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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Università e Mesagne: focus Mediterraneo

MESAGNE - “La Cooperazione internazionale e lo sviluppo partecipato”. E’ questo il tema del progetto pluriennale avviato a seguito della convenzione stipulata tra l’Università del Salento, Dipartimento di Storia, Società, Studi dell’Uomo, e il Comune di Mesagne.

MESAGNE - “La Cooperazione internazionale e lo sviluppo partecipato”. E’ questo il tema del progetto pluriennale avviato a seguito della convenzione stipulata tra l’Università del Salento, Dipartimento di Storia, Società, Studi dell’Uomo, e il Comune di Mesagne. Un’opportunità singolare, scaturita da una fattiva collaborazione tra le istituzioni protagoniste per raggiungere obiettivi comuni quali: la ricerca scientifica, la formazione e l’approfondimento rispetto a questioni di particolare interesse. Un lavoro, visto nell’ottica di un costante interscambio produttivo dal punto di vista della crescita culturale.

Lo scopo principale del programma è mettere in piedi una rete di rapporti con organizzazioni internazionali e con uno o più paesi in via di sviluppo. Ad occuparsi del progetto sarà Antonio Aresta, assegnista di ricerca in Antropologia Culturale ed Economia dell’Università del Salento.

Il progetto sarà svolto attraverso un ciclo di incontri relativi alle trasformazioni geopolitiche nell’area del Mediterraneo e alla cooperazione internazionale. Tutto per favorire in primis la riflessione su aspetti poco considerati che, spesso, vengono messi da parte. A proposito di questo Antonio Aresta spiega:

“Le relazioni – si legge nel suo documento – tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo sono molto complesse e richiedono differenti prospettive d’indagine di natura storica, antropologica, sociale ed economica, volte a chiarire gli aspetti che le caratterizzano maggiormente, ossia il rapporto tra colonialismo e post-colonialismo, tra globalizzazione e immigrazione, tra politiche dell’inclusione e bisogno di riconoscimento dei migranti”.

Si tratta di un’iniziativa che manda un messaggio chiaro: è arrivato il momento di cambiare, di agire in maniera diversa. Gli attuali processi economici e politici seguono una strada chiusa. Per dare una sterzata a questo paese è importante lavorare nell’ottica dell’innovazione e dell’integrazione sociale.

“La globalizzazione – scrive ancora Aresta – ha innescato processi che si attuano in una dimensione planetaria, vanificando, pertanto, ogni azione politica che è pensata e attuata nell’alveo dei confini dello Stato. D’altra parte, le scelte politiche hanno fatto leva sulla paura, generando programmi e azioni tese all’esclusione degli immigrati, piuttosto che alla loro inclusione, giungendo infine all’istituzione del reato di clandestinità e all’attuazione della pratica dei respingimenti in mare dei migranti”.

Insomma, un progetto questo, per favorire la cooperazione studiata in tutte le sue sfaccettature. Se ne discuterà in un primo incontro il prossimo 19 novembre alle ore 10.00 presso l’Istituto Superiore Ferdinando di Mesagne  cui prenderanno parte il sindaco Franco Scoditti, il professore e dirigente scolastico, Vincenzo Antonio Micia, Antonio Aresta, responsabile dello stesso progetto e la professoressa Adele Rini, docente di materie letterarie e latino. Seguiranno la proiezione del film documentario “Mare chiuso”, e la relazione del prof. Mario Signore, ordinario di Filosofia morale ed Etica e impresa, Università del Salento, “La responsabilità storica dell’Europa. Le radici mediterranee tra memoria e progetto”.

 

A seguire è previsto un altro momento di riflessione sull’argomento. Infatti, il 2 dicembre prossimo, Mesagne ospiterà il professor Lucio Caracciolo, direttore della rivista italiana di geopolitica “Limes”.

Sarà un’attività intensa che presenterà alla città una mole di lavoro non indifferente, ma che allo stesso tempo, le offrirà la possibilità di entrare in contatto con diverse realtà sul piano globale tra cui l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, l’Unesco, il Centro Studi di Politica Internazionale, l’Unione delle Università del Mediterraneo, il Centro Orientamento Educativo, l’Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina e con diversi altri partner del progetto.

“Il Comune di Mesagne – ha affermato il sindaco Scoditti – ha tra i suoi obiettivi in ambito culturale, la collaborazione con enti di ricerca. Una collaborazione che va inquadrata necessariamente nell’ottica di un ampliamento conoscitivo, rispetto a dinamiche che possono sostenere anche la Cooperazione internazionale. L’area del Mediterraneo da questo punto di vista, è fortemente strategica e la nostra realtà geografica è interessata ai processi che ne influenzano lo sviluppo socio-economico”.

Mesagne ha scelto di giocare una carta importante per coltivare il suo futuro. Questa è la dimostrazione che buona volontà amore e interesse, sono fondamentali per illuminare una città.

 

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