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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il progetto dei grillini in dieci punti: “Il cambiamento parte da ora”

Il candidato sindaco Stefano Alparone: "Rifiuti come risorsa, fonti rinnovabili con razionalità, censimento degli impianti fotovoltaici". Su Cerano: "Riconversione green entro il 2023". E sullo shuttle da 40 milioni di euro: "Siamo scioccati, si spendono soldi nostri". Pace fatta con gli altri meet-up: "Tensione solo fisiologica"

BRINDISI – Fosse stato per lui si sarebbe presentato alla città di Brindisi come portavoce del Movimento 5 Stelle e non come candidato sindaco: “Non sono un uomo solo al comando, non lo sono mai stato, né tanto meno la città ha bisogno di un super eroe per essere salvata, noi attivisti siamo gente onesta, pulita, che vuole impegnarsi per riprendersi Brindisi e liberarla dal fallimento dei partiti”.

alparone stefano candidato sindaco grillini-2La prima volta di Stefano Alparone, 39 anni, agente di commercio, scelto dal meet-up Uniti per Brindisi e “benedetto” dallo staff di Beppe Grillo tramite certificazione,  ha richiamato l’attenzione di semplici curiosi nella sala interna di Palazzo Virgilio, in aggiunta agli attivisti, potenziali elettori  che nelle ultime settimane hanno fatto sapere sui social network di voler cambiare pagina e di scegliere, per questo, i grillini, ritenuti la vera alternativa.

Volto nuovo della politica lo è, non nuovo è l’impegno rispetto alle tematiche dello sviluppo sostenibile definito come diffuso e razionale e non come “ritorno all’età dela pietra” perché Alparone ha avuto modo di frequentare il gruppo Archeo Brindisi e il movimento No al Carbone: “Ho avuto la possibilità di scoprire una città nascosta e spesso negata e mi sono avvicinato alle problematiche ambientali con un approccio metodico”, ha detto in apertura della conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco di Brindisi per i grillini. Sesto e ultimo, in ordine di tempo, aspirante con una lista che secondo Antonella Laricchia, consigliere regionale, è una garanzia da esibire con orgoglio.

grillini alparone laricchia bozzetti-2-2“Non ci sono, non possono esserci indagati, né tanto meno andremo in coalizione con altri perché i voti a strascico non ci interessano: rendono impossibile governare e quanto accade alla Regione Puglia ne è la dimostrazione. Se ci riprendiamo Brindisi, allora saremo vincitori in tutta la Puglia”, ha detto Laricchia. “Il cambiamento parte da ora”, ha sottolineato ancor prima Gianluca Bozzetti, il consigliere regionale di Brindisi, risultato un anno fa il più eletto nel capoluogo.

Qual è, allora, il cambiamento su cui i grillini chiedono fiducia agli elettori Brindisi chiamati alle urne il 5 giugno? “E’ la nostra visione della città riassumibile in un progetto-programma articolato in dieci punti che a breve saranno consultabili on line e disponibili per la partecipazione dei cittadini”, ha risposto Alparone. “Partiamo da un concetto di tipo circolare che vuol dire programmazione logica, seria, ponderata e articolata perché non è possibile, solo per fare un esempio, spendere tutti quei denari per lo shuttle: noi siamo scioccati, sono soldi nostri quelli. Allo stesso modo, è inconcepibile la scelta di panchinare Sant’Apollinare senza un cronogramma. Non è più il tempo di dire, faremo, vedremo, sono parametri insufficienti per noi che equivalgono a parlare di aria fritta”.

Nel concreto, il punto di partenza è ancorato allo statuto del Movimento: “Fonti fossili da dismettere per una conversione al modello green ma – sia chiaro – nessuno ha intenzione di accendere un falò per riscaldarci, il punto è che dobbiamo seguire le direttive europee in materia che impongono il risparmio energetico in termini anche di efficientamento, a costo zero per la comunità. Come? Partendo dagli edifici pubblici e a Brindisi c’è l’esempio della Asl che sta procedendo con la realizzazione di un parco fotovoltaico da cinque milioni di euro senza ripercussioni sugli utenti”.

La centrale Federico II di Enel CeranoIl passo alle fonti di energia alternativa, altro punto del programma quindi, è consequenziale, ma prima rende necessaria una precisazione sul futuro prossimo della centrale Enel di Cerano, uno dei temi della campagna elettorale 2016 e sull’area Sin: i grillini hanno inserito il sito Federico II nella proposta di piano energetico generale, nazionale, che prevede lo spegnimento delle centrali a carbone entro il 2023. Lo ha anticipato il deputato Diego De Lorenzis, presente alla conferenza di Alparone. “Quanto a Cerano, è necessario parlarne in termini di programmazione dello sviluppo perché sappiamo bene che non è come spegnere la luce e che il Comune non ha potere di veto in linea generale, quindi Enel così come le altre grandi società presenti in città saranno invitate a parlare con l’Amministrazione e a prendere impegni nel rispetto della legalità”.

“Non dobbiamo dimenticare che Brindisi è area a rischio di incidente rilevante ma nonostante questo non è mai stato disposto un piano di emergenza: i cittadini non sanno cosa fare nel caso in cui dovesse verificarsi un incidente in uno degli impianti della zona industriale”, ha aggiunto Alparone. In verità il piano di evacuazione venne messo a punto dall’Amministrazione di centrodestra guidata da Domenico Mennitti e venne anche distribuito per posta, vero è che mai c’è stata una simulazione per capire dove sono i punti raccolta e le strade da percorrere per allontanarsi dal centro di rischio.

Quanto all’area Sin: “Si rende indispensabile un tavolo permanente con tutta la filiera delle istituzioni ricordando che chi inquina paga e ce lo dice sempre l’Europa. Qui invece ci ritroviamo di fronte a casi emblematici come Micorosa e il morto ce lo teniamo in casa”. Facile a dirsi, non sempre a farsi perché non è semplice la riconversione di un’area come quella. Per i grillini così non è e Alparone ha citato due esempi: “Ricordo Pas de Calais in Francia dove il modello di sviluppo è stato invertito e sono stati generati 20mila posti di lavoro green, eppure si trattava di area industriale. Allo stesso modo, l’associazione dei petrolieri canadesi ha chiesto di lavorare con il sole e il vento. Noi non siamo da meno”.

grillini pubblico-2“Razionalità anche nel ricorso all’uso di fonti di energia rinnovabili visto quanto è accaduto qui da noi dove ci sono più di 400 impianti fotovoltaici senza però alcun ritorno positivo in bolletta per i cittadini e senza alcuna certificazione delle fidejussioni per lo smaltimento: dobbiamo tornare a essere padroni del nostro territorio e lo faremo iniziando con un censimento per capire quanti sono e dove si trovano gli impianti che devono necessariamente rispettare il territorio a vocazione agricola e turistica”.

Quella vocazione che Alparone sostiene di conoscere bene avendo avuto modo di conoscerla in passato grazie all’esperienza maturata nel gruppo Archeo e nel No al Carbone: “Non tutti conoscono la storia delle torri costiere e del sistema difensivo della terra d’Otranto: è la nostra storia che va difesa”, ha detto Alparone che a breve manderà in stampa un libro con annesse fotografie sull’argomento.

Le cronache dei giorni scorsi hanno raccontato un libro diverso relativo alla vita interna al movimento, più simile alla diatribe in seno ai vecchi partiti, espressione di tensioni tra gli attivisti con la scissione in occasione della scelta del candidato sindaco: da un lato Alparone per Uniti per Brindisi e dall’altro Fabio Mollica per Brindisi 5 Stelle e Brindisi Libera. Mollica il 22 aprile comunicò la disponibilità a ritirare la candidatura, il 24 si è fatto da parte e dopo altri due giorni ha ricevuto la mail dello staff di accettazione del passo indietro.

Cosa è successo? “Che a conferma dell’assoluta apertura del movimento c’è stata la presentazione di più di una lista, che lo staff si è preso il suo tempo per verificare e a Brindisi, probabilmente, avrà anche svolto un supplemento di indagine, per arrivare alla certificazione di una lista che per la prima volta partecipa alle elezioni”, hanno spiegato Alparone e De Lorenzis che hanno respinto la tesi dell’esistenza di una spaccatura interna al movimento, indicando fra i presenti anche gli attivisti degli altri meet-up. In fondo alla sala e soprattutto fuori, più di qualcuno ha protestato non restando convinto dellagrillini alparone pubblico-2 spiegazione: “Non ci hanno avvisato della scelta”. In ogni caso, il passato è passato, il candidato è Alparone che sul finire della conferenza stampa ha ammesso qualche difficoltà: “Mettere insieme diversi pezzi è complicato e il nervosismo che è stato avvertito all’esterno è fisiologico, ma adesso che siamo sulla strada, la percorreremo insieme”.

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