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"Servizi, Piano regolatore e logistica: questo sapremmo farlo anche noi"

BRINDISI – Si attende da un giorno all’altro la decisione del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, per la nomina dei presidenti delle tre Autorità Portuali pugliesi, che molto probabilmente avverrà contestualmente per Bari (Autorità del Levante), Taranto e Brindisi. Nel primo caso dovrebbe essere riconfermato Francesco Mariani, al momento al lavoro come commissario, a Taranto sembra che a Matteoli non vada bene la nomina di Salvatore Giuffrè (anch’egli in carica come commissario) in un primo momento data per scontata, a Brindisi c’è in gioco la designazione del sindaco Domenico Mennitti per il Hercules Haralambides, professore greco di Economia marittima e Logistica all’Università di Rotterdam, su cui è pienamente d’accordo il coordinatore provinciale del Pdl, Luigi Vitali.

BRINDISI – Si attende da un giorno all’altro la decisione del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, per la nomina dei presidenti delle tre Autorità Portuali pugliesi, che molto probabilmente avverrà contestualmente per Bari (Autorità del Levante), Taranto e Brindisi. Nel primo caso dovrebbe essere riconfermato Francesco Mariani, al momento al lavoro come commissario, a Taranto sembra che a Matteoli non vada bene la nomina di Salvatore Giuffrè (anch’egli in carica come commissario) in un primo momento data per scontata, a Brindisi c’è in gioco la designazione del sindaco Domenico Mennitti per il Hercules Haralambides, professore greco di Economia marittima e Logistica all’Università di Rotterdam, su cui è pienamente d’accordo il coordinatore provinciale del Pdl, Luigi Vitali.

BrindisiReport.it, partendo dal fatto che potrebbe trattarsi del primo cittadino di un altro Paese della Ue a ricoprire la carica di presidente di un’Autorità Portuale italiana, ha invitato i candidati locali allo stesso incarico, una lista tenuta in scarsa considerazione dagli enti preposti alla formazione della terna da sottoporre al ministro, ad esprimere una propria opinione su due domande poste dal giornale. Hanno risposto in tre. Roberto Serafino, Calogero Casilli, entrambi ingegneri e specialisti in logistica, e l’architetto Carlo Sciarra. Quasi lapidarie le risposte di Serafino, più dettagliate quelle di Casilli e Sciarra. Le sottoponiamo ai lettori.

1. Brindisi Città d’Acqua, Brindisi candidata a Capitale della cultura europea. Ma, paradossalmente, anche una città priva di risorse umane, a giudicare dal fatto che tra tanti candidati locali alla presidenza dell’Autorità Portuale, per gli amministratori del territorio nessuno sembra all’altezza del compito e si va a cercarne uno altrove. E’ un problema di distacco reale tra la politica e le questioni concrete di funzionamento del porto, è la ennesima rinuncia a cercare a Brindisi una soluzione strategica per Brindisi, è la politica che nei fatti rinuncia al compito di cominciare a costruire una classe dirigente locale, mettendo alla prova le risorse professionali della città?

Casilli: Caro direttore,  sono fortemente convinto che nella nostra città vi sono le risorse professionali necessarie per risollevare le sorti della nostra comunità. Penso inoltre, che fra i professionisti che hanno risposto ai bandi degli enti locali brindisini, mettendo a disposizione della città le loro capacità professionali maturate in Italia e all’estero, vi è certamente almeno un potenziale ottimo Presidente dell’Autorità Portuale. Come avrai certamente notato, nell’era della comunicazione mediatica la vera “innovazione” culturale introdotta in questi anni da alcuni politici, è quella per cui è più importante comunicare piuttosto che fare.

Purtroppo, per qualche amministratore è più importante organizzare un bel convegno con tanti esperti, dove si espongono teorie e progetti mirabolanti, quasi sempre  irrealizzabili, piuttosto che risolvere i problemi reali di una comunità. Questo è accaduto a Brindisi, in tante occasioni in questi ultimi anni, dove la città ha assistito alla presentazione di una serie di iniziative con slogan ad effetto ed eventi mediatici di dubbia utilità concreta per i cittadini, alcuni dei quali sono quelli che ricordi tu nella domanda che fai.

Tutto questo è accaduto e sta accadendo, mentre l’economia brindisina annaspa, precipitando sempre più in una di crisi senza precedenti. Chi dovrebbe governare questi eventi con proposte concrete, appare ai nostri occhi di cittadini  incapace di risolvere le criticità che frenano lo sviluppo della città,  quali ad esempio le bonifiche dell’area industriale che scoraggiano nuovi insediamenti industriali, le convenzioni con l’Enel, il rilancio delle attività industriali per attirare nuovi investimenti, la crisi profonda del porto.

Assistiamo con rammarico ad un attivismo mediatico amplificato puntualmente dalle televisioni locali, che si scontra con una realtà amara di una città con tante emergenze, dalle strade sporche, alle periferie abbandonate,  dai problemi della disoccupazione, all’emergenza sociale dei giovani che emigrano alla ricerca di lavoro, impoverendo di risorse umane una città che diventa per i suoi abitanti  priva di prospettive di sviluppo.

Anche la delicata questione della scelta dei candidati alla Presidenza dell’Autorità portuale da parte degli enti brindisini, ha per qualcuno di questi tutte le caratteristiche di un’operazione di immagine, coerente alla linea di pensiero prima esplicitata, completamente avulsa dalla necessità di dotare un ente fondamentale per lo sviluppo del porto e quindi della città di uomini competenti, ma allo stesso modo conoscitori delle problematiche del territorio, in grado di avviare rapidamente e senza condizionamenti, iniziative concrete per lo sviluppo del porto.

Mentre ad oggi, nulla si sa delle designazioni di Provincia e Camera di Commercio, pur avendo questi enti espletato da tempo i bandi per la selezione dei potenziali candidati, si diffonde la notizia  che un professore greco di economia, è stato  indicato come futuro Presidente dell’Autorità Portuale dal Sindaco di Brindisi. Quindi si attende  l’arrivo non di  un manager straniero come ampiamente pubblicizzato nelle scorse settimane, proveniente da un importante porto del Nord Europa e in grado di risollevare l’asfittico porto brindisino e con capacità “particolari”, non possedute invece dagli “incapaci” professionisti indigeni,  ma piuttosto di un professore di economia greco che ha come tocco di nobiltà, che colpisce qualche politico nostrano, la  residenza lavorativa in Olanda.

Questa vicenda  rasenta lo snobismo e  la convinzione, portata avanti dalle forze politiche locali di destra, di cercare una candidatura a tutti i costi fuori dal territorio, che denota un provincialismo preoccupante ed una insofferenza nei confronti delle risorse professionali ed intellettuali dalle città. Un personaggio con curriculum legato alla docenza e agli studi teorici sui trasporti, pur essendo certamente un eccelso professore per i suoi studenti, non corrisponde certo alle necessità operative legate al rilancio del porto per il quale si richiede una competenza operativa e non una visione teorica delle attività portuali.

Però, con un professore in Autorità, chissà quanti convegni e congressi si potranno organizzare, chissà quanti saluti si potranno portare in quei convegni unicamente per la gioia di televisioni e giornali locali. Pare l’ennesima operazione di immagine fine a se stessa mentre lo sviluppo concreto del porto può attendere  insieme alle aspettative di crescita economica della città. La crisi profonda del porto richiede professionisti in grado di sfruttare le possibilità che la programmazione regionale, attraverso il documento sulle infrastrutture strategiche da poco varato dalla Regione, può offrire nel campo della intermodalità, della logistica e dello sviluppo di traffici crocieristici; invece c’è chi si è speso in questi mesi a ricercare e ad indicare personaggi avulsi dal territorio e lontani mille miglia dai temi dello sviluppo locale.

A proposito di valenti e vituperate professionalità locali, vale la pena ricordare ai nostri concittadini, che dopo un lungo lavoro svolto da esperti brindisini (alcuni di loro hanno risposto ai bandi degli enti per la designazione a Presidente dell’Autorità) e con la collaborazione di qualche politico illuminato, per la prima volta nella storia della portualità brindisina, il governo regionale ha riconosciuto Brindisi come importante snodo logistico intermodale, indicando la costruenda piattaforma logistica di Brindisi come progetto strategico da inserire nel prossimo accordo quadro di programma, che la Regione Puglia concorderà col governo nell’ambito del Piano per il Sud, includendo Brindisi, il suo porto e retroporto nella pianificazione regionale.

Come tutti sanno l’efficienza di un porto si misura dai livelli di traffico presenti, dal numero delle navi in transito e dalla ricchezza che riversa sulla città,  non certo dai convegni, tavole rotonde e progetti faraonici, proposti da chi sa solo fare immagine e teoria e poco o nulla di concreto. Allora, caro direttore, rispondo così alla tua domanda: in questa ricerca spasmodica del personaggio straniero voluta da chi dovrebbe dimostrare che Brindisi ha le risorse per rinascere, vi è chi si dimostra appartenere ad  una classe politica inadeguata per lo sviluppo della nostra città, restio ad utilizzare le capacità locali, pensando, come si credeva in una certa Italietta  esterofila di qualche decennio fa, che  il papa straniero, proprio perchè straniero, è sicuramente migliore degli esperti locali.

L’atteggiamento snob e provinciale nei confronti del professionista brindisino supera ogni competenza professionale ed esperienza, tanto da diventare un disvalore anziché essere un merito e un valore aggiunto per la comunità. Per guidare un Ente così importante per il presente e per il futuro di Brindisi bisognerebbe auspicare tra i requisiti quello del legame al territorio e della conoscenza delle problematiche locali. A Brindisi di persone con importanti esperienze professionali ce ne sono, eccome.

Si tratta di professionisti che in silenzio, grazie alle loro capacità, hanno collaborato affinché Brindisi non fosse esclusa dai programmi nazionali e regionali delle infrastrutture strategiche, consapevoli  di intraprendere una buona strada verso lo sviluppo concreto della nostra città. Su questo dovrebbero meditare i nostri concittadini e chiedersi come mai ogni volta  in occasione della nomina del Presidente dell’Autorità Portuale,  i professionisti brindisini vengano messi da parte in favore di personaggi stranieri, con il risultato di  collezionare negli anni fallimenti e disastri, causa dell’attuale crisi del porto a tutti nota.

Sciarra : Ritengo che tra i candidati vi siano indiscusse professionalità, sostanzialmente diverse tra loro ma valide, se poi dovessimo paragonarle ai risultati di chi ha occupato sinora la poltrona della Presidenza dell'Autorità Portuale, senza tema di smentita, posso definire gli attuali candidati  eccellenti in  professionalità e capacità. Sarebbe davvero difficile fare peggio! Pur riconoscendo che scegliere non è mai facile, sarebbe stato bello e utile se la "politica" (comunque attore principale delle scelte compiute e dei conseguenti risultati sinora raggiunti) avesse convocato coloro che ritenevano, a torto o a ragione, di poter essere utili alla gestione della res pubblica .

Questo per un semplice scambio di idee, di spirito di confronto e dialogo per comprendere quali motivazioni li avessero spinti a candidarsi e con quali idee avrebbero inteso affrontare tale impegno. Si parla tanto di fare squadra, ma spesso questa particolare predisposizione ci viene meno, come collettività intendo, siamo più tifosi sfegatati che sportivi in senso lato. Detto questo mi auguro, sinceramente, che la scelta ricada su una figura che possa rilanciare realmente il Porto e quindi la nostra Città, perchè  è questa la cosa primaria e più importante.

Nel caso si realizzasse ciò sarei felicissimo comunque. Per quel che mi riguarda,  dopo aver valutato con attenzione i risultati e l’operato passato e presente dell’Autorità Portuale, in virtù di mio un antico e consolidato rapporto con il mare e la città, ho ritenuto, molto modestamente, che le mie conoscenze, nel settore, e le mie modeste capacità fossero più che idonee per ricoprire quel ruolo, non solo, ma sicuro di ottenere dei risultati più che positivi per la nostra Città.

Serafino : La domanda è retorica: eliminando il punto interrogativo, diventano tre delle concause che portano a questa situazione.

2. Quali sono le tre cose che lei affronterebbe con priorità assoluta se si insediasse alla presidenza dell’Authority del porto di Brindisi?

Casilli : Le prime tre cose da fare per tentare di far rinascere il porto di Brindisi sono due di carattere gestionale a breve termine ed una di carattere programmatorio a medio termine, che elenco come segue. Per conquistare quote di mercato nel settore dei trasporti marittimi occorre concordare con gli operatori portuali i servizi di livello europeo da dare alle navi, alle merci e ai passeggeri, al contrario della realtà odierna che scoraggia l’arrivo di nuove linee commerciali.

Per riorganizzare la struttura gestionale dell’Autorità per renderla idonea alla erogazione dei nuovi servizi richiesti dall’utenza portuale, sviluppandone il livello di efficienza e realizzando una effettiva  struttura di marketing. Per promuovere lo sviluppo concreto del porto necessita lo sfruttamento delle ultime risorse finanziarie, rese disponibili dagli strumenti di programmazione nazionali e regionali sopra detti.

Per rendere operative ed utilizzabili tali risorse finanziarie, si deve redigere il nuovo Piano Regolatore del Porto, che deve cogliere concretamente il nuovo ruolo del porto di Brindisi secondo gli obiettivi delle linee di sviluppo dettate dal Piano della Logistica Nazionale, dal Piano delle Infrastrutture Strategiche della Regione Puglia, e dal nuovo Pug, Piano urbanistico generale del Comune di Brindisi.

Tutti questi strumenti pianificatori, se correttamente interpretati ed utilizzati, sono sufficienti a dare sviluppo ed impulso economico al porto  e alla  sua retroportualità. Non aspettiamo certo il papa straniero per farci suggerire le cose che servono.

Sciarra : Una doverosa premessa: il porto è e deve rimanere industriale – mercantile – passeggeri - diportistico. Nessuna di queste attività deve impedire o ostacolare il corretto svolgimento e sviluppo delle altre, ovviamente la programmazione ha il compito di organizzare al meglio queste attività. Riprendere il percorso delle Autostrade del mare, unitamente ai porti dell’Adriatico, anche in virtù degli indirizzi della Ue,  per realizzare sinergia nell’attuale dinamica della geo-politica mediterranea. Fare sistema con gli altri porti per realizzare una catena logistica terziarizzata snella, efficiente e ottimizzata. Con ciò non accettando, sia ben chiaro, per il porto di Brindisi ruoli subalterni o poco gratificanti, perchè sono convinto che il nostro porto ha ancora quelle potenzialità polifunzionali per ricoprire un ruolo di primaria importanza.

Per essere più chiaro dobbiamo sfruttare l’opportunità offertaci dall’emendamento Milleproroghe del governo, che esclude dalla revoca dei finanziamenti i porti ricadenti in Siti di interesse nazionale (Sin), e Brindisi lo è; revoca che molto probabilmente sarebbe scattata al 15 marzo 2011, stante le inerzie delle Autorità Portuali,come già peraltro sottolineato e annotato dalla Corte dei Conti nel 2009;  revoca in cui è incappato il Porto di Bari. Un colpo di fortuna da prendere al volo, facendo presto,lavorando tutti insieme per la ripresa della nostra economia cittadina, e qui ci sarebbe tanto, ma tanto da dire sulle modalità di gestione di tali risorse.

Effettuare una doverosa ricognizione sul territorio partendo da due azioni inscindibili e fondanti: una serie di incontri (per un sano e costruttivo coinvolgimento) tra le forze imprenditoriali che operano nel porto e più precisamente operatori turistici e marittimi/imprenditori portuali/ etc  per valutare le opzioni per realizzare dei partenariati di settore atti ad offrire un catering commerciale completo; in questa fase è importante il ruolo della Camera di Commercio e dell’Associazione Industriali. Coinvolgere chi materialmente opera quotidianamente nel porto, non solo è doveroso ma utile, e può aiutare ad individuare le incongruenze e le relative possibili soluzioni.

Realizzare una Consulta permanente tra Autorità/Comune per la ottimizzazione e valorizzazione del Porto. L’ambizione sarebbe quella  di far intendere all’Enel quanto possa essere importante  e fondamentale un suo ruolo per il rilancio del Porto e dei riflessi positivi che ciò può avere sulla economia della città. Il ritorno sociale sarebbe enorme e forse mai come in questo caso un ritorno al passato, riveduto e corretto, del porto possa prefigurare un futuro economicamente florido per il territorio

Riportare il traffico passeggeri “Schengen” nel Seno di Levante, e l’ ”extra Schengen” a costa Morena , attraverso una serie di semplicissime operazioni; questo significherebbe riportare vitalità al centro cittadino , sotto molti aspetti. Consolidando e stabilizzando la funzione di polo fieristico grandi eventi dell’area di S. Apollinare. Fondamentale.

Serafino : L'organigramma dell'Ente è da rivedere; deve essere previsto ed insediato un adeguato ufficio commerciale (che per l'Ente rappresenta quello che sono i sensi per un essere umano); deve essere insediato un ufficio tecnico all'altezza della situazione, con all'interno un ufficio ambiente.

E' obiettivo assolutamente prioritario avere un nuovo buon piano regolatore in vigore nei tempi più brevi possibili; nel frattempo non si devono perdere le risorse finanziarie ancora disponibili, portando a buon fine i progetti in corso, evitando inutili sprechi di risorse finanziarie ed umane per progetti non previsti dal piano regolatore in vigore. Va verificata ed implementata la qualità dei servizi resi dall'Ente, sopperendo alle tante carenze da più parti evidenziate.

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