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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Premio “Dieta”: vince chef Libanese

FASANO - È un giovane libanese di Byblos, il trentacinquenne Salame Hussein, il vincitore del primo concorso internazionale di cucina mediterranea ospitato dalla Masseria San Domenico di Savelletri di Fasano. Un'apoteosi di odori, sapori e colori. Ai fornelli grande professionalità e spirito di competizione. La sfida, organizzata dalla Fondazione “Dieta Mediterranea onlus”, in partnership con Masseria San Domenico, Cantine Due Palme ed Edifim, editore di Cucina Gourmet, ha visto gareggiare chef di rango provenienti dai Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.

FASANO - È un giovane libanese di Byblos, il trentacinquenne Salame Hussein, il vincitore del primo concorso internazionale di cucina mediterranea ospitato dalla Masseria San Domenico di Savelletri di Fasano. Un'apoteosi di odori, sapori e colori. Ai fornelli grande professionalità e spirito di competizione. La sfida, organizzata dalla Fondazione “Dieta Mediterranea onlus”, in partnership con Masseria San Domenico, Cantine Due Palme ed Edifim, editore di Cucina Gourmet, ha visto gareggiare chef di rango provenienti dai Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.

Lo chef vincitore ha catturato l'attenzione con un piatto che profuma di Mediterraneo. La ricetta (pesce, grano verde tostato, pomodoro, mandorle, legumi e peperoni) racchiude gli elementi fondamentali della dieta mediterranea che è soprattutto educazione alla sana alimentazione.

La giuria, presieduta da Marcello Masi, direttore del Tg2, e composta da Fausto Arrighi, direttore Guida Michelin; Roberta Schira del Corriere della Sera; Mara Nocilla del Gambero Rosso; Diego Critelli e Gaetano Crepaldi della Fondazione Dieta Mediterranea, ha assegnato una menzione speciale allo chef Angelo Silibello di Ceglie Messapica per l'attività di ricerca e di studio della tradizione gastronomica. Il concorso è stato l'evento conclusivo della due giorni organizzata dalla Fondazione Dieta Mediterranea, prima in Italia, inaugurata venerdì ad Ostuni e che ha sede a Palazzo Tanzarella.

“Inizia così – spiega il professor Crepladi, presidente della Fondazione - un percorso scientifico che intende promuovere e diffondere la Dieta mediterranea quale modello culturale abbandonato nel periodo del boom economico degli anni Sessanta e Settanta perché ritenuta troppo povera e poco attraente rispetto ai modelli alimentari provenienti, in particolare, dagli Stati Uniti. Da qualche anno ha riconquistato interesse fino ad essere dichiarata dall'Unesco patrimonio immateriale dell'umanità”.

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