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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

"Outlet in via Torpisana, luogo sbagliato"

BRINDISI - Un centro commerciale in via Torpisana? Un progetto che assesterebbe un altro duro colpo all'economia del centro storico, e che avrebbe effetti negativi sul traffico, la domanda di parcheggi e la qualità della vita nella zona. Così la pensa Enzo Albano, esponente del Pd brindisino, che ci invia un articolo sul business center&outlet previsto nel Documento di programma di rigenerazione urbana e ripreso nel Documento programmatico preliminare al Piano urbanistico generale.

BRINDISI - Un centro commerciale in via Torpisana? Un progetto che assesterebbe un altro duro colpo all'economia del centro storico, e che avrebbe effetti negativi sul traffico, la domanda di parcheggi e la qualità della vita nella zona. Così la pensa Enzo Albano, esponente del Pd brindisino, che ci invia un articolo sul business center&outlet previsto nel Documento di programma di rigenerazione urbana e ripreso nel  Documento programmatico preliminare al Piano urbanistico generale.

Al di là delle tante sbandierate dichiarazioni  del passato di voler valorizzare il centro storico di Brindisi e di sostenere le attività commerciali  per  dare avvio ad una nuova stagione di sviluppo, restano  i fatti,  i documenti, i  programmi messi sulla carta, nero su bianco da quella litigiosa maggioranza di  centro destra, che ha governato questa città per otto anni, producendo più liti e dissociazioni che atti e fatti concreti , subordinando in questo modo gli interessi della città a quelli della propria parte politica.

E i fatti, purtroppo, ci dicono che anche in questo campo  si è andati in senso opposto a quanto si  affermava di voler perseguire. La stessa  campagna elettorale, dimostra la disinvoltura con la quale vengono cavalcate,  dopo tanti anni di incuria e di dimenticanze le tante urgenze  di  questo paese e di questa  città,  che si sono accavallate insolute  e che ora vengono rispolverate  e riproposte solo per ragioni di consenso dagli stessi autori del disastro, da chi ha portato il paese e la città ad una  situazione fallimentare, negando fino all’ultimo i l’esistenza di problemi.

Per il centro urbano si è passati nel tempo dall’impegno, proclamato in perfetto politichese, di  effettuare “ interventi pertinenti e forme strutturali di intervento per imprimere una spinta risolutiva e restituire ai brindisini la voglia di venire in centro per frequentarlo e viverlo”,  a quello successivo  di farlo  diventare “ il luogo dei servizi suggestivi che non si possono realizzare nelle periferie, la cui capacità  di richiamo deve essere rappresentata da servizi adeguati ed innovativi”, per finire con  non concludere e realizzare niente.

Come al solito si utilizzano  espressioni  suggestive, sempre diverse,  per elaborare le stesse  promesse,  mai mantenute nel passato. Nondimeno, sorvolando sulla genericità e fumosità dell’impegno assunto, è sufficiente  farsi un giro in centro per accorgersi, che il processo di desertificazione è andato avanti, che la situazione è peggiorata negli anni, resa evidente  dalle tante abitazioni sfitte e in stato di degrado, dalla chiusura di molte attività commerciali e dalle tante altre a rischio di chiusura entro la fine dell’anno.

Nel frattempo  dall’altra parte della ferrovia, in via Torpisana, sulla fascia di prossima dismissione della ferrovia, si è progettato  la realizzazione di un moderno Business center & Outlet, evidenziato nel documento di programma di rigenerazione urbana e ripreso nel  documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale. Un outlet per offrire a prezzi scontati  le migliori marche occidentali, asiatiche e dei paesi emergenti, senza punti ristoro, per evitare - si legge nel documento - “le possibilità di una concorrenza micidiale per i commercianti vicini”.

Come se a Brindisi tutto il commercio ruotasse intorno alla sola ristorazione, ammesso poi che tale proposito possa essere  mantenuto totalmente. Non è micidiale per nessun altro settore?  Può il Business center & Outlet  risolvere  i problemi del centro storico, o piuttosto creare ulteriori effetti negativi su di esso,  sulle attività commerciali della città, sulla viabilità, sulla sicurezza, sulla vivibilità della zone circostanti, sul quartiere, sulla funzionalità del parcheggio di interscambio di via Torpisana,  che potrebbe essere interamente assorbito dalle esigenze commerciali del Business center?

Non ci sembra la  cosa giusta da fare in  quel posto o in un altro luogo della città preso atto delle esperienze negative maturate in altre realtà e che hanno comportato  degrado fisico degli spazi e sociale. Non credo che il territorio abbia bisogno di ulteriori centri commerciali considerato che quelli esistenti  hanno determinato la crisi  del commercio di vicinato e benefici limitati alle aziende e alla occupazione locale, per lo più precaria e a tempo parziale.

Ma principalmente, sono stati coinvolti e sentiti i cittadini del posto, gli operatori commerciali, le loro associazioni, l’unione dei consumatori? Anche perché non credo, come abbiamo rilevato a suo tempo, che la gran parte di loro abbia conoscenza  di questo progetto, che il coinvolgimento  e la partecipazione alle decisioni  ci sia stata.

Domande che richiedono una riflessione ed una adeguata  risposta, perché questa decisione potrebbe complicare ulteriormente  l’economia asfittica di una città, che ha bisogno di reali opportunità per realizzare una buona e sana occupazione per invertire la tendenza negativa di questi ultimi anni, che sta corrodendo la vita a tanti cittadini. (Enzo Albano)

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