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Tre grandi porti, un solo sistema: Vendola indica la strada alle Authority pugliesi

BARI – I porti pugliesi devono svolgere attività integrate, diventare un sistema unico da raccordare al meglio con quello aeroportuale, ferroviario e stradale. I nuovi traguardi nella logistica che la Puglia si pone non sono compatibili con microconflittualità tra strutture portuali, ma bisogna ragione come se l’intera costa regionale sia un porto di 800 chilometri, in grado di interagire e cooperare con gli altri sistemi portuali italiani.

BARI – I porti pugliesi devono svolgere attività integrate, diventare un sistema unico da raccordare al meglio con quello aeroportuale, ferroviario e stradale. I nuovi traguardi nella logistica che la Puglia si pone non sono compatibili con microconflittualità tra strutture portuali, ma bisogna ragione come se l’intera costa regionale sia un porto di 800 chilometri, in grado di interagire e cooperare con gli altri sistemi portuali italiani.

Cooperare e competere con i grandi hub europei di Anversa, Rotterdam, Amburgo. Questa la sintesi dell’incontro avvenuto stamani presso la presidenza della Regione Puglia tra il governatore Nichi Vendola e l’assessore ai Trasporti, Guglielmo Minervini da un lato, e i nuovi presidenti delle Autorità portuali: Francesco Mariani (Bari), Sergio Prete (Taranto), Hercules Haralambides, (Brindisi).

“Siamo il sistema portuale del Mediterraneo e dobbiamo diventare protagonisti di un mondo fondato sulla 'coopetition', sul mix di competizione e cooperazione”, ha detto Vendola al termine della riunione, colloquiando con i giornalisti. “Il sistema regionale è a sostegno dello sforzo di questi tre grandi porti di organizzare la visione strategica comune e articolare i piani industriali dentro questa visione strategica. Col sistema portuale pugliese sarà più facile ragionare delle connessioni necessarie col sistema aeroportuale, ferroviario, con i temi che riguardano l'intermodalità e il diritto alla mobilità”.

Vendola ha poi annunciato che il vertice odierno con i presidenti delle tre Authority  “prelude ad atti concreti importanti che si svilupperanno nelle prossime settimane. E alla ripresa, subito dopo l'estate, questa modalità di cooperazione fra i tre porti avrà un punto di precipitazione concreto nei coordinamento su quel piano triennale che è il documento ufficiale in cui sono consegnate le progettazioni, ambizioni e programmazioni delle diverse autorità portuali”.

Il passato è stato a volte pieno di errori. “Veniamo da epoche recenti in cui siamo stati protagonisti di una microconflittualità interna al Mezzogiorno d'Italia, al sistema Puglia. In questi anni abbiamo lavorato per abbattere questa idea provinciale e perdente della competizione”, ha sottolineato il governatore. “Noi dobbiamo immaginare il Mediterraneo come il luogo in cui costruire un sistema integrato delle infrastrutture. Il minimo che possiamo fare è dire che in Puglia c'è un porto lungo 800 chilometri. E integrare tutte le infrastrutture portuali in un sistema che si presenta sulla scena internazionale come un sistema voglioso di cooperare con tutti i sistemi portuali mediterranei”.

I porti di Gioia Tauro, Salerno, Cagliari, Genova o Trieste “sono nostri alleati – ha dichiarato Vendola -. E per porti come Rotterdam o Anversa, noi siamo contemporaneamente competitori ma anche cooperanti perchè abbiamo possibilità di sviluppare un dialogo fecondo. Per noi - è molto bello avere una visione strategica che si incarna nella passione professionale e civile delle tre professionalità che sono state chiamate a dirigere le autorità portuali”.

Sono state fatte le scelte giuste, dunque, secondo Nichi Vendola, in piena intesa con i Trasporti: “E io  ho condiviso con il ministro Matteoli questa ispirazione: non cercavamo casacche di partito, non cercavamo affinità elettive. Cercavamo grandi competenze capaci di mettere in campo una grande visione strategica. Non per una qualche forma di presunzione, ma per l'idea semplice che o c'è una grande visione strategica o non si giocherà neppure la partita. E noi la partita, come sapete, vogliamo giocarla”, ha concluso Vendola.

Pienamente in sintonia l’assessore Minervini: “Proveremo a ragionare come un unico sistema portuale: la Puglia come un unico porto che guarda al Mediterraneo, alle grandi direttrici del traffico globale per giocarsi una partita da protagonista, lavorando insieme con una integrazione di strategie sul mercato, sui servizi e sulle infrastrutture”. Secondo l’assessore, “le potenzialità del nostro sistema possono rivelarsi di gran lunga superiori rispetto a quelle che ciascun porto, in una logica che ha dominato nel passato, di competizione aggressiva e piccoli traffici sottratti dagli altri”.

Queste potenzialità con una logica cooperativa possono svilupparsi in modo più efficace. “E io penso che la Puglia, da questo punto di vista, oggi comincia a diventare consapevole che ha una partita importante che si gioca attraverso i porti, una partita che riguarda lo sviluppo dell'intero territorio”, ha confermato Guglielmo Minervini, perché “se funzionano i porti funzionano i traffici, le attività di trasporto. E funziona anche l'importante economia della logistica: cioè lungo le direttrici di traffico sarà possibile offrire servizi per la lavorazione delle merci”. E’ questo il futuro della Puglia.

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