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Economia

Gas, petrolio e airgun: dubbi sull'assenza di rischi per il nostro mare

L’airgun, il principale strumento di indagine tridimensionale per l’individuazione dei giacimenti di gas e petrolio sotto i fondali marini, nuoce gravemente all’integrità fisica dei cetacei e dei pesci

BRINDISI – L’airgun, esplosioni di aria compressa, il principale strumento di indagine tridimensionale per l’individuazione dei giacimenti di gas e petrolio sotto i fondali marini, nuoce gravemente all’integrità fisica dei cetacei e dei pesci. Ma per dare il via libera alle prospezioni, cui potrà seguire la perforazione di un pozzo esplorativo, il Ministero dell’Ambiente si basa sul rispetto della principale prescrizione imposta alla compagnia inglese Northern Petroleum, che viene a cercarsi i suoi profitti nel mare antistante anche le coste brindisine malgrado il Regno Unito sia in fase di uscita dall’Unione Europea, e malgrado nei recenti accordi di Parigi anche l’Italia abbia sottoscritto impegni di abbandono progressivo della produzione di energia da finti fossili (carbone, petrolio e gas naturale).

Il via libera finale del ministero

L’ultimo atto che frenava l’avvio della campagna di ricerca era il parere di ottemperanza da parte della compagnia alla prescrizione A2 del decreto di esclusione delle prospezioni in Basso Adriatico dalla valutazione di impatto ambientale (Via), e il 21 settembre il direttore generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente ha firmato anche la determina con cui si certifica che il progetto di stima e monitoraggio dei danni alle colonie di cetacei (balene, delfini, ma ci sono come già detto anche pesci e tartarughe marine) nell’area interessata corrisponde alle richieste dello Stato italiano (rappresentato dal ministero) e dell’Icram, l’Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica applicata al Mare.

Le domande degli oppositori alla campagna di ricerche

Le domande che si pongono, da parte delle amministrazioni delle città della costa (tranne Brindisi dove non si muove foglia) e dei movimenti in difesa del mare sono tante. Chi controllerà che il programma di tutela della fauna marina sarà poi effettivamente applicato e rispettato? Che senso ha dare corso a ricerche petrolifere e di giacimenti di metano  la cui necessità è stata stimata in uno studio di impatto ambientale di Northern Petroleum del 2012, quando fabbisogni nazionali dell’Italia e strategie energetiche e ambientali erano diverse da quelle dichiarate del 2017? Qual è la compatibilità tra queste attività di ricerca la cui priorità non è più l’interesse nazionale, ma quello delle compagnie, e quella dei protocolli transnazionali in Adriatico per la difesa del mare?

Non si tratta di quesiti irragionevoli, soprattutto alla luce dei progetti di nuovi gasdotti che forniranno all’Italia i quantitativi necessari di gas naturale diversificandone le fonti (i giacimenti del Caspio si aggiungeranno a quelli del Nord  Africa e della Russia). Ma il via libera alla Northern Petroleum è stato già dato il 21 settembre, senza che legalmente le amministrazioni locali interessate avessero potuto interloquire formalmente. Ma ecco i dati di ciò che sta per avvenire al largo della nostra costa (le aree sono indicate nelle cartine ufficiali che vi proponiamo).

Tutte le aree di ricerca di Northern Petroleum che interessano le acque al largo della costa brindisina-2

Le aree di ricerca e i permessi

Permesso F.R39.NP: “La distanza del permesso dalla costa pugliese varia da un minimo di 21.3 km (circa 11.5 miglia marine) fino ad un massimo di 60.7km (circa 32.8 miglia marine). L’area è ubicata ad nord-est di Brindisi, su una superficie di 734,50 kmq. Il permesso di ricerca è stato rilasciato alla Northern Petroleum (UK) Ltd con DM 21.6.2007,pubblicato sul B.U. degli Idrocarburi e della Geotermia il 31-07-2007, n.7. Il Programma Lavori del permesso prevedeva l'esecuzione di circa 300 km di prospezione geofisica 2D (ora 3D, ndr) e l'eventuale perforazione di un pozzo esplorativo nell'ambito dell'area del permesso.

“Il permesso di ricerca F.R40.NP è ubicato nel Mare Adriatico Meridionale, nelle Zone “D” ed “F”. La distanza del permesso dalla costa pugliese varia da un minimo di 18km (circa 9.75 miglia marine) fino ad un massimo di 55km (circa 29.7 miglia marine). L’area è ubicata ad nord-est di Brindisi, su una superficie di 734,64 kmq. Il permesso di ricerca è stato rilasciato alla Northern Petroleum (UK) Ltd con DM 22.6.2007, pubblicato sul B.U. degli Idrocarburi e della Geotermia il 31-07-2007, n.7. Il Programma Lavori del permesso prevedeva l'esecuzione di circa 300 km di prospezione geofisica 2D, e l'eventuale perforazione di un pozzo esplorativo nell'ambito dell'area del permesso”.

“Il programma lavori del permesso di ricerca F.R40.NP (denominato in fase di istanza “d58 F.R- .NP”) è stato sottoposto a verifica di esclusione dalla procedura di VIA ai sensi dell’art. 2 del D.P.R 526/94. Con nota prot. DSA-2007-0013640 del 14-05-2007 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare disponeva che la prima fase del programma lavori, consistente in studi Studio Impatto Ambientale – Prospezione Geofisica 3D Adriatico Meridionale 10/127 geologici e attività di prospezione geofisica, venisse esclusa dalla procedura di VIA, con la prescrizione di osservare tutte le misure di mitigazione e prevenzione indicate nel rapporto ambientale e di rispettare le ulteriori prescrizioni impartite dal Ministero stesso; la seconda fase del programma lavori, consistente nella perforazione di un pozzo esplorativo, veniva invece assoggettata a VIA”.

airgun e cetacei-2

La prescrizione a tutela dei cetacei

Ecco gli obblighi di tutela dei cetacei e di altra fauna marina che Northern Petroleum si è assunta. E’ la già citata prescrizione A2 del decreto di compatibilità ambientale, integrata dalle raccomandazioni dell’Ispra. Il report di monitoraggio e il progetto di "modellazione acustica" delle ricerche ripresentato da Northern Petroleum (il primo era stato dichiarato inadeguato dall'Ispra) ha indotto la direzione generale competente a considerare la parte preparatoria della campagna di ricerche rispettata. Cosa avverrà poi nell’applicazione effetiva delle regole stabilite? Chi ce lo dirà?

 “Prima dell'avvio del Programma di Ricerca idrocarburi il Proponente deve: A.2) Dovrà essere presentato al Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare e attuato il progetto di monitoraggio acustico da sviluppare in riferimento al seguente protocollo procedurale: a) in tutte le fasi di monitoraggio ante-operam, in corso d’opera e post-operam ci si dovrà avvalere di personale tecnico altamente specializzato, per ricoprire il ruolo di osservatore (Marine Mammal Observer - MMO) e di tecnico per il monitoraggio acustico passivo (Passive Acoustic Monitoring - PAM), in particolare per i relativi team leader, per i quali si richiede un’esperienza pluriennale nel campo e per i quali deve essere trasmesso il curriculum e la documentazione attestante le competenze nonché una spiccata familiarità con le specie di cetacei presenti nell’area di indagine.

Per quanto concerne il PAM, il Proponente dovrà fornire al Ministero vigilante e a ISPRA una descrizione dettagliata del sistema e del suo funzionamento che consenta al tecnico di distinguere vocalizzazioni vicine da quelle provenienti da una zona sicuramente esterna all’area di sicurezza; b) tenuto conto che il monitoraggio ante-operam dovrà essere eseguito per un periodo di almeno 60 giorni prima dell’inizio della crociera sismica, il progetto di monitoraggio anteoperam dovrà essere presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per l’ottemperanza almeno 120 giorni prima dell’inizio del Survey e dovrà essere finalizzato a:

− modellare il segnale acustico in relazione alle batimetrie da indagare secondo la configurazione di array “meno impattante” (utilizzare la minima potenza necessaria)

− definire un’area di sicurezza (zona di esclusione, EZ) di estensione variabile in funzione della batimetria e delle specie previste nell’area della crociera sismica mediante l’individuazione del valore soglia del rumore oltre il quale possono verificarsi disturbi comportamentali, ancor prima di danni fisiologici, ai mammiferi marini; tale zona dovrà essere definita grazie ai dati raccolti con l’utilizzo di sono-boe e con l’esecuzione di survey visivi e acustici precedenti (con idrofoni omnidirezionali o array) mirati sia alla caratterizzazione del clima acustico (rumore ambiente), sia al riconoscimento delle presenze e vocalizzazioni attese nell’habitat specifico dell’areale di crociera proposto;

− determinare distribuzione, densità e uso dell’habitat delle popolazioni di mammiferi marini;

c) Il progetto di monitoraggio ante-operam dovrà essere effettuato su tutto l’areale di crociera sismica proposto utilizzando strumenti fissi di rilevamento acustico (sonoboe di superficie o di fondo) spaziati massimo 20 miglia nautiche e conducendo survey visivi e acustici con transetti con spaziatura non superiore a 10 miglia nautiche; d) Le sonoboe dovranno garantire la copertura delle frequenze utili al controllo delle specie protette (500 Hz-40kHz per gli odontoceti, 10 Hz-1kHz per i misticeti) ed essere calibrate al fine di ottenere misure assolute dei livelli di rumore ambientale. Le unità autonome di registrazione acustica potranno essere collocate sul fondale o su boe di superficie, o boe di superficie con trasmissione a terra via radio per il controllo in tempo reale ed essere scelte in funzione delle caratteristiche dell’area e del fondale. La registrazione degli eventi acustici dovrà coprire le 24 h con un campionamento di almeno 6 h equamente distribuite nelle 24 h (ad esempio con 5 min di registrazione ogni 15 min). Per le specie “deep divers” come lo zifido e il capodoglio, in aree pelagiche dovranno essere previsti sensori sotto il termoclino

e) al termine delle attività di monitoraggio ante-operam dovrà essere prodotto un report che sintetizzi le informazioni ottenute dalla ricerca bibliografica, dalla modellizzazione acustica, dalla definizione della zona di esclusione e dai dati sulla distribuzione, densità e uso dell’habitat delle popolazioni di mammiferi marini nell’areale di crociera sismica; f) Il progetto di monitoraggio e mitigazione in corso d’opera dovrà essere eseguito per l’intero periodo della durata della crociera sismica e dovrà essere presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per l’ottemperanza almeno 120 prima dell’inizio del survey sismico;

g) le operazioni di monitoraggio sull’area con postazioni fisse dovranno essere mantenute durante il periodo del survey;

h) durante le attività di monitoraggio in corso d’opera dovrà essere prodotta una reportistica con cadenza settimanale che riporti le informazioni sui rilevamenti acustici e visivi dei mammiferi marini nell’areale di crociera sismica e le eventuali misure di mitigazione adottate;

i) il progetto di monitoraggio post-operam dovrà essere eseguito per un periodo di almeno 60 giorni dopo il termine della crociera sismica e dovrà essere presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per l’ottemperanza al termine del survey sismico e dovrà essere finalizzato alla valutazione dell’impatto delle operazioni di air-gun sulla distribuzione, densità e uso dell’habitat delle popolazioni di mammiferi marini;

j) il progetto di monitoraggio post-operam dovrà essere effettuato su tutto l’areale di crociera sismica proposto utilizzando strumenti fissi di rilevamento acustico (sonoboe di superficie o di fondo) spaziati massimo 20 miglia nautiche e conducendo survey visivi e acustici con transetti con spaziatura non superiore a 10 miglia nautiche;

k) al termine delle attività di monitoraggio post-operam dovrà essere prodotto un report che sintetizzi le informazioni sulla distribuzione, densità e uso dell’habitat delle popolazioni di mammiferi marini nell’areale di crociera sismica come rilevati prima, durante e successivamente alla stessa l) i dati risultanti dalle operazioni di monitoraggio e delle operazioni di mitigazione dovranno essere resi pubblici e depositati in una idonea banca dati gestita da ISPRA".

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