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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

"Il terminal non è un affare per Brindisi"

BRINDISI - Terminal crociere a Costa Morena Est. E' l'epicentro delle critiche che si sono riversate sull'Autorità portuale di Brindisi sinoa lla spaccatura certicale dello stesso Comitato portuale nella sua ultima seduta del 2011, sulla delibera per il bando di affidamento dei servizi e della gestione di una struttura che ancora non esiste neppure progettualmente (oppure sì, e il che sarebbe piuttosto grave). BrindisiReport.it ha ricevuto oggi un intervento abbastanza illuminante sulle controindicazioni per l'uso, riguardo l'operazione terminal. Arriva dall'agente marittimo Teo Titi, già assessore al Turismo del Comune di Brindisi ma anche raccomandatario di una grande compagnia del settore. E' stato, in comitato portuale, uno degli oppositori più fermi della delibera passata poi con sette voti su 6 (ma ha votato contro anche il Comune capoluogo), ma non gli è stata concessa la parola nel corso della fase conclusiva di quella riunione. Lo pubblichiamo integralmente.

BRINDISI - Terminal crociere a Costa Morena Est. E' l'epicentro delle critiche che si sono riversate sull'Autorità portuale di Brindisi sino alla spaccatura certicale dello stesso Comitato portuale nella sua ultima seduta del 2011, sulla delibera per il bando di affidamento dei servizi e della gestione di una struttura che ancora non esiste neppure progettualmente (oppure sì, e il che sarebbe piuttosto grave). BrindisiReport.it ha ricevuto oggi un intervento abbastanza illuminante sulle controindicazioni per l'uso, riguardo l'operazione terminal. Arriva dall'agente marittimo Teo Titi, già assessore al Turismo del Comune di Brindisi ma anche raccomandatario di una grande compagnia del settore. E' stato, in comitato portuale, uno degli oppositori più fermi della delibera passata poi con sette voti su 6 (ma ha votato contro anche il Comune capoluogo), ma non gli è stata concessa la parola nel corso della fase conclusiva di quella riunione. Lo pubblichiamo integralmente.

"Riguardo la tanto discussa decisione dell’Autorità Portuale legata alla gara sull’affidamento dei servizi del futuro terminal crociere provvisorio a Costa Morena Est, ritengo necessario ed utile un intervento e un chiarimento. Lo ritengo necessario in quanto da componente del Comitato Portuale, in rappresentanza della categoria degli agenti marittimi, ho preferito votare no alla proposta di tale delibera, comunque approvata. Il mio dissenso è legato ad una serie di timori e perplessità  che non ho potuto esprimere, come ormai noto, durante la discussione in Comitato e che di seguito elenco.

Non comprendo il motivo per il quale si è voluta dare priorità assoluta alla gara per l’individuazione del soggetto che gestirà i servizi di un terminal, e non alla creazione del terminal. Temo che una gara che tenga conto dei requisiti tecnici del partecipante piuttosto che quelli economici possa risultare discriminante  e poter favorire in maniera netta solo una società che ha già manifestato ufficialmente un interesse.

Qualora venisse affidata tale gestione ad una società partecipata da compagnie di navigazione che scalano a Bari (quali Royal Caribbean e Msc), temo che il loro interesse possa essere quello di controllare il porto di Brindisi escludendo eventuali concorrenti. Credo infatti che queste compagnie non abbiano interesse a trasferirsi dal porto di Bari, in quanto lascerebbero un porto che per le crociere che imbarcano passeggeri è commercialmente più avvantaggiato rispetto a Brindisi.

Avrei voluto chiedere di inserire, allora, che il futuro concessionario presti garanzie di traffico. Visto che la gara si basa soprattutto sulle qualità tecniche e molto poco su quelle economiche, il dubbio è che un canone annuale fisso troppo basso non impegni il concessionario a puntare sul nostro porto. Un importo esiguo potrebbe infatti rientrare in un budget e nella strategia di ‘controllo’ suddetta senza creare alcuno sviluppo.

In linea con quelle che sono le strategie della  stessa Autorità Portuale e della collettività in genere, sono convinto che il porto interno debba continuare ad avere un ruolo strategico per le crociere. Quindi  mi auguro che quando questa gara verrà assegnata, le navi di piccole e medie dimensioni possano continuare a trovare ormeggio in città, senza che ci possano essere rivendicazioni da parte del futuro concessionario.

Mi sorge spontanea una domanda: se il terminal potrà ospitare solo le grandi navi, e considerato che queste ultime non arriveranno prima del 2014 visti lunghi tempi di programmazione commerciale,  quale interesse potrà avere il concessionario se non quello di controllare il porto? Ho cercato di sintetizzare in questi punti quali sono le mie preoccupazioni e tengo a precisare che sono d’accordo con il presidente Haralambides sulla necessità di trovare soluzioni alternative per quelle navi che per le loro dimensioni non troverebbero ormeggio nel porto interno.

Il porto di Brindisi purtroppo ha tante limitazioni che restringono molto la scelta dell’ubicazione dell’ormeggio delle navi di oltre 300 metri. Limitazioni di lunghezza per il porto interno, di altezza (per il cono di atterraggio) nel porto medio. Pertanto il progetto di realizzare il terminal definitivo alla Diga di Punta Riso per le navi di grosse dimensioni ci trova pienamente d’accordo".

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