Concessione Edipower: "Voltafaccia delle istituzioni in Comitato portuale"
Scoppia il caso concessione demaniale a Edipower, con palesi contraddizioni ed assenze dei rappresentanti delle istituzioni locali in Comitato portuale, che ora il Forum Ambiente Salute Sviluppo chiama a spiegare il mutamento clamoroso di posizione, ed in particolare la Regione Puglia, che ha spedito a rappresentarla ancora una volta il consigliere uscente Giovanni Brigante, che ha votato a favore mentre l'assessore regionale all'Ambiente si è sempre dichiarato contrario all'impiego di Css assieme al carbone per l'alimentazione del nuovo gruppo termoelettrico previsto dal piano di revamping di A2A per l'impianto di Brindisi Costa Morena
BRINDISI - Scoppia il caso concessione demaniale a Edipower, con palesi contraddizioni ed assenze dei rappresentanti delle istituzioni locali in Comitato portuale, che ora il Forum Ambiente Salute Sviluppo chiama a spiegare il mutamento clamoroso di posizione, ed in particolare la Regione Puglia, che ha spedito a rappresentarla ancora una volta il consigliere uscente Giovanni Brigante, che ha votato a favore mentre l'assessore regionale all'Ambiente si è sempre dichiarato contrario all'impiego di Css assieme al carbone per l'alimentazione del nuovo gruppo termoelettrico previsto dal piano di revamping di A2A per l'impianto di Brindisi Costa Morena.
"La Centrale di Brindisi Nord (Edipower- A2A), attualmente inattiva, è in possesso di un provvedimento Aia relativo a un piano industriale che la società non intende attuare perché ne ha presentato un altro fortemente contestato dalle istituzioni locali, e da varie espressioni della società civile. Nel corso di una recente riunione del Comitato Portuale è stato deliberato il rinnovo della concessione n. 15/2011 in favore di Edipower con l’astensione del sindaco di Brindisi, l’assenza del rappresentante dell’amministrazione provinciale e il sorprendente voto favorevole del rappresentante della Regione Puglia", denuncia il Forum.
"Una scelta quest’ultima -rileva l'associazione - in contrasto con le ripetute dichiarazione dell’assessore regionale dell’Ambiente Lorenzo Nicastro che a Brindisi durante il Consiglio Comunale monotematico del gennaio 2014 si era chiaramente espresso contro il progetto di far bruciare Css ( o altro derivato di rifiuti) negli impianti di Edipower previsti dal contestato nuovo piano industriale. La decisione del Comitato Portuale suscita riserve e va contestata perché assunta inopportunamente pochi giorni prima della scadenza del mandato del presidente dell’Ente Portuale, per i contraddittori comportamenti tenuti nella circostanza dalle istituzioni locali (assenza della Provincia, astensione del Comune, voto favorevole della Regione)", sottolinea e chiede il Forum.
Ma anche "per le censure di illegittimità in ordine alla composizione del Comitato deliberante da più parti mosse e, soprattutto, per la incerta mutevole e controversa pianificazione industriale dell’azienda interessata. Chiediamo perciò che la Regione Puglia e le amministrazioni locali chiariscano la loro posizione sul problema e prospettiamo al Comitato Portuale l’opportunità che si determini a congelare la deliberata concessione per un suo riesame dopo i previsti mutamenti interni dell’ente e dopo l’acquisizione e l’approfondimento di tutti i necessari elementi di valutazione". Un fatto è certo: le dichiarazioni pubbliche sono una cosa, i comportamenti di fatto un'altra. Non è una novità per la politica brindisina.
Vale la pena ricordare che, al netto di cambiamenti non comunicati, la posizione del Pd a Brindisi è (o era) per la chiusura della centrale di Brindisi Nord previa ricollocazione occupazionale dei dipendenti. Il sindaco Mimmo Consales e il presidente della Provincia Maurizio Bruno sono entrambi del Pd, l'ultimo ne è anche segretario provinciale. Brigante ha invece espresso un voto contrario all'orientamento dell'assessorato regionale all'Ambiente, agendo con delega della Regione. E il Forum ora punta l'indice sulle posizioni assunte in Comitato portuale dai rappresentanti istituzionali a ridosso delle elezioni regionali, quando ormai da Bari nessuno potrà più rispondere.