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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Servizi di sicurezza porto: risolto il problema del personale. "Ora le gare"

Risolto il problema del personale del servizio di guardia ai fuochi nel porto di Brindisi, che integra la prevenzione degli incidenti durante operazioni a rischio come l’imbarco di carburante sulle unità navali con squadre fornite da imprese private

BRINDISI – Risolto il problema del personale del servizio di guardia ai fuochi nel porto di Brindisi, che integra la prevenzione degli incidenti durante operazioni a rischio come l’imbarco di carburante sulle unità navali con squadre fornite da imprese private o dagli stessi terminalisti, a supporto dei vigili del fuoco. Alcuni mesi fa esattamente a fine settembre, la Sps Srl, una delle due ditte operanti nel porto di Brindisi on questo settore, si trovò costretta a inviare lettere di licenziamento al proprio personale, già ridotto in precedenze per la diminuzione crescente della domanda locale, a causa dell’esistenza di una ordinanza della Capitaneria di Porto del 2003 che, caso pressoché unico, a Brindisi imponeva che le ditte del servizio di guardia ai fuochi avessero almeno 5 dipendenti a tempo indeterminato.

Non potendo adeguarsi, per ragioni economiche a tale imposizione, la Sps chiese l’integrazione dell’ordinanza per adeguarla a quella degli altri porti, che prevede invece la disponibilità di un personale minimo di tre unità, che corrisponde alla composizione minima della squadra antincendio prevista. La Sps, da altri punti di vista (idoneità delle attrezzature e mezzi) era in regola con le prescrizioni. Il comandante della Capitaneria di Porto, Mario Valente, al termine di un tavolo tecnico con comando provinciale dei vigili del fuoco e Autorità portuale, che si erano dichiarati a favore della conferma delle ordinanza esistente, aveva a sua volta respinto l’istanza di integrazione ma contestualmente si era impegnato ad avviare la procedura di riesame del contenuto dell’ordinanza del 2003, mentre nel frattempo La Sps si impegnava a congelare licenziamenti e messa in liquidazione.

La sede della Capitaneria di Porto di BrindisiA distanza di pochi mesi, il capitano di vascello Mario Valente ha emesso l’ordinanza numero 115 del 2014 con cui viene sostituita la numero 7 del 2003, alla luce “del mutato quadro giuridico in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro e della necessità di integrare le attuali misure preventive antincendio alla luce delle tecnologie  nel frattempo intervenute ed in grado di offrire maggiori garanzie di efficacia / efficienza che attengono alla disciplina del servizio integrativo antincendio, già disciplinato con Ordinanza di questa Capitaneria di Porto, è necessario, al fine di perseguire la massima sicurezza portuale in materia di prevenzione e contrasto degli incendi, rimodulare il servizio stesso” (Nella foto, la sede della Capitaneria a Brindisi).

Ed ecco il passaggio che allinea il porto di Brindisi agli altri scali marittimi della Puglia, e non solo: è il comma “c” dell’articolo 4 della nuova ordinanza: le imprese addette al servizio di guardia ai fuochi devono avere tra i requisiti “disponibilità di un organico, in numero minimo non inferiore a 3 unità (composizione minima della squadra “guardia ai fuochi”), idoneo a svolgere in modo adeguato ed efficiente le singole attività riportate nell’allegata Tabella riepilogativa, in possesso dell’autorizzazione di cui all'articolo 6, e che assicuri turni di lavoro e di riposo adeguati in relazione alla tipologia/durata del servizio svolto e comunque rispettosi delle pertinenti norme in materia di sicurezza e lavoro”. Cancellato dunque l’obbligo della disponibilità minima di 5 unità a tempo in determinato.

Il comandante Mario Valente-2La nuova ordinanza però, a conferma della premessa, è molto rigorosa e aggiornata su tutti i passaggi inerenti qualificazione, del personale, attrezzature e modalità di svolgimento del servizio. Insomma, problema del personale delle imprese di guardia ai fuochi risolto, ma nell’ottica di un miglioramento delle condizioni di sicurezza ed efficienza. Tuttavia la questione dei servizi affidabili a terzi in ambito portuale non si chiude qui. La Sps Srl intende infatti chiedere all’Autorità Portuale e alla Capitaneria di Porto di affidare non solo il servizio di guardia ai fuochi, ma anche quello antinquinamento e quello di primo soccorso in ambito portuale (attualmente inesistente a Brindisi), non più sulla base di una semplice domanda da parte delle imprese interessate con valutazione dei requisiti affidata ad apposita commissione, come prevede l’articolo 68 del Codice della Navigazione, ma in concessione unica e quindi sulla base di una gara (Nella foto, il comandante Mario Valente).

Lo prevede un pronunciamento del Tar di Lecce a proposito di un contenzioso intervenuto nel porto di Taranto, questa volta. “Ciò aumenterebbe a Brindisi non solo la gamma dei servizi di sicurezza del porto, ma anche la convenienza economica per una impresa a concorrere a questo impegno, con propri investimenti in mezzi e personale”, dicono alla Sps Srl.

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