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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Rifiuti, i CinqueStelle: "No a mega impianti di compostaggio a Brindisi"

Il consigliere regionale Bozzetti: "Rossi intervenga per arginare i soprusi del governatore Emiliano e il Pd"

BRINDISI  - Tornano a dire no ai mega impianti compostaggio nel comune di Brindisi i CinqueStelle, in rotta di collisione con le politiche del governatore della regione Puglia in tema di rifiuti. E chiedono al neo sindaco Riccardo Rossi di intervenire quanto prima per arginare Emiliano e il Pd, il partito che ha sostenuto l'ingegnere nella competenzione elettorale.

Gianluca Bozzetti-4L'opposizione con contestuale appello al primo cittadino arriva dal consigliere regionale Gianluca Bozzetti, alla luce degli ultimi avvenimenti e in particolare dei "no" dei comuni di Soleto e Nardò, ad ospitare l’impianto di compostaggio anaerobico che la Regione prevede di realizzare nel Salento. "Per il Comune di Brindisi sembra riaprirsi la possibilità di ospitare l’impianto", sostiene Bozzetti. “Non sono contro la realizzazione di impianti di compostaggio pubblici, ma bisogna rispettare precise condizioni. Mi preoccupa il rischio di ritrovarci ancora una volta vittime di speculazioni tra il pubblico e il privato con un evidente danno per i cittadini e l’ambiente", spiega

" Tra qualche anno - prosegue - non vogliamo ritrovarci con due mega impianti di compostaggio anaerobico proprio dentro casa, quello da 80 mila tonnellate proposto da A2A e quello da 60 mila proposto dalla Regione Puglia, a fronte di un consumo di Forsu di 60 mila tonnellate per l’intera provincia di Brindisi (circa 400 mila abitanti)", sottolinea il pentastellato. "Si tratta di Impianti che per la loro natura bruceranno biogas per produrre energia e saranno l’ennesimo serbatoio di inquinanti, restituendoci tra l’altro un compost di bassa qualità da poter riutilizzare. Insomma ancora una volta la cittadinanza brindisina rischia di finire dalla padella nella brace”. 
“Bisogna mettere un argine - continua - ai continui soprusi di Emiliano sul nostro territorio. L’impianto a gestione pubblica a Brindisi deve, obbligatoriamente, passare da alcuni punti a tutela del territorio e dei cittadini: ad esempio le piccole dimensioni, non oltre le 20 mila tonnellate, con l’introduzione graduale di impianti di comunità e domestici, per evitare di far arrivare immondizia anche da fuori regione. L’impianto dovrebbe essere poi di tipo aerobico e non anaerobico, per poter ottenere compost di qualità da poter riutilizzare e senza altre emissioni. Brindisi non ha bisogno di bruciare biogas per produrre altra energia. Tutto ciò potrà avvenire solo se vi sarà una concreta marcia indietro da parte di A2A sulla realizzazione del proprio mega-impianto di compostaggio anaerobico, a meno che non vi siano già stati accordi tra le parti (Regione, Comune, A2A) sui quali la cittadinanza è stata lasciata all'oscuro"

. Auspico - conclude - che un sindaco che si definisce “ambientalista” a Brindisi saprà gestire al meglio questa situazione, perseguendo l’unico interesse possibile, ovvero quello della tutela dell’ambiente, della salute e del territorio brindisino e non quelli di partito o delle lobby di turno”. Rossi, dal canto suo, ha già espresso la contrarietà al progetto di A2a.

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