’11 luglio all’8 settembre. Altrimenti bisognerà scendere a Igoumenitsa dove si arriva nel cuore della notte, e aspettare uno dei traghettini che all’alba collegano il porto dell’Epiro a Kerkyra. Per il ritorno, idem.

Brindisi dunque non è più neppure “lo storico porto per Corfù”, e tutto ciò accade sotto la presidenza di Iraklis Haralambidis, un cittadino greco che ha usato – come il predecessore Giuseppe Giurgola, che continua a frequentare assiduamente Brindisi per le sua attività di consulenza – le carte bollate e la conflittualità giudiziaria contro le compagnie elleniche, prese tra le difficoltà della crisi interna, quella globale dei traffici marittimi e il contenzioso su servizi per i quali l’ente portuale esige i pagamenti, e che gli armatori ritengono inesistenti. Ma si tratta delle stesse compagnie che hanno fatto vivere il porto di Brindisi da quando l’Adriatica (prima della confluenza in Tirrenia) l’abbandonò per andare a Bari, e sino all’arrivo di Grimaldi. Una quindicina d’anni in cui il turismo per la Grecia è passato in parte ancora da Brindisi, pur con flessioni e problemi, grazie solo alle navi greche.

E adesso non resta che sperare in due eventualità: che un armatore greco decida di servire la linea con Corfù almeno per un paio di mesi o tre, oppure che Grimaldi imponga una tappa a Corfù ai suoi traghetti oppure mandi a Brindisi almeno per l’estate una nave della Minoan (stesso gruppo). Altrimenti, sarà un altro passo indietro per il porto di Brindisi, costretto solo ad occuparsi delle carriere di personaggi proposti chissà da chi e chissà perché. Forse il sindaco, a questo punto, dovrebbe chiedere direttamente all’armatore napoletano di trovare congiuntamente una soluzione. Se saltasse Corfù, salterebbe un altro pezzo di traffico passeggeri, e non è per questo che si stanno facendo alcune battaglie per avere managerialità e crescita reale per il porto.

 

 

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