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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Scaroni conferma in Commissione bilancio: "Eni bonificherà i siti inquinati"

ROMA – Paolo Scaroni ha confermato nuovamente stamani in Commissione bilancio alla Camera la decisione di Eni di procedere alle bonifiche dei siti inquinati di interesse nazionale dove operano stabilimenti del colosso chimico ed energetico italiano. Anche se, ha sottolineato Scaroni davanti ai deputati della commissione, Eni non farà altro che andare a porre rimedio a danni fatti da altri, ma in questo caso prevale la responsabilità sociale dell’azienda, ma prima ancora la volontà dell’Europa. Tra i siti in questione c’è anche quello di Brindisi, dove è già operativo un accordo di programma sulle bonifiche, sottoscritto sin qui dalle maggiori aziende operanti nell’area, Enel inclusa.

ROMA – Paolo Scaroni ha confermato nuovamente stamani in Commissione bilancio alla  Camera la decisione di Eni di procedere alle bonifiche dei siti inquinati di interesse nazionale dove operano stabilimenti del colosso chimico ed energetico italiano. Anche se, ha sottolineato Scaroni davanti ai deputati della commissione, Eni non farà altro che andare a porre rimedio a danni fatti da altri, ma in questo caso prevale la responsabilità sociale dell’azienda, ma prima ancora la volontà dell’Europa. Tra i siti in questione c’è anche quello di Brindisi, dove è già operativo un accordo di programma sulle bonifiche, sottoscritto sin qui dalle maggiori aziende operanti nell’area, Enel inclusa.

L'Eni potrebbe spendere globalmente sino a 2,5-3 miliardi di euro  per le bonifiche ed i danni ambientali di nove siti chimici operativi o dismessi in Italia. Sono quelli di Porto Torres, Gela, Priolo, Crotone, Brindisi, Cengio, Pieve Vergante, Mantova e Napoli orientale. Su questi siti Scaroni ha infatti detto “che si sta cercando un accordo globale perchè ce lo impone la normativa europea” e le intese saranno con gli enti locali ed il ministero dell'Ambiente.

“Abbiamo ereditato - ha sottolineato Scaroni nel corso dell'audizione - tutti questi ‘cadaveri’ della chimica italiana che qualcun altro ha inquinato e stiamo cercando di raggiungere un'intesa di modello europeo per chiudere una volta per tutte nove grandi siti inquinati, pagando del denaro per la bonifica e come danno ambientale, che sarà calcolato dal ministero dell'Ambiente, tenendo conto di una serie di parametri”. L'intervento, ha aggiunto Scaroni, costerà fino a 2,5/3 miliardi di euro”. A Brindisi, Eni opera con Polimeri Europa (cracker, produzione e lavorazione dell'etilene), Enipower (centrale a turbogas), Syndial (società di servizi del petrolchimico consortile) e Snam.

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