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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Ceglie Messapica

"Rifare il Pug decisione sciagurata. In 18 mesi? Non ci prendiamo in giro"

CEGLIE MESSAPICA - Riepilogo delle puntate precedenti. La Regione nega il parere di compatibilità al Pug di Ceglie Messapica, ma la Regione stessa dice che niente è perduto, che il Pug si può anzi si deve salvare, cominciando dalla convocazione della conferenza dei servizi. L’amministrazione comunale, attraverso il sindaco Luigi Caroli, sostiene che la strada più breve – ed economicamente più conveniente - è quella di rifare tutto daccapo. Quale è la verità? Dopo aver sentito i pareri del sindaco Caroli, dell’ex primo cittadino Pietro Federico, dell’assessore regionale Angela Barbanente e del progettista Dino Borri, abbiamo interpellato l’opposizione. Parla l’ex vice sindaco Nicola Trinchera.

CEGLIE MESSAPICA - Riepilogo delle puntate precedenti. La Regione nega il parere di compatibilità al Pug di Ceglie Messapica, ma la Regione stessa dice che niente è perduto, che il Pug si può anzi si deve salvare, cominciando dalla convocazione della conferenza dei servizi. L’amministrazione comunale, attraverso il sindaco Luigi Caroli, sostiene che la strada più breve – ed economicamente più conveniente - è quella di rifare tutto daccapo. Quale è la verità? Dopo aver sentito i pareri del sindaco Caroli, dell’ex primo cittadino Pietro Federico, dell’assessore regionale Angela Barbanente e del progettista Dino Borri, abbiamo interpellato l’opposizione. Parla l’ex vice sindaco Nicola Trinchera.

Consigliere Trinchera, l’assessore regionale Angela Barbanente ha bollato come “inquietante”, nonché suscettibile di un ricorso alla Corte dei Conti, la scelta di rifare il Piano urbanistico generale. Che farà l’opposizione?

Al momento sono cadute le norme di salvaguardia del Piano urbanistico generale, il sindaco può ancora avviare la procedura per richiedere la conferenza dei servizi, se non lo farà e andrà avanti così come ha annunciato personalmente credo che sia giusto interessare la Corte dei Conti.

Il sindaco Pietro Federico aveva promesso di licenziare il Pug entro il primo anno di mandato. Se la città subisce adesso questa impasse, la responsabilità pesa anche sull’amministrazione uscente, incapace di mantenere gli impegni: perché?

E’ vero. In campagna elettorale fu promesso l’approvazione entro un anno. L’iter burocratico del piano ha prolungato i tempi tanto da far giungere la maggioranza alla convinzione che fosse giusto seguire la strada del commissario ad acta.

Secondo affermazioni, più o meno sotterranee, quel ritardo è dovuto anche alla “questione Montevicoli”. Si dice che lei o la sua famiglia abbiate in quella contrada un terreno di proprietà, al pari di altri due consiglieri comunali della ex maggioranza, in nome dei quali la zona è diventata edificabile, una modifica sostanziale rispetto al Pug della giunta Mita. Cosa c’è di vero in tutto questo?

La zona è già tutta edificata. I tre condoni edilizi hanno portato alla luce una superficie edificata, in metri cubi, superiore all’indice di fabbricabilità previsto all’interno del Pug. Il Piano ha l’obiettivo di porre termine all’abusivismo selvaggio sistemando tutta la zona. In merito al terreno di proprietà parliamo di 2000 metri quadri che mia moglie ha avuto in  eredità (l’atto notarile è a disposizione). Il Pug prevede per quella zona  un lotto minimo di 4.500  metri quadri e il comparto di 20.000  metri quadri, quindi su una proprietà di 2000 metri quadri, come la mia, non è possibile costruire.

La giunta Magno prima, la giunta Annese poi, caddero proprio sulla vicenda Pug, che determinò irreversibili crisi di maggioranza. Anche in quei casi si parlò di interessi privati, sui famosi terreni in contrada Fedele Grande. Le ripeto la domanda: cosa c’è di vero, in tutto questo?

Non è un mistero per nessuno. Nel 2001 il sindaco Magno e nel 2003 il sindaco Annese, dopo aver confermato l’incarico al professore Dino Borri con una nuova convenzione ancora in vigore, dovettero abbandonare il campo a causa del Piano urbanistico. Lo hanno più volte dichiarato loro stessi. Se c’erano questioni private, bisogna chiederlo direttamente a Magno e ad Annese.

Se rifare oggi tutto daccapo è davvero, oggettivamente, l’opzione meno conveniente sul piano finanziario e dei tempi di realizzazione, a chi e perché conviene questo azzeramento, secondo lei?

Ripartire nelle procedure per realizzare un nuovo Pug è una decisione sciagurata per l’interesse della città. Ceglie Messapica sarebbe l’unico Comune della Puglia a seguire questa strada. Mi chiedo: vogliono veramente dare un Pug alla città o gli obiettivi sono altri?

E’ vero che lei, in consiglio comunale, ha avallato l’intenzione della amministrazione di non pagare la parcella richiesta per la Vas, al professore  Dino Borri?  Una intenzione simile espone il Comune al rischio di un contenzioso.

Ho solo detto che bisogna smetterla di minacciare, che se ci sono delle inadempienze vadano avanti e non continuino a gridare inutilmente alla luna.

Il sindaco Caroli ha promesso di investire quelle somme nell’incarico a un nuovo progettista, e di consegnare un Pug nuovo di zecca alla città entro 18 mesi. E se ci riuscisse?

E’ solo voler prendere in giro la gente. Il periodo prospettato non è sufficiente nemmeno al  rispetto dei tempi tecnici previsti dalla normativa.

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