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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Elicotteri e delocalizzazione, la fabbrica in sciopero

Scattate stamani le 8 ore di astensione alla Leonardo di Sbitri. Il sindaco incontra i lavoratori

BRINDISI - È arrivato il giorno dello sciopero, oggi a Brindisi, dello stabilimento Leonardo Elicotteri, ex Finmeccanica AgustaWestland, dove i delegati di fabbrica e i sindacati dei metalmeccanici avevano nei giorni scorsi stabilito in 8 ore la durata del l'astensione dal lavoro. Da tempo nel sito di Contrada Sbitri non si vedeva una azione di lotta di questa entità. Ma, dicono i lavoratori, i mancati riscontri da parte del gruppo Leonardo alle questioni sollevate su blocco del turn-over e delocalizzazione, hanno contribuito ad accrescere preoccupazioni fondate sul futuro dello stabilimento.

Il punto è proprio questo. I sindacati non si sottraggono al confronto su ristrutturazioni e nuove politiche industriali di Leonardo, ma non sono disposti ad accettare scelte e situazioni che non tengano conto delle domande poste dai lavoratori. Il blocco del turn-over inevitabilmente restringe i livelli occupazionali e non copre la perdita delle professionalità di operai e tecnici altamente speciizzati andati in quescienza. Il trasferimento di cicli produttivi alla controllata polacca Pzl-Swidnik senza assegnazione a Brindisi di nuovi piani e progetti rende il futuro incerto, perchè la risposta alle sfide competitive internazionali non puó essere solo la riduzione dei costi del lavoro.

Il sindaco Riccardo Rossi con i lavoratori di Leonardo Elicotteri Brindisi-2

Una preoccupazione che si estende a tutto l'indotto che ruota nel territorio attorno al sito brindisino di Leonardo Elicotteri. Stamani, per questo, il sindaco Riccardo Rossi si è recato a Sbitri per incontrare fuori dai cancelli della fabbrica i lavoratori, i delegati e i dirigenti sindacali impegnati nei picchetti, per ascoltare le richieste di sostegno rivolte alle istituzioni locali dai dipendenti in sciopero, per giungere ad ottenere un confronto con l'azienda sul futuro dello stabilimento, nato da un episodio che non va dimenticato: il salvataggio della fabbrica e dei posti di lavoro dopo la controversa vicenda del fallimento della Saca, il salvataggio attraverso Efim Agusta, poi il passaggio a, Finmeccanica e la costruzione del nuovo sito produttivo. Decenni di storia industriale e sindacale. 

“Chiederò immediatamente all’azienda un incontro per capire le loro intenzioni e il loro piano industriale", dichiara il sindaco. "Sarò accanto a questi 400 lavoratori che meritano la massima vicinanza da parte dell’amministrazione comunale e lo farò innanzitutto pretendendo risposte. Poi decideremo le azioni da mettere in campo per la salvaguardia di una realtà importante per il tessuto produttivo di Brindisi”.

Uilm: “Bisogna convocare tutte le parti in causa”

Da quanto riferito dal segretario provinciale della Uilm, Alfio Zaurito, l’adesione allo sciopero ha rasentato il 100 per cento. “Ci aspettiamo indicazioni positive – spiega il sindacalista – anche dai lavoratori che alle 13 inizieranno il secondo turno”. Zaurito mostra apprezzamento per la presenza del sindaco Rossi, “un fattore benevolo da un punto di vista morale”. “Ma La sola presenza – prosegue - non basta. Bisogna convocare tutte la parti in causa politiche per fare quadrato sulla situazione e denunciare questo stillicidio che avviene nella provincia, dove si perdono continuamente posti di lavoro, nonostante il governo abbia dichiarato un miliardo di investimenti”.

La questione sarà al centro di un tavolo instaurato nei giorni scorsi con il consorzio Asi, Confindustria e le parti sociali, ma questo non basta. “Bisogna alzare il tiro – afferma il sindacalista - e parlare sia con la task force regionale che con il governo. Soprattutto nel Mezzogiorno la disoccupazione giovanile supera il 55 per cento e non vediamo nulla di positivo”.

A livello politico, va registrato nei giorni scorsi l’interessamento dei parlamentari del Movimento cinque stelle. Il segretario della Uilm, in particolare, ha incontrato la deputata Anna Macina, che ha riferito di aver posto il problema all’attenzione del ministero dello Sviluppo Economico”. Per quanto riguarda le relazioni con l’azienda, si rimarco come “le discussioni non si fanno a Brindisi ma a Roma”. “Ormai discute a livello verticistico – afferma Zaurito - e questo sta procurando notevoli gap dal punto di vista organizzativo”. 

Fiom Cgil: “Il governo investa anche in questo sito”

Angelo Leo, segretario provinciale della Fiom-Cgil Brindisi, riferisce a BrindisiReport che “l’adesione è stata superiore al 90 per cento”. “Lo sciopero – dichiara Leo - è di resistenza, perché l’obiettivo è quello di impedire lo svuotamento di questo importantissimo e molto avanzato sito industriale, in quanto negli ultimi tempi le persone che vanno in pensione, o naturalmente o tramite articolo 3, non sono sostituite. Non ci sono nuove assunzioni di giovani”. 

Sciopero Leonardo 2-2-2

“Questa mancanza di turnover – prosegue il sindacalista - impedisce lo svolgimento dei carichi di lavoro che sono stati fissati: diminuisce quindi la capacità di produrre. Questo può portare nel tempo a un preoccupante calo, specie in una situazione in cui alcune lavorazioni della Leonardo sono state trasferite o in altri siti italiani o addirittura in Polonia”.

Leo Rimarca “l’atto di responsabilità con cui i lavoratori hanno perso una giornata di lavoro per chiedere una risposta all’azienda: una risposta sul sito di Brindisi, che è il più antico di Leonardo”. Alla luce anche di tale atto di responsabilità, Leo invita nuovamente il ministro Di Maio, dopo aver annunciato un investimento per il sito Leonardo di Pomigliano, a impegnarsi anche per lo stabilimento di Brindisi. “Noi – afferma - non siamo per le guerre fra territori, ma chiediamo che si spalmi questo intervento su vari siti. Se abbiamo un gioiello e questo viene intaccato si opera una grave attacco ai livelli di sviluppo e di occupazione del territorio”. 

Sciopero Leonardo-3

Leo manifesta inoltre apprezzamento per il fatto che il sindaco di Brindisi, nonché presidente della Provincia, Riccardo Rossi, abbia incontrato i lavoratori, “impegnandosi ad aprire un tavolo di discussione su questo importante problema”. “Allo stesso tempo siamo rimasti basiti dal fatto che nonostante lo sciopero sia stato annunciato, con le dovute preoccupazioni – conclude il segretario Fiom - non abbiamo visto la presenza di livelli della politica parlamentari o regionali che abbiano avuto la stessa sensibilità del sindaco. E quindi ci aspettiamo che riparino a questo. Un sacrificio così grosso dei lavoratori, non può essere ignorato dalla politica”. 
 

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