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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Tutti d'accordo su sviluppo e difesa del porto di Brindisi

Ordine del giorno unitario in vista del consiglio comunale monotematico in programma lunedì. Sì alla cassa di colmata a Costa Morena Est, compatibilmente con la tutela dell'ambiente e la valorizzazione del parco archeologico

BRINDISI – Il consiglio comunale fa fronte unico. Un ordine del giorno condiviso da tutti i capi gruppo verrà discusso in occasione della seduta monotematica sulla situazione del porto di Brindisi e sulle opere portuali convocata per le ore 16 di lunedì prossimo (8 aprile). Nel documento che approderà in aula consiliare c’è il via libera alla cassa di colmata nell’area di Costa Morena Est, al centro da mesi di un confronto fra l’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale e l’amministrazione comunale, compatibilmente con la tutela dell’habitat naturale e la valorizzazione del parco archeologico di Punta delle Terrare.

Sì alle opere

Il consiglio comunale avanza delle proposte e pone dei paletti all’Authority. In particolare, viene espresso parere favorevole alle opere riguardanti: il completamento degli accosti portuali di Sant’Apollinare; il dragaggio di Costa Morena, di Sant’Apollinare e del canale del porto medio; il completamento dell’infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena est, dopo l’autorizzazione della commissione di Via, anche in relazione alle osservazioni prodotte dall’amministrazione Comunale.

Al sindaco e alla giunta viene affidato il compito di ottenere garanzie dall’AdspMam e dagli altri enti coinvolti nella progettazione e nella realizzazione degli interventi in questione, oltre a esercitare un’attività di sorveglianza. L’ordine del giorno pone infatti dei vincoli precisi. 

I banchinamenti di Sant'Apollinare

Per quanto riguarda la realizzazione dei banchinamenti di Sant’Apollinare, vengono avanzate le seguenti istanze: il rispetto delle distanzeIl piazzale di S.Apollinare, in ritardo la realizzazione dei nuovi 5 accosti per navi ro-ro di Legge dal sito archeologico di Punta delle Terrare; l’ottenimento di garanzie vincolanti circa l'investimento da parte dell'AdP della somma 500.000 euro per le iniziali opere di scavo e valorizzazione del sito archeologica di Punta delle Terrare, richiedendo un ulteriore impegno di spesa a totale copertura degli interventi necessari; garanzie sulla realizzazione del progettato parco urbano con progettualità architettoniche coerenti con la memoria storica dei luoghi e compatibile con il traffico crocieristico-turistico. 

E poi ancora viene chiesto a sindaco ed esecutivo di avviare due trattative con l’Authority: una che porti alla realizzazione nell'area, oggetto di intervento, di un museo del mare (anche utilizzando Palazzo Monticeli, Villa Skirmut -da ristrutturarsi a spese dell'AdP); l’altra che conduca alla libera fruizione da parte di tutti i cittadini del parco urbano di Sant'Apollinare e degli scavi archeologici di Punta delle Terrare. 

Cassa di colmata a Costa Morena est

E’ accompagnato da “prescrizioni” anche il parere favorevole alla cassa di colmata nell’area di Costa Morena est. Come noto, si tratta di un’opera avversata dalla associazioni ambientaliste. Lo stesso primo cittadino, Riccardo Rossi, in occasione di un incontro aperto ai consiglieri comunali svoltosi lo scorso 11 gennaio presso la sede dell’Adp, espresse forti riserve sul progetto della cassa di colmata nel sito di Costa Morena Est, avanzando l’ipotesi alternativa di completamento della colmata di Capobianco, per questioni di natura ambientale.

Le banchine di Costa Morena Est e Ovest viste da Forte a Mare

Adesso il consiglio comunale, all’unisono, dà l’ok al sito di Costa Morena, ma con richiesta di “garanzie vincolanti affinché l'opera sia utilizzata per la raccolta del solo materiale di dragaggio del porto di Brindisi, scongiurando che essa possa essere utilizzata per accogliere sedimenti esogeni provenienti da altri porti, anche laddove questi ultimi facciano parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale”.

Le reazioni: "Ora non ci saranno alibi per nessuno"

Il sindaco e la giunta, sempre su mandato del consiglio, in caso di approvazione dell’ordine del giorno, si dovranno impegnare per “ottenere cogenti rassicurazioni sulla esecuzione di puntuali ed attuali analisi dei materiali inquinanti rilevati anche in corso di raccolta e sversamento”. Inoltre, in collaborazione con gli enti preposti, dovranno sorvegliare “affinché siano tutelate le retrostanti aree naturali protette, non sia alterato né sottratto alcun habitat di interesse floristico e/o faunistico e che la realizzazione delle opere di progetto non apportino alcuna modifica al clima acustico attuale”.

Gemellaggi e programmi interregionali

Le richieste al sindaco e ai suoi assessori non finiscono qui. Gli stessi dovranno infatti: attivarsi per “recuperare i rapporti di gemellaggio a suo tempo sottoscritti dal comune di Brindisi con le città di Igoumenitsa, Corfù e Durazzo al fine di ipotizzare interventi di rafforzamento dei rapporti transfrontalieri da far finanziare con i fondi dei prossimi programmi Interreg Italia/Grecia e Italia/Albania/Montenegro”; e impegnarsi per “rilanciare il ruolo di Brindisi all’interno della comunità dei porti dell’Adriatico e dell’alto Ionio nata a Brindisi e che vedeva partecipi le città portuali italiane di Brindisi, Pescara, Ancona e Venezia oltre a quelle della Croazia, della Slovenia, del Montenegro, dell’Albania e della Grecia”.

Le richieste all'Autorità di sistema portuale

Il documento affronta a 360 gradi le questioni riguardanti lo sviluppo del porto, alla luce della flessione dei traffici registrata negli ultimi 10 anni sia sul fronte delle merci che dei passeggeri, senza trascurare degli “scenari in passato impensabili per Brindisi” che in futuro potrebbero aprirsi con l'istituzione delle Zes e la sottoscrizione del memorandum Italia-Cina. Viene rimarcata inoltre la “necessità di diventare un porto Core, per essere inserito nei corridoi europei Ten-T (Trans European Network - Transport)”. 

Da qui, le seguenti richieste rivolte all’Autorità di sistema portuale: accelerare senza indugi il processo per la creazione del Piano Regolatore di Sistema Portuale, a Brindisi ancora fermo al 1975; procedere ad una valutazione tecnico-ambientale sulla possibile implementazione dei dragaggi (da portare a quota -17 m.) affinché il Porto di Brindisi diventi attrattivo per i traffici favoriti dalla nuova Via della Seta ed in generale per tutti i traffici provenienti dal canale di Suez; realizzare i dispositivi ancora necessari alla sicurezza del porto; assicurare, con riferimento alla Cassa di Colmata, che l’opera abbia caratteristiche costruttive che sin da ora rassicurino un proficuo utilizzo futuro della stessa, scongiurando l’esclusivo utilizzo di contenimento dei sedimenti. 

E poi: chiedere ad Enel un crono-programma certo relativo alla dismissione della banchina a loro concessa, per poter pianificare nuove attività; creare un progetto aggiornato di indicazioni stradali per i veicoli destinati e provenienti dal porto; realizzare, con intervento prioritario, un terminal passeggeri, capace di offrire servizi di accoglienza di alto profilo qualitativo, idoneo ad accogliere anche il traffico crocieristico;  inserire, come opera prioritaria, la bonifica dell’ex deposito Pol nel porto interno e  co-pianificare la destinazione e l'uso con l'amministrazione comunale, utilizzando i fondi già a disposizione dell’Authority; potenziare urgentemente l’Area Extra Schengen con adeguate infrastrutture in grado di dare dignitosa sistemazione ai passeggeri; 

L'ex capannone Montecatini

Inoltre si chiede di: prevedere opportuna funzione e valorizzazione per il capannone ex Montecatini (foto in alto) pensando ad una eventuale collaborazione con il Comune e/o privati, anche come parziale utilizzo Terminal passeggeri, in accordo con la Soprintendenza per i Beni architettonici; prevedere la condivisione e la co-fruizione con l’amministrazione comunale delle aree del porto interno che attualmente sono occupate dagli uffici dell'Authority e/o di loro competenza; favorire il libero mercato degli armatori nell’utilizzo degli accosti al fine di evitare forme di utilizzo esclusivo; prevedere, nel porto di Brindisi o nelle immediate vicinanze, un impianto per il trattamento degli slots e delle acque di sentina, eventualmente anche in collaborazione con operatori privati da selezionare con apposito bando; verificare la fattibilità, per l’approdo delle navi gasiere, di un’area separata da quella interessata dal traffico delle persone e delle merci.

Infine: prevedere ogni azione necessaria per il banchinamento di Capobianco al fine di realizzare nuove banchine, anche con ampliamento della colmata e utilizzazione dei sedimenti provenienti da nuovi dragaggi nel porto cittadino; porre in essere tutte le infrastrutture necessarie ed utili all’area Zes, (viabilità, rete telematica, ecc.); porre in essere tutte le opere necessarie affinché il porto di Brindisi sia un  Porto Green con tecnologie sostenibili per navi in sosta, con particolare attenzione  all’elettrificazione di tutte le banchine. 

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