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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Area Enel specchio d'acqua Cerano

BRINDISI – Quasi 243mila metri quadrati dello specchio d’acqua antistante la centrale di Cerano diventano di esclusiva pertinenza dell’Enel, per le opere a mare della termoelettrica “Federico II”. E’ questa la seconda ordinanza emanata dal presidente dell’Autorità portuale, Iraklis Haralambidis, rientrato a Brindisi grazie alla sospensiva accordatagli dal Consiglio di Stato. Naturalmente Enel pagherà all’ente gli oneri concessori connessi. Il divieto di qualsiasi altra attività, e anche quello di attraversamento del tratto di mare in questione sarà ulteriormente regolato da un’ordinanza del comandante della Capitaneria di porto.

BRINDISI – Quasi 243mila metri quadrati dello specchio d’acqua  antistante la centrale di Cerano diventano di esclusiva pertinenza dell’Enel, per le opere a mare della termoelettrica “Federico II”. E’ questa la seconda ordinanza emanata dal presidente dell’Autorità portuale, Iraklis Haralambidis, rientrato a Brindisi grazie alla sospensiva accordatagli dal Consiglio di Stato. Naturalmente Enel pagherà all’ente gli oneri concessori connessi. Il divieto di qualsiasi altra attività, e anche quello di attraversamento del tratto di mare in questione sarà ulteriormente regolato da un’ordinanza del comandante della Capitaneria di porto.

I 242.936 metri quadrati di specchio d’acqua “asservito, in via esclusiva, alle esigenze della società Enel produzione Spa”, sono funzionali al prelievo e alla restituzione, in condizioni di sicurezza, dell’acqua di mare che viene desalinizzata, impiegata per il ciclo del vapore che azione le turbine dei quattro gruppi della centrale, e poi immessa nuovamente in mare.

L’Autorità portuale aveva deciso che quell’area, già delimitata da provvedimenti dell’autorità marittima in seguito ad incidenti avvenuti in passato (l’ultimo, la morte di un sub che stava staccando frutti di mare dalle pareti della condotta di aspirazione), non poteva essere concessa gratis alla società elettrica. La svolta è arrivata con l’assegnazione all’Authority brindisina con decreto ministeriale del 16 ottobre 2008 anche del tratto di costa dall’imbocco del porto a Cerano.

Il presidente pro tempore, Giuseppe Giurgola, decise che Enel doveva pagare la concessione, ma ciò è stato stabilito solo dopo un contenzioso concluso da una sentenza del Consiglio di Stato del 12 marzo 2012, che ha giudicato corretto il computo dei canoni effettuato dall’ente portuale. Ma adesso nessuno può in alcun modo utilizzare quel tratto di mare, salvo Enel.

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