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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Scoppia la protesta dei commercianti

BRINDISI - Settecentocinquantatre attività commerciali chiuse nel 2011; 1.967 posti di lavoro persi solo nell'ultimo anno; 1299 società in liquidazione o scioglimento; 18.661 disoccupati nella sola città di Brindisi. Sono i numeri tragici solo all'anno passato, e si leva il grido disperato dei commercianti per invertire una tendenza che potrebbe portare alla morte di un intero settore economico se non vengono posti urgentemente dei correttivi.

BRINDISI - Settecentocinquantatre attività commerciali chiuse nel 2011; 1.967 posti di lavoro persi solo nell'ultimo anno; 1299 società in liquidazione o scioglimento; 18.661 disoccupati nella sola città di Brindisi. Sono i numeri tragici solo all'anno passato, e si leva il grido disperato dei commercianti per invertire una tendenza che potrebbe portare alla morte di un intero settore economico se non vengono posti urgentemente dei correttivi.

Parte la campagna “Ora Basta” organizzata dalla Confesercenti di Brindisi. Non solo un'affissione di manifesti che contengono la drammaticità dei dati del fenomeno della desertificazione, ma anche una raccolta firme dei cittadini da sensibilizzare sul tema della crisi. L’iniziativa parte da Confesercenti ma accomuna tutti gli operatori che si sentono abbandonati al loro infausto destino, soprattutto dalla politica che per anni non ha dato alcun contributo a risollevare le sorti del commercio.

“Ora basta – dice Tony D’Amore presidente di Confesercenti - i numeri sono da fallimento e all’orizzonte di prospettive non se ne vedono. Analizzando i dati forniti dalla Camera di Commercio e dal Centro per l’impiego, l’indignazione lascia il passo alla rabbia, uno stato d’animo che, mescolato con l’atavica amarezza per l’immobilismo ed il menefreghismo nei confronti del commercio, ci fa urlare a voce alta l’ultimo appello possibile. Ora basta, basta con le belle parole. Basta con l’interesse di pochi. Basta con l’indifferenza”.

“Basta con la logica del ricatto, frutto del mancato sviluppo. Dobbiamo, tutti insieme, fare sistema; costringere – dice D’Amore - la politica ad ascoltare le istanze della categoria; combattere la battaglia per il nostro lavoro, prima che sia troppo tardi. Facciamo qualcosa, aspettare che qualcun altro si occupi di noi equivale ad aspettare il fallimento della città”.

I commercianti sono partiti anche con una campagna di raccolta firme che ha un duplice obiettivo. Oltre a quello di informare la cittadinanza, la petizione sarà consegnata nelle mani di tutti i candidati sindaco affinchè il tema del lavoro e del commercio sia inserito nel programma di tutti i candidati che aspirano a governare la città.

Stamattina lungo i corsi principali, dove le attività chiudono quasi quotidianamente, sull’ingresso di ogni attività dismessa nel cuore della Città c’erano affissi i manifesti con lo slogan “Ora Basta”. All’intersezione dei tre corsi principali gli esercenti avevano piazzato un banchetto per la raccolta firme, in altri tempi ne avrebbero raccolto a valanga in poche ore. Un tempo Piazza del Popolo all’incrocio tra Corso Umberto, Corso Roma e Corso Garibaldi era il cuore pulsante della Città, il crocevia del commercio, stamattina nonostante fosse sabato era quasi un deserto.

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