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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Regione, altri 75 milioni si aggiungono ai 60 già stanziati per le zone industriali

BARI - Nuova vita per le zone industriali. Parte la realizzazione delle infrastrutture previste dal bando regionale per gli insediamenti produttivi e, dopo la modifica del Piano Pluriennale di Asse (Ppa), la stessa dotazione di questo intervento, inizialmente da 60 milioni, si arricchisce di oltre 40 milioni, facendo salire a 100 milioni le risorse complessive e a 67 (ed anche più) gli enti beneficiari, cioè Comuni e Consorzi Asi. Ad arricchire il quadro interverrà nei prossimi mesi un nuovo intervento che mette a disposizione delle zone industriali altri 35 milioni. Dunque un’accelerata vertiginosa, tutta indirizzata ad attrarre in Puglia nuovi investimenti sollecitati da una rete di infrastrutture moderne ed efficienti assicurate da 75 milioni complessivi, in aggiunta alle risorse precedenti.

BARI - Nuova vita per le zone industriali. Parte la realizzazione delle infrastrutture previste dal bando regionale per gli insediamenti produttivi e, dopo la modifica del Piano Pluriennale di Asse (Ppa), la stessa dotazione di questo intervento, inizialmente da 60 milioni, si arricchisce di oltre 40 milioni, facendo salire a 100 milioni le risorse complessive e a 67 (ed anche più) gli enti beneficiari, cioè Comuni e Consorzi Asi. Ad arricchire il quadro interverrà nei prossimi mesi un nuovo intervento che mette a disposizione delle zone industriali altri 35 milioni. Dunque un’accelerata vertiginosa, tutta indirizzata ad attrarre in Puglia nuovi investimenti sollecitati da una rete di infrastrutture moderne ed efficienti assicurate da 75 milioni complessivi, in aggiunta alle risorse precedenti.

Una vera rivoluzione per le zone industriali dove, grazie ai nuovi interventi destinati in parte ad aree esistenti in parte a nuove aree, potranno essere realizzate strade, illuminazione, reti energetiche e per la fornitura di acqua industriale, video sorveglianza, infrastrutture Ict, ma anche mense, centri diurni per l’infanzia e nidi. Miglioreranno così le condizioni degli insediamenti industriali sotto il profilo ambientale grazie al rispetto delle caratteristiche paesaggistiche e sarà facilitata la vita dei lavoratori e delle lavoratrici con la realizzazione di servizi reali. Oggi 14 Comuni e 1 Consorzio Asi hanno firmato con la Regione Puglia il disciplinare che regola il rapporto tra la Regione stessa e gli  enti aggiudicatari delle risorse e che precede l’avvio delle gare d’appalto per l’assegnazione dei lavori, scandendo con un cronoprogramma le fasi dell’intervento.

Le firme in calce al disciplinare sono quelle dei sindaci di Acquaviva delle Fonti, Monopoli, Noci, Toritto, Putignano e Castellana Grotte per la provincia di Bari; di Tuglie, Copertino, Bagnolo del Salento, Monteroni, Andrano e Matino per la provincia di Lecce; di Pietra Montecorvino per la provincia di Foggia e di Canosa di Puglia per la Bat; chiude l’elenco il Consorzio Asi di Bari. Per la Regione Puglia firma il direttore d’Area responsabile della linea di intervento. Tutti e quindici gli enti hanno programmato investimenti per 26milioni 440mila euro, dei quali la maggior parte sarà finanziata con fondi comunitari (21milioni 921mila euro) e quello che resta (quasi 4milioni 519mila euro) sarà a carico del beneficiario. Nove Comuni hanno già firmato il disciplinare nei giorni scorsi e altri 11 si apprestano a sottoscriverlo nelle prossime settimane.

Dopo la firma del documento parte l’impegno da parte dei beneficiari a realizzare le opere nel più breve tempo possibile bandendo le gare d’appalto a favore delle imprese locali per assegnare i lavori. Così saranno completate tante zone industriali (sono circa 200 in tutta la Puglia tra aree Pip, Piano per gli insediamenti produttivi, e Asi, Aree di Sviluppo industriale) e allo stesso tempo sarà sostenuto il settore edile provato dalla crisi. Il bando, che si chiama per intero “Iniziative per le infrastrutture di supporto degli insediamenti produttivi”, è uno degli interventi più innovativi della Regione Puglia. Il primo obiettivo che ha perseguito è stato quello di spingere gli enti locali pugliesi a dotarsi dei nuovi strumenti previsti dal codice dell’amministrazione digitale. Per accedere al bando occorreva infatti avere la posta elettronica certificata, la firma digitale e utilizzare il Sit, il Sistema informativo territoriale, sul quale sono evidenziate le zone interessate dagli interventi per poter avere in tempo reale un quadro dei progetti programmati.

Inoltre, nella valutazione dei progetti, si è tenuto conto della sostenibilità finanziaria della gestione delle opere realizzate. In pratica una volta ultimata l’opera, il Comune deve dimostrare di poterla mantenere in esercizio. Per questo gli enti locali candidati hanno presentato un piano di gestione attraverso il quale dimostrano di poter far fronte a quest’obbligo, attraverso le proprie entrate oppure dando le opere in gestione ad un privato. Altro aspetto degno di nota è stato il rilievo attribuito alla sostenibilità ambientale dell’intervento. Il punteggio attribuito ai progetti ha tenuto conto infatti di alcuni aspetti quali il riuso delle acque piovane, industriali e di fognatura nera depurate, le misure di miglioramento della qualità dell’aria, la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’introduzione della tecnologia a led nell’illuminazione pubblica esterna. Nonostante le numerose novità, il bando ha registrato un vero e proprio boom di domande: sono state infatti 149 le richieste arrivate alla Regione e 88 quelle giudicate ammissibili.

Sono state presentate da 143 Comuni, 5 Consorzi Asi e una Provincia (Brindisi). La dotazione originaria di 60milioni di euro è oggi elevata a 100milioni, grazie alla modifica del Piano Pluriennale di Asse, il che ha permesso lo scorrimento della graduatoria per un’altra trentina di enti oltre i 37 iniziali. Così saranno finanziati più di 67 enti, che investiranno circa 113 milioni di euro. Chiuso questo bando, già si pensa al futuro. La modifica del Piano Pluriennale di Asse ha permesso infatti non solo lo scorrimento della graduatoria ma la creazione di un nuovo intervento dedicato alle iniziative per migliorare l’efficienza gestionale dei sistemi infrastrutturali di competenza dei Consorzi Asi. La nuova azione, che partirà entro settembre, ha l’obiettivo di promuovere interventi in grado di rafforzare le capacità gestionali degli enti gestori contribuendo ad elevare la sostenibilità economica delle aree, a ridurre il fabbisogno di risorse finanziarie aggiuntive e ad orientare le risorse verso l’innovazione e la qualificazione dei servizi e delle reti infrastrutturali.

Per farlo mette a disposizione dei cinque Consorzi Asi della Puglia 35milioni di euro, che saranno assegnati non con un bando, ma con una procedura concertativa sulla base dei progetti di infrastrutture presentati dai consorzi. Questi dovranno riguardare le reti energetiche possibilmente alimentate da fonti rinnovabili, le reti per la fornitura di acque industriali, le infrastrutture per la sicurezza, le infrastrutture Ict e varie infrastrutture di completamento. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati in aree già esistenti. Questa attività di finanziamento è condizionata tuttavia alla presentazione di opportuni piani di gestione dei servizi da parte dei Consorzi Asi.

“Penso che stiamo interpretando al meglio il salto di qualità richiesto alle classi dirigenti che si trovano ad affrontare difficoltà diffuse in un passaggio di che vede problemi di spessore economico-finanziario impensabili quando abbiamo assunto i mandati”. Eppure, secondo Vendola, “questa è un’occasione di riqualificazione della spesa pubblica, per capire qual è il bene comune”. “Da un lato avvieremo politiche attive per il lavoro, con bandi rivolti verso target specifici”. Questi interventi hanno suscitato molto interesse tra gli investitori esteri: sulla questione Vendola ha riportato un aneddoto: “Nei giorni scorsi, durante il ricevimento presso l’ambasciata Usa in onore del senatore Kerry in visita in Italia, è venuta da me quasi una processione di appartenenti al corpo diplomatico accreditato in Italia. Ciascuno degli ambasciatori ha voluto sottolineare l’interesse delle imprese del proprio paese ad investire in Puglia: sicuramente per la qualità delle infrastrutture, l’armonia istituzionale di cui è testimone l’Anci, ma anche per la presenza di una politica industriale che accompagna le imprese a diventare competitive”.

“Basta interventi a pioggia”, ha detto la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. “Queste azioni dimostrano che stiamo finanziando le aree industriali per la prima volta con una logica di sistema nella quale prevediamo nuove infrastrutture, ma senza trascurare il loro mantenimento e la gestione nel tempo. Non vogliamo cattedrali nel deserto ma un sistema efficiente che generi attrazione degli investimenti. Per questo esortiamo i Comuni e i Consorzi Asi a realizzare nel più breve tempo possibile le gare d’appalto. Così le risorse comunitarie resteranno nel territorio e sarà accelerata la realizzazione delle opere pubbliche e il coinvolgimento delle imprese che si insedieranno”.

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