Peritas, si adeguano gli impianti
BRINDISI - L’imprenditore Ferrero Cafaro ha bisogno di 6-8 settimane per adeguare gli impianti della sua azienda, la Peritas, alle prescrizioni della Provincia di Brindisi, che poi sono alla base dell’ordinanza di sequestro preventivo disposta dal gip Maurizio Saso su richiesta del PM Antonio Costantini. All’impresa e allo stesso Cafaro vengono contestati reati ambientali collegati alle emissioni nell’ambiente dello stabilimento che produce ammoniaca diluita con acqua, una miscela che viene utilizzata per abbattere i livelli di inquinamento nei denitrifica tori della centrale Enel di Cerano.
BRINDISI - L’imprenditore Ferrero Cafaro ha bisogno di 6-8 settimane per adeguare gli impianti della sua azienda, la Peritas, alle prescrizioni della Provincia di Brindisi, che poi sono alla base dell’ordinanza di sequestro preventivo disposta dal gip Maurizio Saso su richiesta del PM Antonio Costantini. All’impresa e allo stesso Cafaro vengono contestati reati ambientali collegati alle emissioni nell’ambiente dello stabilimento che produce ammoniaca diluita con acqua, una miscela che viene utilizzata per abbattere i livelli di inquinamento nei denitrifica tori della centrale Enel di Cerano.
Il legale di Cafaro, l’avvocato Rosario Almiento, sta predisponendo la linea difensiva, ma non sembra intenzionato a chiedere il dissequestro dell’impianto fino a quando non giungeranno a Brindisi il nuovo camino e le altre parti dello stabilimento che sono in fase di trasformazione proprio per rispettare le prescrizioni che la dottoressa Pannaria, dirigente della ripartizione Politiche del Lavoro della Provincia, aveva imposto nella sua relazione datata 16 giugno 2011.
Solo allora, e con in mano il certificato di agibilità rilasciato nei giorni scorsi dal Comune, la Peritas potrà riprendere la produzione senza problemi. E i suoi 18 dipendenti potranno vedere scongiurato il rischio di perdere il loro posto di lavoro.
