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Cinque Stelle, finisce proprio male tra i meet up brindisini

Finisce a pesci in faccia tra i tre meet up del Movimento 5 Stelle a Brindisi. La prolungata non-decisione a Roma, su come risolvere il problema della presenza di due liste ha contribuito alla degenerazione dei rapporti e allo scontro finale, annunciato nelle ultime ore da post contrapposti su Facebook

BRINDISI – Finisce a pesci in faccia tra i tre meet up del Movimento 5 Stelle a Brindisi. La prolungata non-decisione a Roma, su come risolvere il problema della presenza di due liste e di due candidature a sindaco, se accreditandone una piuttosto che l’altra, se ricorrendo a primarie in rete, oppure tentando una mediazione, ha contribuito alla degenerazione dei rapporti e allo scontro finale, annunciato nelle ultime ore da post contrapposti su Facebook che, chiunque fosse interessato, può facilmente leggere e valutare.

In sintesi, la riunione in programma per la serata odierna tra i tre meet up, con lo scopo di trovare una soluzione condivisa, è saltata. Ufficialmente per motivi legati alla sede in cui tenere l’incontro: Uniti per Brindisi, il gruppo di cui fa parte il consigliere regionale Gianluca Bozzetti, ha criticato, sulla base di notizie di stampa, la scelta di  Brindisi 5 Stelle e Brindisi Libera che avevano proposto una sala dell’Hotel Nettuno, di proprietà della famiglia del cognato di Fabio Mollica, candidato a sindaco dagli ultimi due meet up citati. I militanti di Uniti per Brindisi che hanno scelto Stefano Alparone sostengono di non essere stati consultati preventivamente.

Fatto sta che l’incontro è saltato tra accuse reciproche. Brindisi 5 Stelle e Brindisi Libera hanno annunciato per venerdì mattina una conferenza stampa alle 10,30 proprio all'Hotel Nettuno  in cui offriranno la propria ricostruzione dei fatti di queste lunghe settimane di attesa, culminate con l’offerta da parte di Mollica del ritiro della propria candidatura pur di giungere alla formazione di una lista unitaria.

A proposito dell’incontro presso l’Hotel Nettuno il meet up Uniti per Brindisi ha commentato, tra l’altro, che “siamo certi che non sia stato fatto con l’intento di metterci in difficoltà per diffondere a mezzo stampa, la notizia di una nostra scarsa disponibilità ad un altro incontro, che invece rimane totale sempre nei confronti di chiunque, purché si possano accordare sempre insieme luoghi e date, come avviene in qualsiasi contesto democratico, al fine di garantire la più ampia partecipazione di tutti gli interessati”.

Fabio Mollica ha replicato poco dopo: "Evidentemente pensano di gestire un circolo (molto) privato, e non vogliono aprirlo alla città perché se perdono la maggioranza di quel circolo non possono più gestirlo come fa più comodo a loro (decidendo le candidature alle regionali, al Comune, al Parlamento, stabilendo chi fa il portaborse o altro ancora). Parlano di cambiamento, dicono di voler rivoltare la città. Forse dovrebbero cambiare prima al loro interno. Perché non credo che l'idea di Movimento 5 Stelle di Di Maio e Di Battista sia esattamente la stessa di quella che intendono loro. Domani faremo una conferenza stampa per denunciare questo strano modo di fare e di distruggere quella che a Brindisi poteva diventare una bella realtà”.

L’elettorato del M5S a Brindisi è sempre più perplesso. Le certificazioni delle liste tardano anche per San Pancrazio Salentino e Fasano. “E’ perché il movimento sta crescendo e le liste da esaminare sono tante”, assicurano da Uniti per Brindisi. Ormai certi che sarà la loro a ricevere l’imprimatur: Mollica si è ritirato o no? Quindi.

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