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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Ok al piano Alenia, ora assemblee

ROMA – Il segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini, ha sbloccato dopo una riunione notturna densa di tensioni, e costata la lacerazione con la Fiom della Campania, la vertenza apertasi con Alenia Aeronautica in seguito al piano di ristrutturazione presentato alcune settimane addietro dall’azienda, che prevede la chiusura di tre siti produttivi con 1118 esuberi poi scesi nelle ultime fasi della trattativa a 747 unità, in cambio della stabilizzazione del rapporto di lavoro per 450 lavoratori interinali, della mobilità volontaria e l'assunzione di 500 unità (300 delle quali nel corso del 2012) in altri siti. Va rilevato che l’accordo esclude tagli in Puglia, dove il core business Boeing 787 Dreamliner di Alenia “protegge” gli assetti attuali e prevede anzi incrementi, mentre le previsioni dei sindacati brindisini e di vari settori della politica locale ai tempi della chiusura del sito ex Aeronavali, circa il presunto scippo delle commesse a favore di altri stabilimenti italiani, si rivelano del tutto infondate visto che Venezia chiude.

ROMA – Il segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini, ha sbloccato dopo una riunione notturna densa di tensioni, e costata la lacerazione con la Fiom della Campania,  la vertenza apertasi con Alenia Aeronautica in seguito al piano di ristrutturazione presentato alcune settimane addietro dall’azienda, che prevede la chiusura di tre siti produttivi con 1118 esuberi poi scesi nelle ultime fasi della trattativa a 747 unità, in cambio della stabilizzazione del rapporto di lavoro per 450 lavoratori interinali, della mobilità volontaria e l'assunzione di 500 unità (300 delle quali nel corso del 2012) in altri siti. Va rilevato che l’accordo esclude tagli in Puglia, dove il core business Boeing 787 Dreamliner  di Alenia “protegge” gli assetti attuali e prevede anzi incrementi, mentre le previsioni dei sindacati brindisini e di vari settori della politica locale ai tempi della chiusura del sito ex Aeronavali, circa il presunto scippo delle commesse a favore di altri stabilimenti italiani, si rivelano del tutto infondate visto che Venezia chiude.

Massimo Masat, responsabile Fiom per il settore aeronautico, converge sui contenuti dell’intesa condivisa anche dalla Fim e dalla Uilm.  “Quella siglata oggi per Alenia Aeronautica è un’intesa sofferta con cui abbiamo evitato licenziamenti mascherati. La parola passa ora ai lavoratori” chiamati al referendum sulla bozza raggiunta con Alenia Aeronautica, che invece non viene accettata dalla Fiom della Campania.  “Con la sigla dell’accordo odierno, abbiamo innanzitutto evitato licenziamenti mascherati, impedendo che i lavoratori passino automaticamente dalla Cassa integrazione alla mobilità. Inoltre, abbiamo garantito – ha sottolineato ancora Masat - la stabilizzazione del rapporto di lavoro di 450 lavoratori precari. A fronte di un ricorso alla mobilità volontaria, l’intesa prevede anche 500 nuove assunzioni, 300 delle quali nel corso del 2012”.

C’è poi la parte degli investimenti: “Ci troviamo di fronte all’impegno di Alenia ad effettuare investimenti per 2 miliardi e mezzo di euro entro il 2020, con nuovi programmi e nuovi prodotti. A questo proposito, ribadiamo che il piano industriale presentato da Alenia dovrà essere comunque materia di verifica costante per garantire che i sacrifici affrontati dai lavoratori non siano fini a se stessi, ma costituiscano un passaggio decisivo all’interno di un rilancio dell’azienda”, che è la ragione di fondo e la premessa del piano di ristrutturazione. “Saranno i dipendenti di Alenia Aeronautica a decidere con un referendum sulla positività dell’ipotesi di accordo oggi sottoscritta.”.

Il piano di riorganizzazione di Alenia, in cambio dei tagli di alcuni siti, propone: trecento assunzioni subito, (140 destinate agli stabilimenti campani, 100 a quelli piemontesi e 60 alla Puglia), più altre 200  in una seconda fase, ma destinate al sito che diventa il polo delle produzioni militari, cioè Cameri (Novara). A ciò si aggiunga la stabilizzazione secondo un cronoprogramma preciso per 450 precari). I punti in sofferenza sono lo spostamento della sede legale di Alenia dalla provincia di Napoli a quella di Varese (Venegono), e naturalmente la chiusura dei siti di Casoria, Venezia e Roma, la già nota strategia della terziarizzazione delle attività ritenute non di pregio, i 1.118 dipendenti (ora ridotti a 747) che saranno accompagnati alla pensione con cinque anni di cassa integrazione e quattro di mobilità. Se qualcuno dietro ciò ritiene di notare anche l’influenza politica della Lega Nord, non sbaglia di molto.

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