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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Porto, sei mesi per il nuovo terminal

BRINDISI – In tema di opere portuali, con un’altra ordinanza del 21 settembre il commissario straordinario Ferdinando Lolli, inviato a governare l’Autorità Portuale di Brindisi nelle more della definizione del contenzioso sulla legittimità della nomina a presidente di Iraklis Haralambidis, deposto con sentenza del Tar di Lecce, definisce l’area di cantiere dove dovrà sorgere nel giro di pochi mesi la nuova stazione marittima pubblica battezzata “Le Vele”, ad opera dell’associazione temporanea di imprese Coveco Scpa e Igeco Spa.

BRINDISI – In tema di opere portuali, con un’altra ordinanza del 21 settembre il commissario straordinario Ferdinando Lolli, inviato a governare l’Autorità Portuale di Brindisi nelle more della definizione del contenzioso sulla legittimità della nomina a presidente di Iraklis Haralambidis, deposto con sentenza del Tar di Lecce, definisce l’area di cantiere dove dovrà sorgere nel giro di pochi mesi la nuova stazione marittima pubblica battezzata “Le Vele”, ad opera dell’associazione temporanea di imprese Coveco Scpa e Igeco Spa.

Il progetto, indicato come “Riqualificazione del Terminal di Costa Morena – Ristrutturazione ed ampliamento”, in realtà lascia ai margini l’attuale struttura che gli agenti marittimi chiamano “falegnameria”, che era stata oggetto di interventi nei mesi scorsi ma che la compagnia di bandiera che opera attualmente su Brindisi, la Grimaldi, ha dribblato insediandosi invece nel terminal privato all’esterno del varco doganale.

La nuova stazione marittima è di fatto un’opera ex novo, che dovrebbe essere completata, secondo il capitolato d’appalto, entro il 31 marzo prossimo, che è la data indicata nell’ordinanza 13/2012 del 21 settembre per la cessazione della attività di cantiere. L’intervento ha dovuto superare non pochi problemi prima del suo avvio, inclusa la riduzione dell’altezza della sue sovrastrutture (le “vele”) per evitare interferenze con il cono di atterraggio dell’aeroporto. I lavori dunque andranno avanti, indipendentemente dalle indagini avviate dalla procura sull’iter dell’appalto e affidate alla Guardia di Finanza.

La nuova stazione marittima, per decisione del presidente pro tempore Giuseppe Giurgola, sorge lontano dal sito di S.Apollinare destinato ai futuri accosti per navi traghetto e ro-ro. Ma quello purtroppo era un progetto – come raccontato qualche mese fa da BrindisiReport.it – del quale si è perso il finanziamento di 50 milioni di euro, a causa delle lungaggini dovute ad una sua modifica (su consiglio e richiesta di alcuni attori dei servizi portuali) che alla fine ne ha provocato il blocco presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Nella forse ormai inutile attesa di un’altra occasione di finanziamento, il porto di Brindisi si dovrà giocare le proprie carte a Costa Morena Ovest dove con l’installazione di briccole si dovrebbero ricavare nuovi posti (ma sempre esposti , come erano stati giudicati quelli del progetto di S.Apollinare), e più probabilmente nel porto interno per alcune tipologie di traffico, visto che il realizzando discusso terminal crociere in mezzo al carbone, cenere e gessi di Edipower ed Enel, a Costa Morena Est (appalto in corso per le opere) ha suscitato perplessità anche nel commissario Lolli oltre che negli operatori. Tranne che in quelli dell’Ati che se ne è aggiudicata con gara la gestione prima ancora della sua realizzazione (Venezia Terminal Passeggeri Spa, mandataria, Marinvest Srl, Royal Caribbean Cyprus Ltd e Bassani Adriatico Srl, mandanti).

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