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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

"Porti: Brindisi e Bari insieme faranno bene, come per gli aeroporti"

Ormai dovremmo essere rassegnati, ma nonostante tutto continua a far male: la nostra classe politica ed istituzionale arriva sempre fuori tempo massimo! Che si tratti del Master Plan per il Mezzogiorno – con la ricca, ma per niente inedita produzione di inutili “proposte di sviluppo” – oppure della disputa per l’individuazione della sede dell’Autorità Portuale

Riceviamo dal consigliere comunale di Brindisi di Tutti, Francesco Renna, il seguente intervento sulla riofrma dei porti, che pubblichiamo integralmente

Ormai dovremmo essere rassegnati, ma nonostante tutto continua a far male: la nostra classe politica ed istituzionale arriva sempre fuori tempo massimo! Che si tratti del Master Plan per il Mezzogiorno – con la ricca, ma per niente inedita produzione di inutili “proposte di sviluppo” – oppure della disputa per l’individuazione della sede dell’Autorità Portuale, riusciamo ad arrivare sempre tardi, malmessi e sgangherati. Insomma un po’ sfigati e un po’ patetici…Quando poi a queste pennellate di fondo vengono aggiunti i tratti quasi umoristici delle “zingarate” di un gruppo di nobiluomini francavillesi, gentilmente accompagnati da solerti capiclasse brindisini, allora la frittata è bella e servita.

Cercando di rappresentarla con un po’ di buonumore, la comica gita “fuori porta” del Sindaco, del Presidente della Provincia, del Presidente dell’Asie dei senatori Tomaselli e Iurlaro, supportati dal benevolo ed ideale viatico del presidente dell’Invimit Massimo Ferrarese, è una perfetta operazione da kamikaze della politica, che ha rischiato di “suicidare” il porto di Brindisi prima ancora che il decreto di riforma della portualità italiana vedesse la luce.

Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo: il governo ha deciso per un’unica Autorità di sistema portuale adriatico nella quale confluiscono i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli, sconfiggendo la “lobby” localistica coagulatasi attorno a piccoli affarucci di paese che voleva spingere il porto di Brindisi verso l’accorpamento con quello di Taranto. Come a dire: facciamo di due disperazioni un’unica perdizione!

Per anni a Brindisi abbiamo combattuto una battaglia di avanguardia per far sì che l’asse Baltico-Adriatico fosse prolungato attraverso il Corridoio Adriatico-Ionico fino al porto di Brindisi. Vi è finanche un documento internazionale datato 2012, noto come “Carta di Brindisi” con il quale il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio – riunito in questa Città - si pronunciò in seduta plenaria su questo grande obiettivo.

La storia degli ultimi anni ci consegna un costante e coerente impegno verso lo sviluppo di una dimensione internazionale del porto di Brindisi che guarda al Mediterraneo, senza perdere di vista il ricco Nord Europa. Arrivati a questo punto, è evidente che un’unica Autorità di Sistema portuale pugliese sarebbe stata lo sviluppo più coerente. Non avendo potuto raggiungere tale obiettivo, l’Autorità di sistema portuale adriatica rappresenta la più consona e naturale evoluzione della vocazione euro mediterranea del porto di Brindisi.

Del resto non sarebbe la prima volta che la maglia infrastrutturale pugliese, articolata su Bari e Brindisi, funge da rete di servizio per tutta la Regione. E’ già successo con Aeroporti di Puglia che ha fatto registrare incrementi di traffico costanti e omogenei negli aeroporti di Bari e Brindisi. Siamo certi che la stessa prospettiva può delinearsi nel quadro della cooperazione/competizione tra i porti di Bari e Brindisi. (Francesco Renna)

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